
«Gli impresentabili in questa campagna elettorale li hanno presentati gli altri. Quelli che gridano onestà, onestà, ma che poi non sanno fare pulizia a casa loro». Cinema Aurora di Scandicci, mezz’ora di macchina da Firenze. Matteo Renzi apre la campagna elettorale nel collegio uninominale dove corre per il Senato. Perchè candidarsi a Palazzo Madama? «Quel referendum si è perso. Ma proprio per questo la mia candidatura al Senato è un atto di omaggio e rispetto alla volontà popolare».
Vanno in tutte le direzioni le frecce scagliate, compresa quella dove si trovano elettori e attivisti tentati adesso dalle formazioni in competizione col Pd, teoricamente i più “vicini”. «Se pensate che essere di sinistra è gridarlo ma poi votate nei collegi per far vincere Salvini, io dico che voi non siete di sinistra, voi aiutate il centrodestra».
Viviamo la campagna elettorale con leggerezza
Ma «contro chi vive con competizione e odio la campagna elettorale noi viviamola con leggerezza» è l'invito che arriva dal segretario dem che ieri ha presentato le idee programmatiche del partito nella kermesse bolognese. «Finalmente» i candidati devono tornare sul territorio, dice oggi Renzi. «Ho visto un tweet dei Cinque Stelle dove si invitava a cercare colpe e difetti, degli altri. Io voglio fare una cosa diversa. Se c'è un candidato M5S ditelo, non parlando male degli altri, non attaccandoli, tanto a questo ci pensano da soli. Alla fine premieremo il peggior striscione che apparirà contro di me: per ora vince ancora quello sul Ponte Vecchio, “cambia il tubo non la Costituzione”», apparso prima del referendum ricordando quanto successo su Lungarno Torrigiani.
Non lasciare Italia a rancorosi e no euro
C'è già una grande coalizione «pronta», secondo Renzi. E non è l’accordo di cui tanti hanno parlato denunciando l’intesa sotterranea tra sé e Berlusconi. «È quella tra la Lega e i Cinque Stelle: hanno le stesse idee su tutto, come sui vaccini». Poi, senza citare direttamente l'iniziativa di LeU in corso in contemporanea al teatro Puccini di Firenze con Pietro Grasso, spiega di non essere preoccupato «per quello che c'è stamani» ma per quello che c'è stasera lì ossia «uno spettacolo che fa passare i vaccini come un nuovo genocidio, come ha detto anche una candidata di M5S in Veneto». Per il leader democratico «l'Italia non può essere lasciata nelle mani di chi, rancoroso, vuole vederla fuori dall'euro, fuori dalla scienza, fuori dalle regole della politica, della normalità».
Firenze insegna, comunità forte con valori condivisi
«In questi anni in tanti hanno ironizzato sul “giglio magico”, sulla fiorentinità. La verità è che da Firenze c'è sempre qualcosa da imparare. C'è una cosa che Firenze ha insegnato al mondo: ma non è la pittura o la letteratura, neppure Dante.... Tutti sanno quanto la nostra città ha dato in questi campi, cose per cui siamo famosi nel mondo. Ma Firenze ha insegnato e insegna ancor oggi che una comunità è forte se ha dei valori condivisi».
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