Doccia fredda per la Russia dello sport. Il Tas di Losanna ha infatti respinto il ricorso di Mosca contro il bando olimpico da Rio 2016 per i suoi atleti, seguito alla sanzione della Federazione internazionale dell’atletica (Iaaf).
Un gruppo di 68 atleti russi aveva fatto ricorso contro la messa al bando globale decisa dalla Iaaf, che aveva sospeso la Federatletica russa dopo le accuse di doping di Stato. I 68 chiedevano di andare a Rio sulla base del principio della responsabilità soggettiva. Il loro ricorso è però stato respinto dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, che ne ha dato annuncio stamattina.
La sentenza, inoltre, potrà avere influenza anche sulla decisione del Cio sul bando di tutti gli sport russi dalle Olimpiadi di Rio: l'esecutivo del Comitato olimpico internazionale aveva infatti rinviato la decisione definitiva sulle sanzioni dopo il rapporto Wada, citando tra le altre ragioni la necessità di approfondire il rapporto tra responsabilità soggettiva e oggettiva e l'attesa per la sentenza del Tas.
Durissimo il giudizio del ministro dello sport russo, Vitali Mutko, secondo cui la decisione del Tas «è in qualche modo politicizzata e non ha basi giuridiche».
«La federazione mondiale (di atletica leggera) è completamente corrotta, tutto è cominciato con loro, le persone nominate nel primo rapporto della commissione indipendente continuano a lavorare», ha rincarato Mutko, citato dall’agenzia russa Interfax. Anche il Cremlino ha preso una posizione di difesa degli atleti russi «che non hanno niente a che vedere con il doping», giudicando «poco probabile che la responsabilità collettiva possa essere accettabile».
Soddisfatto, invece, il presidente della federatletica internazionale, sir Sebastian Coe, secondo il quale «la Iaaf ha le sue regole antidoping, e oggi il Tas ha confermato che vanno rispettate. Siamo grati al Tas per aver supportato la nostra battaglia contro il doping».
Anche per il campione giamaicano della velocità, Usain Bolt, il bando dell'atletica russa dalle Olimpiadi di Rio «spaventerà moltissima gente e manda un
messaggio forte» sul doping. Per il pluriolimpionico e recordman dei 100 e 200 metri piani le recenti decisioni delle autorità sportive dimostrano che «se si imbroglia o se si va contro le regole» poi saranno presi «seri provvedimenti».
© Riproduzione riservata