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Roma, il Consiglio conferma il no alle Olimpiadi. Giallo sul ragioniere…

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giallo sul ragioniere

Roma, il Consiglio conferma il no alle Olimpiadi. Giallo sul ragioniere generale

È stata approvata dall’Aula del Campidoglio (30 sì e 12 no) la mozione del M5s che impegna la Giunta al ritiro della candidatura di Roma dalla corsa per ospitare i Giochi del 2024, così come già annunciato nei giorni scorsi dalla sindaca Virginia Raggi. Il voto è avvenuto nel pomeriggio durante la seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina sulle Olimpiadi. La mozione era necessaria per ribaltare ufficialmente il supporto alla candidatura da parte della precedente amministrazione capitolina guidata da Ignazio Marino. Bocciate le mozioni delle opposizioni che chiedevo alla giunta di supportare la candidatura.

Ragioniere generale ha rimesso mandato
Intanto, dopo le anticipazioni odierne di Repubblica sul passo indietro del Ragioniere generale del Campidoglio Stefano Fermante, l’Ansa nel pomeriggio ha confermato che Fermante avrebbe rimesso il suo mandato nella seconda metà di luglio e da allora non sarebbe mai stato convocato dalla sindaca Virginia Raggi. A inizio settimana il funzionario avrebbe reiterato il passo ufficiale. La sua lettera sarebbe stata protocollata solo ieri, secondo quanto si apprende. «Non ci sono le condizioni per lavorare» avrebbe detto Fermante a persone a lui vicine.

Ipotesi nuovo ragioniere da Città metropolitana
Per sostituire Fermante Virginia Raggi starebbe pensando al suo omologo della città metropolitana di Roma Capitale Marco Iacobucci, secondo quanto si apprende. Contatti ci sarebbero già stati e Iacobucci starebbe valutando la proposta, ma l'interessato nega al telefono con l'Ansa: «Non posso dire nulla».
Iacobucci, già a capo della Ragioneria della Provincia di Roma, aveva come suo sottoposto proprio Fermante, passato alla guida della Ragioneria del Comune nel dicembre 2014 con il sindaco Pd Ignazio Marino.

Ok anche a mozione M5s per “Patto per Roma”
Oltre all’atto per il ritiro della candidatura della Capitale per le Olimpiadi del 2024, il Movimento Cinque Stelle in Campidoglio ha presentato e approvato oggi pomeriggio durante l’Assemblea capitolina straordinaria una mozione per chiedere ufficialmente al Governo la stipula del cosiddetto “Patto per Roma” contenente i 4 miliardi di euro che l'esecutivo avrebbe stanziato per la citta' in caso di corsa per i Giochi. Il provvedimento è passato con 31 voti favorevoli e nessun contrario.

I lavori odierni prevedevano due ore e mezza di interventi da parte dei consiglieri delle opposizioni, mezz’ora da parte della maggioranza e un intervento conclusivo da parte del vicesindaco e assessore allo Sport, Daniele Frongia, per il quale «Il “No” alle Olimpiadi è il 'no' ad un progetto che si è rivelato fallimentare, sempre. Con 13 miliardi di debito e più un disavanzo ogni anno di oltre un miliardo non ci possiamo permettere ulteriori debiti». La sindaca di Roma Virginia Raggi è arrivata alle 11.30 in Aula Giulio Cesare. La discussione è iniziata in Aula intorno alle 10.

Ecco la mozione M5s per dietrofront
«Coerentemente con quanto sempre sostenuto dal M5S si ritiene, anche a fronte di una approfondita analisi che ha preso in considerazione il mutato contesto economico e socio-politico, che non sussistano più le condizioni per proseguire nell'iter di presentazione della candidatura della città di Roma ai Giochi olimpici e paralimpici del 2024». È questo il testo della mozione a firma dei consiglieri comunali di Roma del Movimento Cinque Stelle, Diario, Ferrara e Grancio, posta in votazione oggi. La mozione impegna il sindaco e la Giunta «affinché ritirino la candidatura della città a ospitare le Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024 e a tal fine adottino gli atti e le iniziative necessarie». Nella decisione, recita il testo, si tiene conto del fatto che «fra le città per le quali era stata prospettata l’ipotesi di una candidatura, poi non più presentata e/o ritirata, vi sono Dubai, San Diego, Amburgo (ritirata a seguito di un referendum popolare), Madrid (ritirata dal sindaco) e Boston (ritirata dal sindaco per l’elevato rischio che i costi ricadano sui cittadini)».

