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Roma, la Raggi dice no alle Olimpiadi. «Sarebbe da…

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NIENTE INCONTRO CON il coni

Roma, la Raggi dice no alle Olimpiadi. «Sarebbe da irresponsabili». Malagò: «Solo demagogia»

«È da irresponsabili dire sì a questa candidatura. Con questi Giochi ci chiedono di fare altri debiti per i romani: noi non ce la sentiamo. Diciamo no alle Olimpiadi del mattone». Così la sindaca Virginia Raggi, dopo non essersi presentata a sorpresa all’incontro in Campidoglio con il presidente del Coni Giovanni Malagò, ha annunciato in conferenza stampa (in diretta streaming sulla pagina Facebook del Comune e sul blog di Beppe Grillo) il no alla candidatura di Roma ai Giochi 2024.

Il mancato incontro con Malagò
Raggi avrebbe dovuto incontrare alle 14.30 Malagò per chiarire la sua posizione sulla candidatura della Capitale a ospitare le Olimpiadi nel 2024. Ma non si è presentata puntuale all'appuntamento. «Ce ne andiamo perché 35 minuti di attesa sono troppi» ha dichiarato Malagò, che ha lamentato «poca attenzione e rispetto» della sindaca (che ha parlato invece di «un contrattempo» e di «qualche minuto di ritardo»). E ha definito «imbarazzante» la mozione con cui la Giunta di Roma propone al Consiglio di dire “no” alla candidatura ai Giochi. Tanto da evocare una possibile richiesta di danno erariale al Campidoglio. E da aggiungere: «Per ora andiamo avanti, fino all'atto formale: Comune e Giunta si assumeranno la responsabilità della delibera che dà discontinuità alle precedenti decisioni». Martedì è prevista la discussione in consiglio comunale della mozione, già depositata dal M5s, per ritirare il sostegno alla candidatura.

Grillo: brava Virginia, avanti così
«Brava Virginia, ti ho seguito in conferenza stampa, avanti così». Così Beppe Grillo in una telefonata con la sindaca di Roma Virginia Raggi si è complimentato per la conferenza stampa sul no alle Olimpiadi del
2024. Tra i primi ad esultare per il no alla candidatura il membro del Direttorio M5s Alessandro Di Battista, che su Facebook ha scritto: «Virginia ha resistito, il M5S ha resistito ad un sistema che per 30 anni ha pensato esclusivamente al cemento e ad indebitarci».

Delrio: Roma perde opportunità
«Credo che Roma perda un’opportunità di investimenti che non si potranno fare senza Olimpiadi», ha detto invece il ministro dei trasporti Graziano Delrio a Otto e mezzo, aggiungendo che «è difficile fare un’Olimpiade contro il parere di un'amministrazione comunale». E ha chiosato: «Io avrei indetto un referendum
prima di dire no».

Stirpe (Unindustria): no è danno irreparabile
Durissimo il commento di Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria (la territoriale di Confindustria che raggruppa le imprese del Lazio), per il quale «la decisione presa dalla sindaca Raggi di non candidare Roma alla Olimpiadi del 2024 è uno sfregio alla città che crea un danno irreparabile a Roma e all’Italia». Stirpe ha parlato di «motivazioni generiche, non supportate da alcun numero su questa candidatura e quindi del tutto inconsistenti». «Oggi, da prima cittadina della Capitale, di fatto la Sindaca ha rinunciato a gestire la candidatura olimpica - ha attaccato ancora - secondo quei principi di trasparenza e attenzione agli sprechi che ha sempre detto di voler perseguire nel suo percorso politico». E ancora: «Il no alla candidatura - ha proseguito - dimostra l'incapacità a governare ed ad assumersi le proprie responsabilità, a rinunciare a 5,5 miliardi di Euro di investimenti che ne avrebbero prodotti 7 di ricavi ma soprattutto significa mettere la parola fine ad una possibilità ed ad una visione di una città diversa che i cittadini, i giovani e le imprese avrebbero decisamente meritato. Come sistema delle imprese siamo profondamente esterrefatti e delusi da questa decisione».

Raggi dice no alle Olimpiadi a Roma nel 2024

Raggi: no alle Olimpiadi del mattone
«Non abbiamo mai cambiato cambiato idea, non ipotechiamo il futuro di Roma. Con queste Olimpiadi ci chiedono di fare altri debiti per i romani: noi non ce la sentiamo. I soldi che si spendono sono dei romani, non ce lo dimentichiamo» ha scandito Raggi nel corso della conferenza stampa in Campidoglio sul no a Roma 2024. «Per questo diciamo no alle Olimpiadi del mattone, dei gusci vuoti. Non lo vogliamo», ha aggiunto la sindaca, per la quale «stiamo pagando ancora i debiti delle Olimpiadi del 1960» e sarebbe «da irresponsabili dire sì a questa candidatura» a Giochi che sarebbe «insostenibili». Ecco perché «non permetteremo che lo sport venga usato come pretesto per nuove colate di cemento». «Le Olimpiadi sono un assegno in bianco che firmano le città ospitanti: lo dice l’Università di Oxford in uno studio. Le Olimpiadi sono un sogno che diventa incubo. Servono ai comitati d’affari non ai cittadini, noi siamo per lo sport, ma non per queste Olimpiadi», ha aggiunto Raggi, per la quale il 70 per cento romani ha già detto no a queste Olimpiadi durante il ballottaggio delle elezioni amministrative. «Il Pd e Giachetti - ha detto la sindaca - hanno trasformato il ballottaggio in un referendum sulle Olimpiadi e hanno perso. I romani hanno già scelto».

