È arrivata a Bruxelles la bozza di piano di bilancio con i numeri principali della manovra 2017. Nel documento, il Draft Budgetary Plan, pubblicato sul sito della Commissione Ue, si conferma la stima di una crescita dell’1% nel 2017 e la scelta di alzare il deficit fino al 2,3%, rispetto al 2% indicato nella nota di aggiornamento del Def. Secondo il Governo, con questo livello di indebitamento della Pa, oltre a rimanere al di sotto dei margini utilizzabili che sono stati autorizzati dal Parlamento (fino al 2,4%), verrebbe confermato il percorso di riduzione del deficit (previsto al 2,4% per l’anno in corso).
Manovra 2016 a Bruxelles, Pil +1% e deficit 2,3%
È andata avanti fino alla tarda sera di ieri al ministero dell'Economia la messa a punto dei numeri definitivi. Il cuore del problema è stata la dinamica del saldo strutturale, cioè dell'andamento di entrate e spese al netto delle misure una tantum. A impegnare i tecnici è stata proprio la presenza di voci di questo tipo nella colonna delle entrate, che farebbero quadrare i conti complessivi del 2017 senza però incidere sul saldo strutturale prodotto da una manovra comunque confermata nei suoi grandi numeri. Ne Dpb (una settantina di pagine con i numeri principali della manovra) si ricorda che l’economia italiana è in recupero da tre anni ma che «il tasso di crescita è ancora più basso di quanto sarebbe necessario per tornare all'andamento pre crisi entro il 2025». Il governo conferma la previsione di un aumento del Pil dell'1% nel 2017 e del rapporto deficit-Pil al 2,3%.
In bilancio 2017 spese eccezionali per 0,4% Pil
Il bilancio previsionale dello Stato per il 2017 «comprende spese eccezionali che ammontano a circa lo 0,5% del Pil per l’anno prossimo», per quanto riguarda «la continua emergenza migranti (0,16% del Pil)» e gli investimenti «in Paesi chiave di transito e di origine dei flussi (0,02% del Pil)», insieme al «terremoto del 24 agosto e il bisogno di assicurare, in aggiunta alle misure mirate ad affrontare i danni immediati, già considerati tra le spese una tantum, la protezione del territorio nazionale, in particolare prevenendo i rischi idrogeologici e mettendo in sicurezza le scuole (circa lo 0,2% del Pil)».
Dpb: 12 mld da spending e lotta evasione
«L'obiettivo di disavanzo del 2,3 per cento sarà raggiunto tramite interventi pari nel complesso allo 0,7 per cento del Pil, basati su tagli di spesa e incrementi di gettito realizzati attraverso il miglioramento della “compliance fiscale”, escludendo aumenti di imposte e anzi proseguendo nella loro riduzione». È quanto si legge nel Documento programmatico di bilancio per il 2017 trasmesso alla Commissione europea. Lo 0,7% del Pil equivale a poco meno di 12 miliardi. Nella Nota di aggiornamento al Def, si parlava dello 0,5% del Pil (8 miliardi) per un deficit al 2%, ma non erano considerate molte misure ora inseriteI risparmi di spesa, spiega il governo, «deriveranno da un nuovo ciclo di Spending Review e dalla riduzione di vari stanziamenti di bilancio.
L'aumento di gettito sarà conseguito attraverso l'efficientamento dei meccanismi di riscossione dell’Iva secondo le direttrici già attuate con successo nel 2016, il riallineamento del tasso di riferimento dell’Ace (la detassazione degli utili reinvestiti) ai tassi di mercato, l'estensione della 'voluntary disclosure' (ovvero la procedura per il rientro volontario dei capitali detenuti all'estero, ndr) e le aste per le frequenze.
Dpb: da asta frequenze incassi 1,8 miliardi
Nel dettaglio, sul fronte delle entrate, la manovra conterrà tra l’altro un riordino del sistema delle concessioni in scadenza delle frequenze. In dettaglio, si legge nel Draft Budgetary Plan, è inserito un allineamento delle scadenze dei diritti d'uso delle frequenze in banda 900 e 1800 Mhz (in scadenza il 30 giugno 2018) al 31 dicembre 2029 e il passaggio alla tecnologia 5G, «con previsione della possibilità di un pagamento anticipato forfettario». L'incasso stimato nel 2017 è pari allo 0,11% del Pil, ovvero a circa 1,8 miliardi.
Da voluntary oltre 1,9 mld, nuove misure su contanti
La proroga per tutto il 2017 dei termini per la presentazione delle istanze di “voluntary disclosure” sui redditi e patrimoni detenuti all'estero e l'ampliamento della platea, tramite la possibilità di optare per un prelievo forfettario, a titolo di imposte, interessi, sanzioni e contributi, porterà nelle casse dello Stato poco più di 1,9 miliardi. È quanto si legge nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles. Il governo annuncia inoltre che «ulteriori misure saranno previste nel caso in cui la collaborazione volontaria abbia ad oggetto denaro in contanti, valori al portatore e altri valori». Mentre dal recupero dell'evasione Iva il governo stima di ottenere circa 2,5 miliardi (0,145% del Pil).
