Un bonus per i nuclei familiari con almeno due figli che vivono in condizioni economiche difficili. Sarebbe questa l’ultima ipotesi allo studio del governo per sostenere le famiglie. La misura sarebbe legata all’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che già consente ai contribuenti a basso reddito di accedere a prestazioni sociali e servizi di pubblica utilità a condizioni
agevolate, come per esempio il già sperimentato bonus bebè o la
gratuità della mensa scolastica.
In manovra bonus famiglia, risorse per 400 milioni
Per il primo anno, le risorse a disposizione ammonterebbero ad almeno 400 milioni e proprio in base all’ammontare delle coperture si deciderà la soglia di reddito, ancora in via di definizione, entro cui garantire il bonus. Al momento, l’idea è quella di distribuire un assegno per le famiglie non proprio sotto la soglia della povertà (per le quali esistono già specifici interventi di welfare) ma in condizioni di precarietà economica. Ad essere fautori di un intervento pro-famiglia è in particolare l’ala del governo di Area Popolare, capitanata da Beatrice Lorenzin e Enrico Costa. Non a caso anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi è tornato oggi a parlare a grandi linee di un “segnale” sul quoziente familiare. Un intervento più sistematico è rimandato al 2018, quando si affronterà il tema Irpef, ma già dall’anno prossimo il premier non ha escluso un primo assaggio che si potrebbe appunto concretizzare in una sorta di bonus.
Def, Upb ha ricevuto risposte Mef su rilievi mossi
Intanto l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha ricevuto oggi dal Ministero dell’Economia la risposta ai rilievi critici trasmessi lo scorso 3 ottobre, rilievi che evidenziavano un eccessivo ottimismo nelle previsioni programmatiche di crescita del Pil per il 2017. I rilievi riguardavano la Nota di aggiornamento del Def presentata dal Governo. Lo rende noto con un comunicato l'Autorità indipendente per i conti pubblici. Con schede dettagliate sulle misure della manovra e sui loro specifici impatti il Tesoro punta infatti a convincere l'Ufficio della bontà delle proprie stime.
Deficit verso il 2,1-2,2% già in Parlamento
È probabile che la prima revisione al rialzo del deficit programmatico arrivi da Roma. Anche se l’apertura sugli spazi di manovra arrivata ieri dal commissario Ue Pierre Moscovici è il fattore decisivo per far quadrare le prospettive 2017 della finanza pubblica. Già mercoledì, nella risoluzione che il Parlamento dovrà votare insieme alla nota di aggiornamento del Def, potrebbe spuntare un innalzamento al 2,1-2,2% del deficit/Pil 2017, con una mossa che aiuterebbe parecchio anche a ottenere il disco verde dell'Ufficio parlamentare di bilancio al Documento di programmazione di bilancio da mandare a Bruxelles entro il 17 (il 15 è sabato). Una bocciatura dell’Upb, sul piano tecnico, non bloccherebbe la macchina della manovra, ma farebbe tornare in salita il confronto con la commissione.
Manovra in arrivo in Cdm venerdì o sabato
La manovra potrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri venerdì o sabato prossimi, in anticipo rispetto alla scadenza del 20 entro cui inviare il testo completo in Parlamento. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, oggi ha spiegato a Washington in un’intervista alla Cnn che l’Italia è «nel mezzo del treno» della crescita europea, ma «in un paio d’anni - ha assicurato - saremo in testa». Il ministro sarà riascoltato in audizione alle Camere martedì, in vista del voto in Aula il giorno successivo.
Speranza: in risoluzione welfare e investimenti
Intanto dalla minoranza Pd arriva la richiesta che nella risoluzione parlamentare con cui verrà approvato il Def siano inserite due questioni di fondo, ossia «gli investimenti e i temi sociali come la difesa del welfare e la sanità». Così Roberto Speranza a margine di un convegno organizzato dalla minoranza del Pd sui temi economico sociali.
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