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Dossier Porto Torres e Sulcis: è malcontento operaio

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Dossier | N. 177 articoliElezioni 2018-Ultime notizie, interviste e video

Porto Torres e Sulcis: è malcontento operaio

C’è un filo “giallo” che, tra proteste, programmi e piani di rilancio, lega i poli industriali della Sardegna: da Porto Torres nel Sassarese a Portovesme nel Sulcis Iglesiente (Carbonia Iglesias). Perché nelle zone un tempo “rosse”, il movimento 5 Stelle ha fatto il pieno, superando il 40% dei consensi. Le evoluzioni, talvolta positive, di alcune vertenze, non sono riuscite a far cambiare idea agli elettori delle due aree industriali dell’isola. A Porto Torres, da tre anni con sindaco 5 Stelle, il movimento ha ottenuto il 44,83%, il centrodestra il 30,5 il centrosinistra il 18,23%. Il Pd non raggiunge il 16.

Eppure i piani per rilanciare il polo industriale sono rilevanti: è previsto, da parte di Syndial, un investimento di 400 milioni per le bonifiche. Somma importante per la bonifica del sito del Nuraghe cui si devono aggiungere i 280 milioni spesi. «Nei centri industriali, tra gli operai il malcontento c’è – premette Gianfranco Murtinu, segretario provinciale della Filctem – e molti lavoratori hanno voluto dare un segnale di discontinuità. Anche se i lavori fossero partiti prima non sarebbe cambiato nulla, perché l’onda era già in moto». Non lascia spazio a interpretazioni neppure il risultato registrato nel Sulcis Iglesiente dove il Movimento ha superato il 45%. Poco hanno pesato le svolte delle vertenze industriali (ex Alcoa, o Eurallumina) che prevedono investimenti per oltre mezzo miliardo o gli effetti del Patto per la Sardegna da circa 2,9 miliardi siglati tra Regione e Governo (nel 2016). Numeri da record a Carbonia(ex roccaforte rossa), amministrata da giugno 2016 dai 5 Stelle (41,64) e con il centrosinistra al terzo posto con poco più del 18%, o nella vicina Iglesias dove i grillini portano a casa il 46,68% il 14,57 del centrosinistra. «Gli impegni ci sono stati ma, evidentemente gli elettori stanno privilegiando altre idee – dice Alberto Scanu, presidente di Confindustria Sardegna –. L’impegno del governo uscente e del ministro Calenda non è che non lo riconoscano, la soluzione di alcune vertenze e i provvedimenti a favore dell industria hanno avuto un riconoscimento, penso però che questo risultato sia legato anche all’onda lunga nazionale». Da qui l’auspicio affinché «si formi un Governo che abbia stabilità per affrontare le vertenze e le diverse tematiche aperte».

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