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Terremoto, al via consultazioni su «Casa Italia». Renzi: lavoro decennale, no battaglie politiche

Foto Lapresse
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«Dobbiamo immaginare una scommessa non per i prossimi mesi ma per i prossimi anni, un lavoro che non deve dare risultati domattina ma che rappresenti un'opera di vera prevenzione e serietà». Matteo Renzi ha inquadrato così il senso della serie di incontri oggi a Palazzo Chigi per 'Casa Italia' per la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma di agosto. Un tour de force di consultazioni iniziato alle 10 e concluso alle 14 con istituzioni, organizzazioni professionali, associazioni imprenditoriali, sindacali e ambientaliste. Gli incontr i sono stati presieduti e coordinati in prima persona dal premier, coadiuvato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, e da Giovanni Azzone (rettore del Politecnico di Milano), che di “Casa Italia” è il project manager.

Ai lavori non ha partecipato il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, che però stamattina, prima che il premier avviasse le consultazioni su Casa Italia, si è intrattenuto per un’ora con Renzi a palazzo Chigi per fare il punto sul lavoro svolto nei giorni in cui il presidente del Consiglio è stato in Cina per il G20.

Renzi: serve decennio senza battaglia politica
Renzi, aprendo i lavori, ha parlato di «una scommessa non per i prossimi mesi ma per i prossimi anni, un lavoro che non deve dare risultati domattina ma che rappresenti un'opera di vera prevenzione e serietà». Una scommessa infrastrutturale- ha precisato Renzi- «che tenga insieme interventi sulle scuole, bonifiche, banda larga, dissesto idrogeologico, periferie, impianti sportivi, tutto articolato insieme per progetto complessivo che abbia linee guida chiare e una regia di insieme«. Ai rappresentanti dell'Anci, dell'Upi e della Conferenza delle Regioni, le prime delegazioni che hanno preso parte al ciclo di incontri di oggi, Renzi ha chiesto «di partecipare con le vostre valutazioni e con il vostro ruolo e contributo tecnico, per un lavoro che io credo debba andare avanti almeno per un decennio, senza che su questo si giochi alcuna battaglia politica». Il premier ha concluso: «Vorrei che a tutti i sindaci, i presidenti di Regione e gli amministratori arrivasse il messaggio che in Italia si torna a fare progettazione con criteri nuovi e tecnicamente all’avanguardia, per questo abbiamo coinvolto il rettore del Politecnico di Milano, massima autorità in materia».

«Assicurazione obbligatoria case non soluzione»
«L'assicurazione obbligatoria sulle abitazioni non è la soluzione» ha affermato poi il premier concludendo l'incontro con le parti sociali sul piano 'Casa Italia'. E ha spiegato: «Non possiamo gravare di ulteriori spese la classe media, a maggior ragione visto che abbiamo tolto la tassa sulla prima casa. Oggi, ha aggiunto, il tema dell'assicurazione non e' all'ordine del giorno». E ha aggiunto: «Ora serve una condivisione vera sulla ricostruzione e sul piano Casa Italia, anche con i soggetti sociali. È positivo ascoltarsi reciprocamente. A fine settembre tireremo le somme e si procederà con la verifica tecnica».

Al via consultazioni con Renzi su 'Casa Italia'
Le consultazioni sono iniziate con l’audizione di Anci, Upi e Conferenza delle Regioni. A seguire: Istituto Nazionale di Urbanistica, Consiglio Nazionale degli Architetti, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, Consiglio Nazionale dei Geologi, Società Geologica Italiana, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Cnr, Enea, Ispra, Crui; Confindustria, Ance, Confapi, Confedilizia, Assoimmobiliare, Alleanza Cooperative Italiane, Rete Imprese Italia, Cgil, Cisl, Uil, Ugl; Forum Terzo Settore, Legambiente, W.W.F., Italia Nostra.

Azzone: 4 azioni per Casa Italia, da 'mappa' a formazione
«Sono quattro i tipi di azione fondamentali» in cui si articolerà il progetto Casa Italia. Lo ha detto Giovanni Azzone, al termine delle consultazioni a Palazzo Chigi con tutti i soggetti interessati. La prima linea di azione prevede la «messa a regime delle informazioni sul Paese», anche attraverso l'uso di 'big data' che le rendano disponibili ai cittadini. La seconda è l’indicazione di «linee guida di intervento preventivo», con il coordinamento del gruppo di lavoro del senatore e architetto Renzo Piano. La terza riguarda finanziamenti e procedure. La
quarta è la formazione, con la Scuola nazionale di amministrazione a fare da «soggetto pilota».

Fassino (Anci): spese fuori da saldi bilanci
Consentire ai Comuni di scomputare le risorse per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico dai saldi di bilancio; incentivare gli interventi di prevenzione sismica dei privati; deroghe al blocco del turn over dei Comuni per il personale; semplificazione delle procedure per facilitare interventi antisismici; una banca dati che monitorizzi a carattere nazionale gli interventi. Sono queste invece le cinque proposte avanzate dall'Anci al primo round di incontri di questa mattina a Palazzo Chigi con Anci, Upi e conferenza delle Regioni su Casa Italia. «Condividiamo l'approccio del governo che punta a rendere organici gli interventi di qualificazione, modernizzazione e sistemazione dell'assetto del territori. Il progetto Casa Italia consente un salto di qualità al riassetto del territorio» ha riferito Fassino.

