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Dossier Elezioni, spoglio in tre tempi e rischio di ritardi altissimo

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Dossier | N. 177 articoliElezioni 2018-Ultime notizie, interviste e video

Elezioni, spoglio in tre tempi e rischio di ritardi altissimo

Le operazioni di spoglio delle schede inizieranno alle 23 di domenica sera, un minuto dopo la chiusura dei seggi. La fase del conteggio dei voti che terminerà con i dati ufficiali sulle percentuali ottenute da partiti e coalizioni e con il calcolo del numero dei seggi ottenuti sarà complessa e divisa - per grandi linee - in tre fasi. Difficile dire verso che ora potranno arrivare i risultati finali e ufficiali. Ma il rischio-ritardi è altissimo. E al Viminale - dove nessuno ufficialmente si sbilancia - si teme che i dati definitivi non ci saranno prima di lunedì sera.

Spoglio in tre tempi
Le operazioni di spoglio sono complicate da alcuni nuovi meccanismi introdotti dal Rosatellum. È così che, finito il primo tempo, ossia il conteggio dei voti sia dell’uninominale che del proporzionale, quando anche l’ultimo seggio avrà comunicato i propri dati, entreranno in scena le corti d’appello. Ogni collegio fa riferimento a una corte d’appello (la stessa presso la quale sono state presentate le liste), la quale dovrà procedere al riparto dei voti. E quando sarà esaurita anche questa fase, il testimone passerà all’ufficio circoscrizionale della Cassazione cui tocca stabilire in quale collegio saranno eletti i candidati piazzati in più collegi.

In base al riparto dei voti, questo ufficio dovrà comporre il complesso puzzle per cui, il pluricandidato viene eletto in un collegio e libera il posto al secondo nei collegi in cui non viene eletto. Questa complessa “catena di montaggio” porta i tecnici del Viminale a essere molto prudenti sui tempi necessari per arrivare ai risultati finali. Sembra difficile potersi aspettare dati certi prima di lunedì sera e forse anche martedì mattina.

Tutti i possibili ritardi
Il principale intoppo nello spoglio delle schede è rappresentato dalla contestazione dei voti assegnati. Un’eventualità sempre prevista alle elezioni. Questa volta, però, i casi di contestazione potrebbero aumentare per via dei vari divieti imposti dal Rosatellum: vietato il voto disgiunto e vietato anche scrivere nomi di candidati. Un altro timore è legato al fatto che, se fra i partiti o le coalizioni ci fossero dei testa a testa, le contestazioni o gli eventuali riconteggi potrebbero farsi più numerosi. Insomma, una sola cosa sembra certa: per sapere chi ha vinto e chi ha perso con esattezza bisognerà aspettare.

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