Blitz Bianchedi, improvvisa conferenza stampa
Alla seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina ha partecipato anche il Comitato promotore della manifestazione a cinque cerchi. A rappresentarlo è stata la coordinatrice generale Diana Bianchedi. Dopo che l’Aula Giulio Cesare ha votato l’ordine dei lavori che esclude interventi esterni (malgrado la richiesta in tal senso delle opposizioni) Bianchedi ha parlato ai giornalisti in sala stampa, in una sorta di blitz, definito «inaccettabile» dal capogruppo del M5s in Campidoglio Paolo Ferrara. Bianchedi ha contestato il no alla candidatura delle Olimpiadi motivato dal M5s con i costi dell’evento, perché «come il sindaco Raggi sa, il budget e i costi verranno presentati a febbraio 2017 dopo che sono stati scelti e valutati i progetti, e non sono inseriti nel dossier». E ha aggiunto: «Oggi pensavo di poter parlare davanti al Consiglio comunale per dare le informazioni corrette per questa candidatura. Avrei chiesto si consiglieri di sedersi con noi e rivedere il progetto». Ma non è stato possibile.

Raggi al Senato, abbiamo ribadito il nostro 'no' alle Olimpiadi

Giachetti (Pd): rappresentanti Coni umiliati per seconda volta
Duro in aula l’attacco di Roberto Giachetti, candidato sindaco Pd sconfitto da Raggi al ballottaggio e oggi consigliere di opposizione. «I rappresentanti del Coni e dello sport italiano sono stati umiliati per la seconda volta da questa amministrazione - ha detto - La prima volta hanno aspettato fuori dalla porta del sindaco mentre lei era pranzo. Oggi non sarebbe cambiato niente se aveste dato loro la dignità di spiegare (di intervenire in Aula durante in Consiglio tematico sulle olimpiadi, ndr). Chi si dimostra tanto forte nell'impedire agli altri di parlare è tanto debole nelle sue convinzioni».

Giallo sulle dimissioni del Ragioniere generale
Intanto, due giorni dopo il rifiuto di Salvatore Tutino a ricoprire il ruolo di assessore al bilancio di Roma, Raggi potrebbe perdere un altro pezzo con le dimissioni del Ragioniere generale Stefano Fermante, rivelate oggi da Repubblica. «Io sono completamente isolato, lavoro senza un indirizzo politico» si sarebbe sfogato Fermante con i suoi collaboratori. La lettera con cui Fermante ha rimesso il mandato sarebbe stata protocollata solo ieri quando Virginia Raggi (che ha deciso di avocare a sé la responsabilità sia di Bilancio e Patrimonio, sia delle Partecipate) ha deciso di revocare ufficialmente l’ex procuratore della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis, nominato assessore al bilancio il 7 settembre, licenziato 24 ore dopo con un post su Facebook per via di un’indagine per abuso d’ufficio a suo carico, ma mai ufficialmente ritirato.

Onorato: Fermante ha rimesso mandato, attende risposta Raggi
Fonti del Campidoglio hanno fatto filtrare che al Comune di Roma non risultano le dimissioni del ragioniere generale, che sarebbe al suo posto. Ma le dimissioni sono state confermate da Alessandro Onorato, capogruppo della lista Marchini. «Questi sono i fatti, basta parlare con Ferrante e io ho avuto modo di parlarci» ha detto Onorato. E ha aggiunto: «Questa è una città che rischia il default, quindi non mi meraviglia che Fermante, che è una persona seria, abbia avvisato la Raggi di questo, e se non otterrà a brevissimo le risposte, trarrà le conclusioni e si dimetterà». Fermante, già vice ragioniere generale della Provincia di Roma, nominato in Comune dal sindaco Pd Ignazio Marino nel dicembre 2014, secondo indiscrezioni, avrebbe atteso da luglio un riscontro dall'amministrazione M5S che non sarebbe mai arrivato. Da qui la decisione di reiterare la lettera con cui ha rimesso il suo mandato lunedì scorso.

M5S: ragioniere generale va via? Non informati
Bocche cucite o stupore nelle dichiarazioni ufficiali in casa M5s. A maggior ragione dopo il silenzio stampa su Roma imposto da Grillo ai suoi dopo il forfait di Tutino, sulla cui nomina avevano avanzato dubbi esponenti del Direttorio come Roberto Fico e Carla Ruocco. «Se il ragioniere generale Stefano Fermante si è dimesso? L’ho appreso adesso a mezzo stampa, verificherò quello che è successo» ha detto il capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara interpellato a margine dell’assemblea capitolina sulla notizia riportata da la Repubblica secondo cui Fermante ha rimesso il mandato nelle mani della sindaca Virginia Raggi. «Niente dimissioni, non mi risulta - ha dichiarato invece il presidente della commissione capitolina bilancio Marco Terranova (M5S) -, non sono informato abbastanza per rispondere».

Alla Raggi la delega al bilancio
A quasi un mese dall’addio di Marcello Minenna, alla Capitale manca ancora un assessore al bilancio e la sindaca ha riassunto le deleghe, fino a l’altroieri formalmente ancora in capo al magistrato Raffaele De Dominicis. «In settimana arriveranno i nomi degli assessori» ai conti e alle partecipate, ha promesso ieri Raggi. Ma in giunta cominciano a serpeggiare i primi timori sulle scadenze di bilancio. Dei due nuovi esponenti della giunta in arrivo, non è detto che uno sia una donna: Raggi infatti ha dichiarato di non credere nelle quote rosa, definite «discriminatorie e offensive» per il genere femminile, una sorta di «riserva dei panda».

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