Con un’offerta di 8.608.000 euro l’Atalanta B.C. si è aggiudicata lo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo: la cifra supera di circa il 10% la base d’asta, fissata a 7 milioni 826 mila euro (Iva esclusa). La seconda offerta, presentata dall’Albinoleffe, non è stata accettata perché subordinata a un ricorso che il club seriano ha fatto nei confronti del Comune di Bergamo, in quanto secondo i seriani, alcune condizioni che caratterizzavano il bando sarebbero illegittime e contrarie alla legge sugli stadi.
In particolare, l’Albinoleffe contestava le tempistiche di presentazione del progetto di ristrutturazione, il periodo di tempo massimo per svolgere la ristrutturazione, e l’investimento minimo di ristrutturazione richiesto (pari a 25 milioni di euro). Non si sa quanto avesse offerto l’Albinoleffe perché la busta non è stata aperta. Per questi motivi l’Albinoleffe potrebbe presentare un ricorso al Tar e tale ricorso potrebbe poi influire sulle tempistiche di inizio lavori che l’Atalanta ha programmato per giugno 2018, con la prospettiva di avere l’arena rinnovata per la stagione 2020/2021.
All’apertura delle buste a rappresentare l’Atalanta era presente il direttore operativo, Roberto Spagnolo (in passato anche dirigente dell’Albinoleffe), che ha dichiarato: «Siamo contenti e soddisfatti. Tutto è stato fatto nella massima trasparenza. Il presidente è stato avvisato e ha espresso la sua soddisfazione».
Il club nerazzurro, ormai ex concessionario del contratto di servizio (che consentirà alla squadra seriana di giocare a titolo di affittuaria fino al giugno 2019), percepirà dal Comune 2 milioni 260mila euro netti per le spese sostenute per il restyling (skybox, pitch view, tribuna stampa, postazioni disabili, parterre Creberg rifatto) dell’estate del 2015.
Il contratto di acquisto andrà stipulato entro 90 giorni, per la presentazione del piano attuativo il termine è invece di 6 mesi.
Oltre al rifacimento ex novo delle due curve (la tribuna d’onore e la Creberg sono sotto vincolo perché d’interesse storico, artistico e paesaggistico), a carico dell’acquirente c’è anche la sistemazione urbana di pertinenze non sdemanializzate quali il piazzale Goisis (lato ovest) e la viabilità viale Giulio Cesare (a est) più la compartecipazione alla ciclopedonale per la Valle Brembana. Sono inoltre previsti 2mila metri quadrati in più per funzioni commerciali-terziarie e altrettanti per aree di servizio interne.
I lavori dovranno essere ultimati entro 5 anni e 6 mesi a decorrere dai permessi edilizi connessi, compreso il via libera dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio. L’impegno finanziario complessivo si aggira intorno ai 30 milioni di euro.
© Riproduzione riservata