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Serie A, un ballo di gala con la Juventus come unico invitato

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Serie A, un ballo di gala con la Juventus come unico invitato

Un ballo di gala con un solo invitato: la Juventus. E tutti gli altri a battersi furiosamente per conquistare il favoloso diritto a sbirciare dalle finestre. A dar retta alle prime sette giornate di campionato non si può prevedere un esito diverso, per il nostro massimo campionato di calcio, rispetto a quello che era già ampiamente previsto prima dell’avvio della stagione: ovvero sesto scudetto consecutivo per la Vecchia Signora, e una grande ammucchiata di tutti gli altri per disputarsi le posizioni in Champions e in Europa League.

La giornata di ieri, la settima appunto, ha confermato tutto: Buffon e compagni possono anche permettersi di perdere una «partita simbolo», quella a San Siro contro l’Inter, perché tanto vale sempre e comunque tre punti. Ma soprattutto perché, tolta quella, asfaltano senza pietà qualsiasi avversario gli si ponga davanti. L’ultima “vittima” si chiama Empoli (3-0 fuori casa per gli uomini di Allegri): poco conta che abbiano segnato ancora Dybala e Higuain, già arrivato a quota sei reti. Il dato da tenere bene a mente è che sono bastati sei minuti di Juventus per scavare un fossato invalicabile.

Così come conta poco cercare di trovare indicazioni sul gioco, sulla reale forza della Juventus, sul funzionamento dei meccanismi di attacco e difesa. Tutto rimandato ad altre partite e ad altri avversari, che tranne qualche rara eccezione potranno essere soltanto quelli in campo europeo. Solo lì avremo risposte, o meglio «le risposte» che tutti (Allegri per primo) cercano affannosamente. Ancor più dello scorso anno il campionato non è allenante in chiave Champions, e questo può solo essere un problema: generando la disabitudine a giocare partite tirate, ad affrontare un avversario che, se gli dai una sberla, è pronto a restituirtene due. Il divario con la maggior parte delle squadre, in Italia, è semplicemente imbarazzante. E non solo perché con un giocatore bianconero (Higuain) si compera più e più volte l’intera rosa dell’Empoli...

Alle rivali, o perlomeno alle presunte tali, non resta che assistere al ballo bianconero sperando che qualcosa possa intralciarne i passi, che un lembo dell’abito da sera indossato fin dalla prima giornata finisca tra i piedi della reginetta. Per come si stanno mettendo le cose penso che l’unica vera avversaria della Juventus, come ho già scritto più volte, si chiami Champions. Solo un cammino prolungato in Coppa potrebbe distrarre i campioni in carica dal loro secondo obiettivo, il campionato, lasciando a qualcuno la speranza di afferrare uno scudetto che non è mai sembrato così lontano.

Già, ma quale rivale? Il Napoli, che esce sconfitto dal campo dell’Atalanta (0-1) pagando oltre il dovuto le fatiche di Coppa? La Roma, che batte di misura (2-1) l’Inter, ma tiene un passo incerto avendo già inciampato su avversari di secondo livello? Il Milan, che al di là della classifica del momento vive di sprazzi e incassa gol a ripetizione (sono già dieci a questo punto della stagione), come ha fatto anche ieri nella vittoria 4-3 contro il Sassuolo? O forse l’Inter di De Boer, che se tutto va bene troverà gioco e continuità sotto l’albero di Natale per ovvi motivi di tempo necessario a digerire i nuovi schemi dell’allenatore olandese?

De Boer: "Abbiamo fatto molti errori nella costruzione di gioco"

Già, quale rivale? Difficile immaginarlo e dare una risposta. O forse la risposta più giusta è quella di Sarri, che parlando di un possibile scudetto dice con serenità che la Juventus «è di un’altra categoria. Se dovessero incappare in una serie di sconfitte, allora ci saremmo. Ma credo sia molto difficile». Anche perchè a commettere passi falsi, finora, sono stati soprattutto gli altri, Napoli incluso.

Buon campionato a tutti.

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