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Il brand Italia Team a Tokyo 2020 varrà 30 milioni di euro

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Il brand Italia Team a Tokyo 2020 varrà 30 milioni di euro

Nella prima giornata degli Stati Generali dello Sport Italiano, in corso di svolgimento al Salone d’Onore del Coni, particolare attenzione è stata rivolta alla dimensione del movimento sportivo nazionale come leva di crescita economica.
Il punto di partenza del dibattito, moderato da Marco Bellinazzo, è stata la relazione introduttiva del Direttore marketing e sviluppo del Coni, Diego Nepi Molineris, sul brand Italia Team.
«20, 515, 30, sono solo alcuni dei numeri attraverso cui parla Italia Team – ha spiegato Nepi Molineris - con oltre 20 milioni di sportivi attivi, tra tesserati e non, e 3,5 miliardi di euro di valore economico generato direttamente, lo sport si pone nei primi posti dell’industria del Paese in termini di movimento e di economics: un settore da valutare con grandi potenzialità. Da questo, abbiamo intrapreso una nuova strategia di marketing destinata a valorizzare gli asset del mondo sportivo, dagli atleti alle Federazioni, coinvolgendo in prima persona i diversi partner. Il marketing è prodotto, vendita, strategia, ma è soprattutto emozione».

Il brand Italia Team è nato nel dicembre 2015. «Ispirandosi ai valori olimpici, il marketing del Coni ha dato vita allo sviluppo di un brand che trova la sua valorizzazione a livello internazionale, un marketing improntato su progetti di comunicazione dal forte impatto media e digital che racconta le storie degli atleti, raggiungendo un pubblico sempre più ampio che registra oltre 515 milioni di visualizzazioni sui nostri canali social. Un’azione che sta ottenendo ritorni importanti: nel 2008, anno delle Olimpiadi di Pechino, i ricavi commerciali erano di poco superiori ai 5 milioni di euro, mentre a Tokyo 2020 si arriverà a circa 30 milioni di ricavi. I finanziamenti pubblici e le risorse generate sono destinate a un grande investimenti sui giovani, sulle scuole, sull’impiantistica e sulle società sportive. Usando il traino dell’Italia Team raccontiamo anche ai più giovani i valori dello sport», ha proseguito Diego Nepi Molineris.

Nel mondo lo sport continua a crescere. «A livello globale, lo sport vale 160 miliardi di dollari – ha detto Giovanni Cagnoli, amministratore delegato di Bain & Company Italy –. I diritti televisivi rappresentano la fetta più importante con 49 miliardi di dollari e una crescita annua del 7,3%. Incremento minore, invece, per la biglietteria (2,5%), che si attesta sui 47 miliardi di dollari, limitata dalle infrastrutture. Stesso valore per le sponsorship che però vedono un incremento del 5,8%. Segno negativo, infine, per il merchandising (-0,8%), fermo a 17 miliardi di dollari».

Per l’Italia ci sono due leve di crescita. «Da una parte, il nostro sport non può essere solo calcio, che vale il 90% del movimento; dall’altro occorre valorizzare gli impianti sportivi: lo stadio di Wembley, per esempio, vale 140 milioni di euro, lo stadio Olimpico solo 60. Per non parlare del museo del Real Madrid che, da solo, vale 20 milioni di euro», ha concluso Cagnoli.

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