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cantiere aperto

Manovra: atteso decreto fiscale, per legge bilancio si aspetta lunedì

Tecnici del governo sempre al lavoro per definire i testi della manovra. La legge di bilancio, che doveva arrivare oggi in Parlamento, approderà alla Camera probabilmente lunedì prossimo. Attesa (forse domani) la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto fiscale che, tra le altre misure, deve fornire indicazioni sulla nuova voluntary disclosure e sull’addio degli studi di settore, sostituiti dagli indici di affidabilità fiscale per le partite Iva. Dal decreto potrebbe uscire, solo per confluire nel disegno di legge di bilancio, la rottamazione dei ruoli su cui i nodi da sciogliere sono ancora molti a partire dalla possibilità o meno di poter definire in via agevolata anche le cartelle di Equitalia con l'Iva, su cui l’Europa potrebbe dire sempre la sua stoppando almeno in parte l'operazione.

La manovra è ancora un cantiere aperto. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha incontrato questa mattina a Palazzo Chigi. Il premier, di ritorno dalla visita istituzionale a Washington, si è fermato solo qualche ora a Roma, prima di ripartire per Bruxelles, dove prenderà parte al Consiglio europeo.

Studi di settore addio:no controlli e rimborsi veloci
Il piatto forte del decreto restano le semplificazioni e la lotta all’evasione Iva. Si mette in moto la macchina per dire addio agli studi di settore. A partire dal 2017, infatti, arriveranno gli indici di affidabilità fiscale di imprese e lavoratori autonomi, con un meccanismo premiale: chi risulterà molto affidabile non subirà più controlli e avrà una corsia preferenziale per i rimborsi fiscali, che saranno così più veloci. Lo ha spiegato il viceministro dell'Economia Luigi Casero, illustrando alcuni contenuti del decreto fiscale collegato alla manovra. L'obiettivo è che la riforma, che tra l'altro prevede che gli studi non si possano più usare per l'accertamento, vada a regime nel 2018.

Ddl bilancio alla Camera lunedì
La prossima settimana comunque inizierà in Commissione l’iter parlamentare del ddl bilancio, che durerà per due settimane. Il 5 novembre è il termine fissato per gli emendamenti. Il 21 novembre il testo dovrà essere licenziato dalla Commissione per andare il giorno dopo all'esame dell’Aula. Il 27 l’assemblea di Montecitorio approverà in prima lettura; quindi passerà al Senato. Dal 28 novembre al 4 dicembre l’attività parlamentare sarà sospesa in vista del referendum costituzionale. Il via libera definitivo del Parlamento dovrà arrivare entro il 31 dicembre.

Incertezza su giudizio Bruxelles, atteso segnale da Renzi e Juncker
Intanto c’è incertezza sul giudizio preliminare della Commissione europea sulla bozza di piano di bilancio (con i numeri e le misure principali della manovra) inviata dal governo italiano a Bruxelles. La Commissione deciderà la sua posizione entro il weekend. E questo perché si attende di capire se emergerà qualcosa dal più alto livello politico comunitario e italiano. Tra il premier Matteo Renzi e il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker non è previsto un incontro bilaterale, ma non ce ne è bisogno dal momento che i due stanno seduti attorno allo stesso tavolo per i lavori del Consiglio europeo a Bruxelles oggi e domani.

Spese fuori Patto,distanza 5 mld tra Roma-Bruxelles
Vale 5 miliardi di euro la distanza che separa Roma e Bruxelles sui numeri del programma di bilancio inviato mercoledì mattina alla commissione europea. Le obiezioni Ue si concentrano sul saldo strutturale, cioè sul saldo di bilancio al netto di una tantum ed effetti del ciclo economico, che senza le esclusioni dal Patto chieste dall'Italia peggiorerebbe rispetto al -1,2% di quest'anno attestandosi nel 2017 a -1,6 per cento.

Il giudizio della Commissione Ue
Entro il 31 ottobre la Commissione deve decidere se chiedere delle modifiche alla 'finanziaria' se ritenesse che ci sono «situazioni particolarmente gravi non conformi” al patto di stabilita'. L’aspettativa è che Renzi e Juncker cerchino di trovare un punto di incontro, ma non ci sono indicazioni di sorta su cio' che potrà uscirne. Peraltro, a Bruxelles non sarebbero arrivati da Roma diversi dettagli delle misure della manovra finanziaria 2017. Dettagli importanti che dovrebbero servire alla Commissione per verificare natura ed effetti delle scelte governative. Per le lettere, se ve ne saranno, è necessario ancora un po' di tempo,

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