Dopo la sconfitta in singolare, all'esordio, contro il giapponese Kei Nishikori, Feliciano Lopez si è concentrato sul doppio che, agli Internazionali Bnl d'Italia, lo vede impegnato in coppia con il connazionale Marc Lopez. Fresco di nomina come nuovo direttore del Mutua Madrid Open, il Master 1000 sulla terra posizionato immediatamente prima al torneo romano nel calendario Atp, il 36enne tennista di Toledo ha avuto anche il tempo di osservare l'appuntamento del Foro Italico con gli occhi del suo nuovo ruolo.
«Quello di Roma è un torneo bellissimo, ricco di storia e molto tradizionale. Madrid, però, è sicuramente più moderno con tre stadi che hanno la copertura, che rappresentano un bel vantaggio, ed è una kermesse che ha fatto dell'innovazione il suo cavallo di battaglia, a cominciare dall'edizione in cui abbiamo giocato sulla terra di colore blu. Era una bella idea ma abbiamo avuto problemi con il meteo: due settimane prima dell'inizio le temperature sono state molto alte, la terra si è indurita troppo ed è diventato difficile giocarci sopra», racconta lo spagnolo, finora vincitore di sei titoli in singolare e quattro in doppio.
“«Non ho ancora intenzione di ritirarmi dal circuito, penso proprio che giocherò anche la prossima stagione»”
Feliciano Lopez
Madrid e Roma sono da anni alla ricerca di un upgrade da parte dell'Atp per prolungare la durata dei rispettivi appuntamenti e diventare, così, di diritto il quinto Slam del circuito. «Non penso che i due appuntamenti siano in competizione. Sono i due tornei sul rosso più importanti, dopo il Roland Garros. Potrebbero essere separati da almeno una settimana nel calendario mondiale ma non credo ci sia spazio per farlo. Nonostante questo, negli ultimi anni, tutti i migliori giocatori li hanno disputato entrambi», ha ammesso l'attuale n. 33 della classifica mondiale in singolare - con un best ranking al n. 12 nel 2015 - e n. 28 in doppio - con un best ranking al n. 9 nel 2016.
La nomina di direttore dell'appuntamento madrileno parte da lontano. «È un'idea che ha iniziato a prendere corpo due anni fa e ho subito pensato che rappresentasse, per me, una bella opportunità. Quest'anno è stato di transizione. Manolo Santana, che mi ha preceduto, ha appena compiuto 80 anni e rimarrà Ambassador del torneo a vita. Se smetterò di giocare? La settimana del torneo sicuramente si perché c'è una regola dell'Atp che impedisce di iscriversi se si hanno rapporti con l'organizzazione. Però non ho ancora intenzione di ritirarmi dal circuito, penso proprio che giocherò anche la prossima stagione», ammette Lopez che vanta, finora, un prize money vinto in carriera di 15.224.007 dollari.
Gli obiettivi del futuro direttore sono chiari. «La prima responsabilità sarà quella di rinnovare il contratto con la città perché il torneo deve rimanere a Madrid almeno per altri dieci anni. Personalmente, poi, mi auguro che Roger Federer venga a disputare il torneo almeno una volta prima di ritirarsi. Lo spero sia per il torneo che per il pubblico perché la gente di Madrid lo ama veramente tanto. Quest'anno, seppur senza di lui, abbiamo stabilito il record di spettatori: 270.000 in dieci giorni», conclude Lopez. E Roma, quest'anno, saprà fare di meglio?
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