Circa 1 mld per contratti Pa e assunzioni
La manovra destina circa 1 miliardo al rinnovo dei contratti pubblici congelati dal 2010 e alle assunzioni nella pubblica amministrazione. Le risorse, pari allo 0,61% del Pil, sono «finalizzate al rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, alla stabilizzazione del cosiddetto 'aumento 80-euro forze di Polizia', e all'assunzione di personale»
“La manovra non è uno spot elettorale, fa bene alla crescita del Paese”
Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia
Dpb: 2,8 mld da riordino spesa ministeri
Sul fronte delle minori spese, invece, la «riqualificazione» e la «riprogrammazione» della spesa dei ministeri avrà un impatto l’anno prossimo pari allo 0,17% del Pil, garantendo coperture per la manovra 2017 di 2,8 miliardi di euro. Lo si legge nel Draft budgetary plan inviato all'Europa, in cui si citano «misure di efficientamento e razionalizzazione mirate, individuate puntualmente dai singoli ministeri o da attività di revisione della spesa, anche attraverso riallocazioni tra diversi settori, riprogrammazioni».
Upb: ok stime con deficit 2,3%, ma ancora rischi
Intanto, l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), dopo i rilievi dei giorni scorsi, ha promosso il nuovo quadro macroeconomico che emerge dal Documento Programmatico di Bilancio (DPB), trasmesso dal ministero dell'Economia e delle Finanze. «La procedura di validazione, che tiene conto dell'innalzamento dal 2% al 2,3% dell'obiettivo relativo al rapporto deficit/Pil per il prossimo anno, - si legge in una nota - ha dato esito positivo». Tuttavia, «permangono alcuni fattori di rischio che potrebbero incidere negativamente sugli obiettivi indicati per il 2017».
Padoan: Ue valuterà numeri, siamo in regola
I numeri che l'Italia ha presentato a Bruxelles «andranno valutati ma a nostro avviso siamo in regola perché il deficit continua a scendere», ha detto il
ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ospite di Uno Mattina, sottolineando che con la Ue c'è «un rapporto con la commissione Ue che è molto positivo, continuo». E ha respinto al mittente le accuse dell’opposizione che ha parlato di manovra elettoralistica. «Non è uno spot elettorale, fa bene alla crescita del Paese» ha rivendicato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Uno Mattina, rimarcando che la prossima legge di Bilancio si muove «nel solco della strategia del governo che da quando è in carica ha detto: abbatteremo le tasse»
«Cartelle e voluntary? Nessun condono»
Il ministro dell’Economia ha spiegato poi che la prevista rottamazione delle cartelle di Equitalia «non è assolutamente un condono» perché si paga «il dovuto». E lo stesso vale per la voluntary bis focalizzata anche sul contante. Padoan ha aggiunto che «per l’emersione del contante, la voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui bisogna pagare delle imposte». L’abolizione di Equitalia è stata presentata come «un ulteriore passo nel cambiamento del rapporto Fisco-contribuente». Un rapporto basato su una maggiore collaborazione che aumenta il gettito complessivo, «come dimostrano i 4 miliardi in più in otto mesi». Un incasso che consentirà a «tutti di pagare meno». E il ribasso del canone Rai (a 90 euro nel 2017) è un esempio di questa strategia». Sempre a proposito della chiusura di Equitalia, il ministro ha ribadito che «la riscossione continuerà in forme che stiamo valutando da parte dell'Agenzia delle entrate».
Moscovici: su conti italiani l'esame sarà esigente
«La manovra è stata appena consegnata ai nostri uffici, dobbiamo esaminarla nella forma e nel contenuto. Non siamo la Commissione delle punizioni e delle
sanzioni ma sui conti dell'Italia l'esame sarà esigente». Così il commissario europeo per gli Affari monetari Pierre Moscovici in due colloqui con Repubblica e Corriere della Sera. Per il rapporto deficit/Pil nella legge di bilancio 2017 «eravamo partiti da 1,8%», e il 2,3% «ho detto subito che non era la cifra che avevo in mente. Ne prendo atto e mi preparo alla discussione con Roma», ha aggiunto Moscovici. Uno scarto pari allo 0,5%, ha sottolineato ancora , «sono circa 10 miliardi di euro. E faccio notare che Roma ha già goduto l'anno scorso di una flessibilità pari a 19 miliardi». E ha aggiunto: «È legittimo che ci siano spese oggetto di flessibilità. Ma la vera questione è se le cifre indicate nel budget corrispondono effettivamente alle spese sostenute», assicurando che l'Europa vigilerà sulle spese sostenute per sisma e migranti.
Prima valutazione Ue tra due settimane
La Commissione europea sarà chiamata nei prossimi giorni a valutare la Finanziaria italiana per il 2017, attesa ieri sera a Bruxelles. L'esecutivo comunitario ha due settimane di tempo per eventualmente respingere il testo qualora questo fosse troppo lontano dagli impegni europei. Altrimenti una valutazione più compiuta sarà pubblicata intorno la metà di novembre. Lo sguardo dell'esecutivo comunitario sarà rivolto in particolare agli obiettivi di deficit strutturale.
Manovra alla Camera entro il 20 ottobre
I testi finali del disegno di legge di Bilancio e del decreto legge fiscale dovrebbero approdare alla Camera, dove quest'anno comincerà la navigazione parlamentare della manovra, entro il 20 ottobre. Ma non è escluso che il Governo trasmetta articolati e tabelle sabato 22 o addirittura lunedì 24 ottobre, quando formalmente inizierà l'iter dei due provvedimenti nelle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio.
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