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Dossier 10 Volte Meglio, il partito acchiappa-giovani punta a 2 milioni di voti

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Dossier | N. 177 articoliElezioni 2018-Ultime notizie, interviste e video

10 Volte Meglio, il partito acchiappa-giovani punta a 2 milioni di voti

Il punto numero uno del loro programma è la «ricerca della felicità», come nella dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti del 1776. Un paragone un po' ambizioso, ma anche il nome del partito vola alto: 10 Volte Meglio, alludendo sia ai risultati previsti sia agli anni di attuazione (dieci, appunto) di una strategia che spazia dalla «creazione di milioni di posti di lavoro con le tecnologie» al lancio di un ministero del Futuro. Il movimento è nato la scorsa estate, guarda allo spirito fondante di realtà spagnole come Ciudadanos e Podemos e ha intenzione di presentarsi sia alle elezioni del 4 marzo che alle europee del 2019.

Alle prossime politiche dovrebbe correre con 300 candidati tra Camera e Senato, anche se per ora è sicura la presenza solo alla prima: il forfait improvviso di alcuni nomi ha costretto la lista a una corsa contro il tempo per recuperare volti e firme perdute, con scadenza al 29 di gennaio. «Ma siamo messi benissimo. Ce la faremo e potremo essere l'ago della bilancia alle prossime elezioni» assicura al Sole 24 Ore Gian Luca Comandini, classe 1990, esperto di web marketing e tra i fondatori del gruppo insieme all'attuale presidente, il manager veronese Andrea Dusi.

«Vogliamo due milioni di voti con innovazione, istruzione e turismo»

I fondatori preferirebbero l'etichetta di «gruppo politico», ma di fatto si parla di un partito e come tale cercherà di sbarcare a Roma in marzo. Comandini pronostica addirittura due milioni di voti, raccolti da un target anagrafico ben definito: i cosiddetti millennials, la generazione sotto ai 35 anni di età che potrebbe disertare in massa le urne per un disamoramento precoce alla politica. «I fondo i millennials che non votano sono 4 milioni - dice Comandini - E noi abbiamo un consenso alto tra i giovanissimi. Saremo l'ago della bilancia». Anche l’ideologia, nella loro ottica, sembra un ferro vecchio scavalcato da emergenze trasversali. In primis la disoccuzione giovanile, allarme sociale che il partito dice di poter tamponare con la creazione di tre milioni di occupati in cinque anni. La leva arriva dagli stessi capisaldi evidenziati dal programma: innovaziove, nuove forme di didattica e turismo. «Dobbiamo usare questi tre ambiti in contemporanea - dice Comandini- Bisogna parlare di lavori, non di posti di lavoro: il 65% delle professioni che svolgeremo non esistono ancora, ma l’Italia guarda all’indietro e non sfrutta minimanente questa leva».

Più nel concreto, come si legge nei primi 1o punti del programma, i tre milioni stimati sarebbero divisi tra 300 mila «grazie alle politiche ambientali ed

energetiche», 750mila «sviluppando le tecnologie emergenti», 1,5 milioni «valorizzando le risorse del turismo» e 450mila «ridando slancio ai settori tradizionali». In particolare, il turismo andrebbe valorizzato con lo scorporo di un ministero a sé: «È ridicolo che in un paese come il nostro non ci sia un dicastero autonomo» dice Comandini. Fra gli altri piatti forti ci sono la creazione di zone tax free per l’insediamento di imprese, una riforma radicale del modello educativo (con bilinguismo e filosofia dalle scuole primarie e rafforzamento delle materie scientifiche) e una proposta di legge per l’applicazione della tecnologia blockchain alla Pa. La “catena dei blocchi”, il database noto come registro di scambio dei bitcoin, potrebbe servire a «digitalizzare la pubblica amministrazione e renderla più efficiente».

Alleanze «senza pregiudizi»

Come era prevedibile, anche il dualismo destra-sinistra finisce per essere un «concetto superato» rispetto alle strategie della lista. La stessa coesistenza di modelli diversi come Ciudadanos (liberali) e Podemos (sinistra) è indicativa del fatto che il gruppo guarda più all’atteggiamento che alle inclinazioni ideali. Il gruppo si sfila da qualsiasi apparentamento, incluso il Movimento cinque stelle: «Anche noi siamo indipendenti, ma a loro differenza abbiamo delle competenze» dice Comandini. Il movimento è sicuro di superare la soglia di sbarramento e poter influenzare la maggioranza che sarà decretata dalle urne. «Ci alleeremo con chi ci permetterà di attuare il nostro programma - dice Comandini - Senza pregiudizi ideali». Anche quelli, forse, puzzano un po’ di vecchia politica.

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