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Dossier L’Italvolley è argento, ancora una volta. Vincono i padroni…

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Dossier | N. 97 articoliOlimpiadi e Paralimpiadi di Rio 2016

L’Italvolley è argento, ancora una volta. Vincono i padroni di casa

L'Italia non ha murato il tabù olimpico neppure a Rio de Janeiro. La maledizione continua e senza repliche possibili perché il 3-0 del Brasile del volley non lascia spazio alle recriminazioni. Eppure Bruno e compagni non sono parsi irresistibili ma l'Italia è stata poco concentrata, con amnesie e bellezza mescolate in un caotico turbinio di punti vinti e persi. E' andata come ad Atlanta 1996 e come ad Atene 2004. Così, gli azzurri aggiungono un altro argento alla bacheca dei successi ma era l'occasione per scardinare il tabù e farsi largo nell'oro olimpico.

Peccato perché l'Italia, durante la fase eliminatoria, aveva sconfitto i verdeoro conquistando la testa del girone, quindi si poteva fare, non c'erano voragini tecniche e tattiche. Italia disattenta sul parquet disegnato dall'italiano Gino Venturelli, direttore artistico di Gerflor, gruppo francese leader nella pavimentazione, che ai Giochi ha posato la pavimentazione dei sette campi di volley e dei sei della pallamano per un totale di 15mila metri quadrati.

Certo l'atmosfera molto americana, tutta musica e psichedelia, con la solita bolgia brasiliana, non aiuta gli azzurri. Il Maracanazinho è tutto giallo: fa da uomo in campo e spiace che un uomo a modo e serio come Gianlorenzo Blengini si aggrappi a una polemica su un tocco nel secondo set. I brasiliani hanno vinto con merito.

Nei primi due set gli azzurri sono in partita, concentrati, arrabbiati. Giocano punto su punto. Primo set per il Brasile 25-22. Italia avanti nei primi minuti fino a raggiungere un vantaggio di quattro punti ma poi i verdeoro si rifanno sotto e mantengono a distanza di due-tre lunghezze l'Italia che concede il set su una battuta di Zaytsev a rete. Equilibrato anche il secondo set, anche se con qualche crepa nella difesa azzurra. È 28-26 per il Brasile su un errore di stanchezza di Lanza in ricezione e con un'Italia che perde continuità, poco ficcante e troppo a sprazzi.

Il Maracanazinho urla e canta sempre più forte: il muro del Brasile funziona, la nostra difesa meno: il capitano Bruno forza l'alzata, Lucas non sbaglia. Italia in difficoltà, tenuta appiccicata al sogno da Zaytsev, l'azzurro che ha fatto più punti, ma gli errori ci sono e sono anche banali: ogni schiacciata di Wallace è punto e tripudio della folla ululante. E Bruno tenta la schiacciata ma gira a terra con la mano sinistra per il 22 pari. Poi, Neymar sugli spalti esulta con il pubblico quando il Brasile va sul 24-23. Primo match point, secondo match point: in un alternarsi di speranze e vuoti, l'oro finisce al collo del Brasile: 26-24 al terzo set e 3-0 a fine gara in un assordante tripudio di un popolo ubriaco di gioia che festeggerà per settimane gli eroi della volei arte.

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