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Il «soccer» si fa spazio in Nordamerica

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Il «soccer» si fa spazio in Nordamerica

La lunga rincorsa di Seattle contro il sogno della “cenerentola” Toronto. La ventunesima edizione della Mls Cup, sarà assegnata nella notte italiana (ore 2 con diretta tv su Eurosport), e vedrà in ogni caso incoronata una franchigia che non ha mai vinto il titolo. A sfidarsi, i Sounders di Seattle e i Toronto Fc, la squadra in cui Sebastian Giovinco è riuscito a ricostruirsi una carriera che stentava a decollare con la Juventus.

Sul fronte spettatori si supererà in termini numerici la finale dello scorso anno, quando si registrarono poco meno di 22mila presenti al Mapfre Stadium di Columbus. Il Bmo Field di Toronto, 36mila posti a sedere, con la squadra di casa in campo è da tempo tutto esaurito, a dispetto del clima gelido dell’inverno canadese. Impossibile, però, battere il record del 2002, quando 61.316 spettatori assistettero alla vittoria dei Los Angeles Galaxy contro i New England Revolution sul campo del Gillette Stadium di Foxborough. Un record che resiste a 14 anni di distanza, nonostante la costante crescita del calcio negli States.

I CLUB TRA USA E CANADA
Fonte: Studio Forbes 2015

Crescita testimoniata dai dati sull’affluenza media nel corso della regular season 2016: dopo aver superato per la prima volta i ventimila spettatori a partita nel 2015, la Major League Soccer segna un nuovo record con 21.692 presenti in ogni gara di campionato. Mai così tanti nella storia ventennale del campionato professionistico nordamericano, con un picco di 42.636 spettatori di media a partita in quel di Seattle, dove l’abbandono forzato alla Nba ha spinto gli sportivi verso altri lidi. Il soccer è diventato qualcosa di più che una semplice alternativa a basket, football, baseball e hockey, tanto da rendere i Sounders una macchina da soldi. La franchigia di proprietà di Joe Roth, Adrian Hanauer, Paul Allen e Drew Carey è, insieme ai Galaxy di Los Angeles, l’unica a sfondare il tetto dei 50 milioni di dollari di ricavi, piazzandosi al secondo posto con 53 milioni in totale.

La franchigia losangelina è salda in vetta con 58 milioni di dollari di ricavi (54,5 milioni di euro). Cifre tali da far diventare i Galaxy un investimento di rilievo della Anschutz Entertainment Group, l’agenzia di investimenti sportivi capace negli anni di diventare leader nel settore dell’impiantistica, tra le prime a capire le potenzialità del calcio negli Usa. Non a caso Philip Anschutz è stato tra i fondatori della Mls ed è stato proprietario di altre franchigie come Chicago Fire, Colorado Rapids, Dc United, Houston Dynamo, New York Red Bulls e San José Earthquakes. Altri tempi, quelli in cui Anschutz poteva permettersi sei squadre contemporaneamente. Tempi in cui il prodotto soccer era ancora in via di sviluppo e per l’approdo di un giocatore del calibro di David Beckham, ingaggiato dai Galaxy nel 2007, fu necessiario introdurre la cosiddetta Designated Player Rule per derogare ai paletti del salary cap (ogni squadra oggi può schierare tre giocatori “designati”).

I ricavi aggregati delle 20 franchigie nel 2015 ammontano a poco più di 600 milioni di dollari (circa 562 milioni di euro) e negli ultimi anni è stato possibile garantire anche alle stelle in declino stipendi da top player.

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Dati in unità (Fonte: Studio Forbes 2015)

Come Steven Gerrard, che da poco ha appeso gli scarpini al chiodo e che nell’ultima stagione ai Los Angeles Galaxy ha strappato un contratto da sei milioni di dollari, così come Michael Bradley a Toronto e Frank Lampard ai New York City. Si fermano a 5,6 milioni invece Andrea Pirlo e David Villa, entrambi compagni di Lampard nella franchigia newyorkese affiliata al Manchester City, stessa cifra guadagnata da Giovinco a Toronto. Il “paperone” della Mls si trova però a Orlando ed è il brasiliano Kakà, con i suoi 6,7 milioni annui.

Il business della Mls è in rapida crescita, come conferma uno studio di Forbes secondo cui la società media di Mls ha un valore di 185 milioni di dollari, con un incremento dell’80% negli ultimi tre anni e del 400% rispetto al 2008. Un boom realizzato anche grazie all’impatto dei diritti tv. L’accordo per la cessione dei diritti tv dei match della lega Usa è stato siglato a maggio 2014 e assicura introiti per 90 milioni di dollari a stagione fino al 2022, tra i 75 milioni di Espn-Fox e i 15 milioni di Univision.

I progetti per la Mls del futuro prevedono poi un’espansione già nel 2017, con l’inserimento di Atlanta e Minnesota, a cui seguiranno una seconda squadra di Los Angeles nel 2018 e una franchigia a Miami. L’obiettivo di Don Garder, commissioner dal ’99 della Mls, è quello di portare il torneo a 28 squadre entro il 2020. Impresa ardua, ma non impossibile per il nuovo Soccer Usa.

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