Olimpiadi, Raggi: no alle olimpiadi del cemento

Raggi: non ho disertato vertice con Malagò, ero in ritardo
Per motivare il no alla candidatura, Raggi ha spiegato che «anche Boston Amburgo e Madrid non hanno voluto ipotecare il futuro dei loro cittadini, io faccio la stesa valutazione: queste Olimpiadi non sono sostenibili, portano solo debiti». E ha annunciato il suo contro-piano per lo sport: «Sistemeremo gli impianti esistenti, trasformeremo cantieri fatiscenti in occasioni. La Città del nuoto di Calatrava diventerà la vela della conoscenza grazie ad un accordo con l'ateneo di Tor Vergata. L’impianto di Tre Fontane dei Mondiali di Nuoto
diventerà un impianto paralimpico». La sindaca ha sostenuto poi di non aver disertato l’incontro con il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Ho avuto un contrattempo - ha spiegato - ho fatto qualche minuto di ritardo. Mi dispiace che il presidente, anche se lo ho fatto avvisare che stavo ormai arrivando, abbia preferito andare via».

Malagò: mozione Raggi imbarazzante
La mozione con cui la Giunta di Roma propone al Consiglio di dire “no” alla candidatura ai Giochi del 2024 è stata definita «imbarazzante» dal presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha attaccato: «Consiglio alla sindaca Raggi di non presentare quella mozione, che potete trovare su Wikipedia e parla di città che non sono mai state candidate. Bisogna sapere prima di cosa si parla, sennò si fanno brutte figure. Come si fa a non saperlo? Amburgo non è stata mai candidata, Boston neanche, è imbarazzante». E ha aggiunto: «Wikipedia, come gli uomini dello sport sanno bene, non è molto aggiornata».

«Per ora andiamo avanti, gireremo danno erariale su chi dice no»
«Ora andiamo avanti, fino all’atto formale: Comune e Giunta si assumeranno la responsabilità della delibera che dà discontinuità alle precedenti decisioni» ha aggiunto il presidente del Coni a chi gli chiedeva se la candidatura di Roma 2024 si ferma oggi con il no della sindaca . E ha aggiunto: «Non è una decisione che posso prendere io da solo». Non solo. Malagò ha evocato anche la possibilità di una richiesta di danno erariale per la mancata candidatura di Roma ai Giochi del
2024. «Noi siamo amministratori pubblici - ha detto - è chiaro che abbiamo
avuto dei fondi tramite una legge dello Stato e siamo soggetti ai controlli del Mef quindi giuridicamente ed economicamente è evidente che dobbiamo girare l'azione di responsabilità verso gli amministratori che firmeranno quella delibera».

Quanto al mancato incontro con la sindaca, Malagò ha spiegato a caldo: «Ce ne andiamo perché 35 minuti di attesa sono troppi». In conferenza stampa il presidente del Coni ha aggiunto: «La sindaca è uscita alle 13.15 dal ministero delle Infrastrutture. Alle 15.07 dopo 37 minuti, visto che 23 minuti dopo c’era la conferenza stampa convocata dalla Raggi, siamo andati via, pensando che se ci avesse voluto parlare ci avrebbe dovuto dedicare un po' più di attenzione e di rispetto». Quanto ai debiti da due miliardi per i Giochi di Roma 1960 citati da Raggi, Malagò ha parlato di «falsità assoluta» e di «populismo». E ha aggiunto: «Sono tutti i debiti commerciali del comune di Roma».

Depositata mozione per no a Olimpiadi
La mozione per dire no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi nel 2024 è già pronta. È stata depositata oggi. Verrà votata in assemblea capitolina martedì (scontata la approvazione, vista la netta maggioranza numerica del M5s in assemblea capitolina), annullando così la delibera precedente datata giugno 2015 e risalente all'era Marino, con la quale la Capitale venne, di fatto, candidata ai giochi olimpici. Questo dunque l’iter che seguirà il M5S: depositare la mozione che impegna la giunta e il sindaco a ritirare la candidatura, prendendo come esempi per giustificare il suo no alle Olimpiadi i casi di Amburgo, Madrid e Boston. Il consiglio comunale dovrà poi votarla, esprimendo così il suo no ai Giochi. «Coerentemente con quanto sempre sostenuto dal M5S - si legge nel testo della mozione - si ritiene, anche a fronte di una approfondita analisi, che non sussistano le condizioni per proseguire nella candidatura della Città di Roma ai Giochi olimpici e paralimpici del 2024».

La prima parte del dossier
Il 17 febbraio 2016 il Comitato promotore ha presentato la prima parte del dossier dal titolo “Visione, Concetti e strategia”, ratificato dall’allora commissario Francesco Paolo Tronca. La seconda parte, relativa alle “garanzie”, doveva essere presentata il 7 ottobre, quindi con il “sigillo” di Raggi. Che, a questo punto, è evidente non ratificherà. Mettendo probabilmente la parola fine alla candidatura di Roma ai giochi del 2024, come promesso in campagna elettorale.

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