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Dossier Gli e-lettori dettano l’agenda ai politici: ecco che cosa vogliamo

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Dossier | N. 12 articoli#IOTIVOTOSE

Gli e-lettori dettano l’agenda ai politici: ecco che cosa vogliamo

Nessuno ha soluzioni, ma tutti hanno ben presente quali sono i problemi del Paese. O meglio: ognuno ha la sua short list di esigenze che vanno dalle pensioni all’evasione fiscale, dagli aiuti alle famiglie alla riduzione degli sprechi della Pa, dalla creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani all’immigrazione. Quello composto grazie ai messaggi dei lettori inviati alla casella di posta elettronica iotivotose@ilsole24ore.com e su Twitter (#iotivotose) è un puzzle complesso: mettendo insieme le tessere il “disegno” che compare è quello di un Paese più moderno, che affidi il suo rilancio alla digitalizzazione della burocrazia, alla moneta elettronica e alle banche dati che possono aiutare a contrastare l’evasione fiscale.

No alle promesse elettorali “acchiappavoti”, sì a programmi dettagliati che illustrino come i candidati intendono raggiungere gli obiettivi fissati: stanchi di ascoltare i politici che«giocano a chi la spara più grossa», come scrive un lettore di nome Francesco, gli italiani chiedono «visioni sostenibili di lungo periodo sui temi che davvero hanno valore per la qualità della vita in un paese libero nel XXI secolo», sottolinea Erica.

Il debito pubblico

A spaventare gli elettori è soprattutto il debito pubblico che «produce una sorta di instabilità economica che si traduce alla fine in maggiori tasse», come afferma in una mail Mario Martinelli: in molti chiedono che si trovi un modo per ridurlo, qualcuno prova perfino a suggerire soluzioni, come Vincenzo Dell’Aquila, secondo cui servirebbe «un processo strutturale che continui in modo automatico a prescindere dai Governi che si succedono». «Il debito pubblico va ridotto non con nuove tasse, ma tagliando sprechi e bloccando nuove spese », propone Alberto Pletti. Ridurre il debito pubblico permetterebbe, secondo Marco Carlini di «allocare le risorse finanziarie così liberate in modo efficiente, per ridurre la tassazione, modernizzare la pubblica amministrazione e il sistema giudiziario, far ripartire le infrastrutture».

Evasione fiscale

La “palla al piede” dell’Italia è - secondo moltissimi lettori - l’evasione fiscale: ai politici gli elettori chiedono un impegno concreto nella lotta contro chi non paga le tasse: qualcuno suggerisce inasprire le pene, qualcun altro di usare come arma le banche dati del Fisco che permetterebbero di incrociare le informazioni dei contribuenti (spese, redditi, patrimonio) per stanare gli evasori. «Una soluzione - propone Giampaolo Berlin -: abolizione del contante. Si riduce l’evasione, corruzione, spaccio di droga, riciclaggio, furti. Mica poco eh?».

Debito pubblico, la Cenerentola della campagna elettorale

Occupazione giovanile
«Incentivare l’inserimento dei giovani», «io ti voto se incentivi veramente il lavoro se non riduci i giovani a schiavi moderni con contratti capestro», «io voto chi permetterà ai giovani di prendere iniziativa e costruire nella propria terra, senza sentirsi invece costretto ad andar via, come? Attraverso la donazione di fondi monetari, agevolazioni fiscali e disponendo centri assistenziali ad hoc». Quello dell’occupazione giovanile è un tema molto sentito, perché come ricorda Vittorio «non c’è futuro senza i giovani». Proprio per questo c’è chi - come Paolo Montanaro - scrive «voterò, anche se dall’estero, per chi proporrà di fare concretamente qualcosa per i giovani del nostro paese!».

Il non voto

Se da una parte ci sono gli elettori che voteranno anche dall’estero, dall’altra ci sono quelli che il 4 marzo hanno deciso di non presentarsi al seggio: alcuni italiani affermano di essere sfiduciati e di non credere più alle promesse della classe politica. Il partito dell’astensione è forte e motivato: «Ritengo personalmente che i problemi strutturali dell’Italia siano sostanzialmente 2: evasione e corruzione - scrive Giampaolo -. Nessun partito propone questi problemi che dovrebbero essere affrontati unitamente a una seria riduzione delle tasse anche e soprattutto dei redditi più alti». «Difficilmente voterò», ammette anche Tiziano e Marina racconta che suo figlio neo-diciottenne le ha già annunciato che diserterà la sua prima tornata elettorale: «Mi sono informato - ha detto a sua madre -, ho verificato i vari programmi, nessuno ha parlato dei giovani. E i lavoratori oltre i 50 anni? Non ho sentito niente. Quindi mamma non chiedermi di andare a ritirare il certificato elettorale».

La famiglia

Ci sono i macro-problemi che affiggono l’Italia, e poi ci sono i “piccoli” problemi che pesano sulla vita quotidiana delle famiglie e di cui nessuno parla: «Mi piacerebbe che ci fossero più asili nido, con orari per genitori lavoratori (dalle mie parti, su tre interpellati, solo uno chiude alle 18.00)», scrive Luca Guarise. «Io vorrei che finalmente venisse fatta una legge per tutelare i caregiver familiari cioè quelli persone che si prendono cura dei familiari gravemente ammalati o disabili», confessa Valentina Scaranzin. «Sarebbe auspicabile avere ticket abbordabili e attese un po’ meno lunghe», scrive Giordano in una mail sulla sanità.

I temi che dividono
Se da una parte ci sono i temi che mettono tutti d’accordo, dall’altro ci sono poi quelli che dividono: vaccini sì, vaccini no; ius soli sì, ius soli no; riforma della legge Fornero sì, riforma della legge Fornero no; eutanasia sì, eutanasia no; liberalizzazione delle droghe leggere sì, liberalizzazione delle droghe leggere no. E l’elenco è ancora molto lungo. Sarà anche su questi argomenti che si giocherà la partita politica del 2018.

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