Boccia (Confindustria): su Casa Italia apprezziamo metodo e approccio
Del piano Casa Italia «abbiamo apprezzato l'approccio, il metodo e anche il sottolineare che siamo capaci in momenti di emergenza di esprimere il meglio del paese» ha dichiarato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, al
termine dell'incontro a Palazzo Chigi. E ha aggiunto: «C'è una visone di medio termine, il Paese che deve reagire e ricominciare a progettare, questo metodo di ascolto del governo in termini di proposta da parte delle parti sociali avvia quello che può essere un modello che può riguardare anche altri elementi dell'economia complessiva e della crescita». Poi ha concluso: «Oggi siamo al titolo nei prossimi giorni arriveranno proposte di dettaglio e partiranno tavoli tecnici».

De Vincenti: semplificazione e trasparenza
Non a caso Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha parlato di «importante convergenza istituzionale», in una prima conferenza stampa nel corso della serie di incontri per il progetto 'Casa Italia', mettendo in risalto come sia «particolarmente sentita l’esigenza della semplificazione delle procedure, la loro accelerazione e la massima trasparenza e controllabilità ». Lo ha detto ringraziandi i sindacati per aver manifestato «grande interesse e disponibilità a lavorare» insieme.

Camusso: bene metodo governo ma non parlato di risorse
«Abbiamo apprezzato l'idea di un piano che programmi degli interventi sul periodo lungo e che guarda al tema della messa in sicurezza del Paese» ha detto Susanna Camusso dopo l'incontro a palazzo Chigi su Casa Italia ribadendo la «disponibilità a collaborare» dei sindacati e segnalando che «il tema risorse e finanziamenti» non è stato affrontato. «Non possiamo che essere d'accordo sul metodo e condividiamo l’approccio strategico illustrato oggi dal Governo» ha affermato, secondo quanto si apprende, il segretario confederale della Cisl, Giovanni Luciano, che ha partecipato all’incontro. Soddisfatto anche il segretario Uil, Carmelo Barbagallo: «Era ora si realizzasse un piano per la messa in sicurezza» degli edifici.

“Abbiamo davanti un lavoro che io credo debba andare avanti almeno per un decennio, senza che su questo si giochi alcuna battaglia politica”

Matteo Renzi, presidente del Consiglio 

Professioni: servono 100 mld per sicurezza edifici
Un «orizzonte temporale di circa 30 anni» per la messa in sicurezza degli edifici ed «un costo stimato in circa 100 miliardi di euro». A prospettarli sono stati i
rappresentanti della Rete delle professioni tecniche, convocati dal governo a palazzo Chigi per presentare un piano per contrastare il rischio sismico, in Italia, dopo il terremoto che ha colpito alcune aree di Lazio, Umbria e Marche. Servono, si legge in una nota, «azioni concrete» per salvaguarda il «patrimonio edilizio, urbano e rurale, nel rispetto dell'identità dei luoghi e dei paesaggi» e tenendo conto, al tempo stesso, dei «diversi aspetti della sicurezza del rischio
sismico». Il Consiglio degli ingegneri ha presentato un documento che
si articola in proposte che vanno «dalla semplificazione normativa alla possibilità di finanziamenti, ma anche di imposizione di un obbligo di adeguamento nel tempo dei fabbricati». Per l’Ance Casa Italia «può essere un modello per cambiare le cose nel nostro Paese» e operare «un intervento serio sul patrimonio immobiliare».

Nel pomeriggio incontro con Protezione civile e commissario
Del post terremoto si parlerà anche nel pomeriggio, in una riunione riservata ai soli ministri interessati (come Infrastrutture ed Economia), al commissario della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e al commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, il quale ieri ha anche incontrato il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone sul tema della legalità negli appalti post sisma.

Al lavoro sul sismabonus
I primi numeri sul tavolo sono i circa 12 miliardi di risorse già confluite sui quattro canali che segnano il perimetro della prima fase di “Casa Italia”: dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, beni culturali e periferie. Ma il cuore di Casa Italia - sul quale è già partito il lavoro dei tecnici (a cominciare da quelli delle Infrastrutture e dell'Economia) - è l'allargamento e il potenziamento del sismabonus attuale. È infatti evidente che la misura, per come è definita oggi, non è minimamente in grado di incidere in modo significativo per arrivare a una efficace e ampia prevenzione sismica. L'obiettivo è proprio quello di realizzare una misura in grado di trasferire i principi della sicurezza e della prevenzione dal regno delle buone intenzioni alla realtà. In tema di risorse, il governo ha già anticipato l'intenzione di attivare complessivamente un volume di almeno 2 miliardi l'anno per 20 anni.

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