«Non abbiamo mai accusato le organizzazioni non governative di collusione» con i trafficanti. «La nostra agenzia non ha il mandato per condurre inchieste. Queste possono essere portate avanti solo dagli organismi giudiziari dei singoli Stati». Lo ha detto Izabella Cooper, portavoce di Frontex (l’Agenzia europea di controllo delle frontiere) spiegando che il ruolo dell’agenzia è quello di «offrire assistenza tecnica ai Paesi» con i mezzi a disposizione, e «raccogliere informazioni sui trafficanti di esseri umani».
Frontex: mai accusato ong di collusione
Nella sua audizione in commissione Difesa, ieri il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, che ha aperto un’indagine sui presunti rapporti tra trafficanti di esseri umani e alcune Ong impegnate nel salvataggio di migranti nel Mediterraneo, aveva però parlato di «contatti radio» e «telefonate», spiegando che si tratta di informazioni che non arrivano dagli 007, ma da Frontex e dalla Marina Militare. Ed è di oggi la notizia di un documento riservato di Frontex in cui sono riportate non solo i racconti di migranti che dicono di aver assistito a telefonate tra scafisti e equipaggi di navi impegnate nelle operazioni di soccorso, ma anche un’analisi dettagliata dei casi in cui i trasponder (dispositivi che trasmettono la posizione della nave, ndr) delle navi umanitarie vengono spenti proprio nel momento in cui rintracciano i naufraghi.
Moas: noi sempre trasparenti e collaborativi
Zuccaro, nel corso dell’audizione di ieri in commissione Difesa, ha ribadito che sarebbe «molto utile individuare le fonti di finanziamento delle Ong di più recente nascita», che sembrano godere di ingenti risorse economiche. Sotto la lente c’è, tra le altre, Moas (Migrant Offshore Aid Station - Ong specializzata in ricerca e soccorso, le cui operazioni sono coordinate dall’isola di Malta), che mantiene anche due droni ed un aereo. Oggi i responsabili di Moas, di fronte al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell’accordo di Schengen, hanno respinto ogni addebito: «Facciamo ricerca e soccorso in mare sotto il coordinamento del Centro di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) della Guardia costiera in piena ottemperanza delle leggi e degli obblighi del mare e in cooperazione con le autorità italiane» hanno dichiarato, ammettendo di essere «entrati in acque libiche per interventi di soccorso», ma «sempre su indicazione del Centro di coordinamento marittimo della Guardia costiera di Roma (Mrcc)» e chiedendo «sempre se le autorità libiche sono state avvisate». Poi hanno assicurato di «non ricevere richieste di intervento dalla Libia», negando categoricamente «che vi siano contatti con le reti di trafficanti o coinvolgimenti» di personale dell’organizzazione con «persone che fanno questo genere di attività», sia a terra sia in mare. I rappresentanti di Moas non hanno fornito il dettaglio dei finanziatori. Hanno solo precisato di «non avere ricevuto donazioni» dal magnate americano George Soros. E hanno citato una «istituzione europea» (senza spiegare di quale istituzione si tratti) come finanziatrice della loro attività con un contributo di «230mila euro».
In audizione anche procuratore di Trapani
Al termine dell’audizione il presidente della commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre ha annunciato che «sarà invitato in audizione anche il procuratore di Trapani», che ha aperto un’inchiesta su una Ong per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che si tornerà a «sollecitare anche la partecipazione delle Ong che non ci hanno ancora risposto». Tra le organizzazioni che prestano soccorso in mare, il procuratore Zuccaro, nell’ambito dell’audizione presso la Commissione Schengen (seduta del 22 marzo) ha citato: SOS Mediterranee, Sea Watch Foundation, Sea-EYE, Lifeboat, Jugend Rettet, Migrant Offshore Aid Station (MOAS), Medici senza frontiere, Save the Children, Proactiva Open Arms. Ma nell’audizione in commissione Difesa del 3 maggio ha spiegato che le più grandi e importanti Ong come Save the Children e Medici senza Frontiere «hanno dimostrato in maniera inequivocabile che operano per solidarietà» e «non devono dimostrare niente a nessuno».
Guardia Costiera: soccorsi Ong sotto controllo
In mattinata il comandante generale della Guardia Costiera, l’ammiraglio Vincenzo Melone, ha assicurato che le navi delle Ong operano «sotto il controllo» della Guardia Costiera nell’attività di ricerca e soccorso, ma non per quanto riguarda le rotte e le zone in cui
navigare. «L’affermazione più volte ripetuta dai rappresentanti delle Ong secondo cui le unità navali operano sotto il nostro controllo - ha sottolineato Melone - è corretta». Ma «non c’è e non potrebbe esserci alcun controllo preventivo o generalizzato da parte della Guardia Costiera sull'attività delle unità delle Ong, sulle rotte seguite o sulle zone di mare in cui navigano, salvo per quelle che battono bandiera nazionale». Melone ha spiegato che «chiunque abbia notizia di una situazione di pericolo ha l’obbligo di prestare soccorso e di condurre le persone salvate nel porto più sicuro. Un obbligo che ha qualsiasi comandante di qualsiasi nave».
Assalto xenofobo Forza Nuova a sede Oim Roma
Intanto oggi l’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) è stato vittima oggi di un assalto “vandalico” di alcuni dimostranti del movimento di destra 'Forza Nuova'. Alcune decina di manifestanti ha occupato lo spazio esterno della sede dell’organizzazione a Roma e appeso uno striscione contro le ong che effettuano operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, accendendo fumogeni,
urlando slogan contro l’immigrazione e arrivando a schernire un
migrante che stava entrando negli uffici.
Gentiloni: ogni energia contro trafficanti
L'impegno del governo italiano nell’azione di contrasto ai trafficanti è stato ribadito con forza dallo stesso presidente del Consiglio. «L'Italia, le istituzioni, la magistratura, le forze di sicurezza non risparmieranno alcuna energia per togliere ai trafficanti di esseri umani il monopolio dei flussi irregolari» ha assicurato il premier Paolo Gentiloni nel corso di una conferenza a Montecitorio, nell’ambito del calendario della presidenza italiana G7. Gentiloni ha colto l’occasione anche per «ringraziare tutti, volontari, guardia costiera, forze della Marina e dell’ordine ogni giorno impegnati nel soccorso e nella salvezza di vite umane». Un’attività di cui «un Paese come il nostro non può che essere fiero».
Grasso: accuse a Ong politicamente strumentali
Sul caso Ong è intervenuto anche il presidente del Senato Pietro Grasso, difendendo il lavoro delle Organizzazioni non governative. «Credo sia sbagliato e ingeneroso associarsi ad accuse generiche, congetturali e politicamente strumentali» ha detto, aggiungendo che «le organizzazioni non governative hanno avuto un ruolo determinante, in stretta sinergia con le tante istituzioni centrali e territoriali, nel sistema europeo e italiano del soccorso e dell’accoglienza». Grasso si è detto certo «che la magistratura e le forze di polizia faranno piena luce su eventuali opacità e che proveranno e puniranno i reati che siano stati eventualmente commessi». Ma ha anche chiesto che «questo avvenga nel rispetto rigoroso delle regole e della riservatezza necessaria a garantire il successo delle indagini».
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