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Coni e Governo, prove di dialogo

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Coni e Governo, prove di dialogo

Gli Stati Generali dello Sport Italiano «Coni, futuro segnato e/o futuro sognato?» hanno visto al centro del dibattito, nato dal confronto tra Comitato Olimpico Nazionale Italiano e Governo, una richiesta di condivisione e collaborazione nelle scelte per una riforma dello sport nazionale di domani.

Ad aprire i lavori, il padrone di casa. «Questa giornata è un’opportunità di confronto e di dialogo - ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò –. Il dialogo sta andando avanti, assiduamente e con positività. Si vede una luce in fondo al tunnel. In sala sono presenti 254 persone, rappresentanti di circa 12 milioni di italiani, un grande esempio di rispetto della democraticità. Nel Consiglio nazionale emergono spesso interessi diversi, a volte anche contrapposti e divergenti. Quando si fanno delle delibere di governo poi queste possono trovare difficoltà nella messa a terra, nella loro attuazione. Lo ammetto. Non ero ottimista prima, lo sono ora. Invito tutti a essere costruttivi».

A fare il punto sulle modifiche volute dal Governo è Giancarlo Giorgetti, sottosegretario con delega dello sport. «Ci troviamo qui dopo tre mesi di conflittualità mediatica - ha affermato Giorgietti –. Le idee di un Governo, quando vengono tradotte in norma, non sempre risolvono tutti i problemi della società. La nostra riforma cosa cambia? Il nostro intento è quello di esaltare gli indirizzi della politica sportiva nell’assoluta autonomia del Coni. Per le Federazioni, poi, non cambia nulla, anzi. Le contribuzioni finanziarie ed economiche emanciperanno lo sport dai finanziamenti anno per anno a seguito della legge di bilancio e i contributi dovrebbero essere maggiori».

Per il sottosegretario il cambiamento riguarderà Coni Servizi. «Cambierà il nome, in “Sport e Salute”, ma proseguirà la sua dimensione aziendale. Nei nostri sogni però la nuova società dovrebbe essere anche un braccio operativo in grado di sviluppare la dimensione formativa ed educativa legata alla scuola nella quale si è fatto troppo poco. Un altro ambito su cui interverrà la riforma sarà quello della medicina sportiva e della dimensione sanitaria, dove lo sport può fare molto di più di quanto faccia oggi. Come tutte le norme anche questa andrà implementata con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti. La riforma proposta non sarà perfetta ma buona. Adesso abbiamo bisogno dell’armoniosa collaborazione delle istituzioni sportive per far crescere anche la cultura sportiva».

Sulla collaborazione è tornato anche Simone Valente, sottosegretario con delega ai rapporti con il Parlamento: «Bisogna parlare di collaborazione per far funzionare un modello, per dare un segnale di miglioramento – ha sottolineato il sottosegretario –. La riforma è un punto di partenza che deve essere funzionale e migliorativa. Il nostro sguardo è andato soprattutto al territorio e allo sport di base. Prevenzione, sport ed esercizio fisico devono essere visti anche come attività preventiva, per esempio con la prescrizione medica dell’attività fisica. C’è poi il tema della scuola e della formazione con una visione di insieme tra tutti i soggetti coinvolti per sfruttare al meglio le potenzialità della Scuola dello Sport e delle istituzioni di ricerca insieme. Infine, i diritti di chi lavora nel mondo dello sport e le relative tutele previdenziali, per esempio delle atlete per la maternità o il tema del riconoscimento del professionismo al femminile».

Coni: Malago', ho mandato per trattare con il Governo

A portare l’attenzione sulla candidatura di Milano e Cortina a ospitare i Giochi invernali del 2026 (decisione del Cio il prossimo mese di giugno), è stato Mario Pescante. «Le candidature olimpiche rappresentano il segnale di un paese che punta sullo sport e spera nel futuro. Gli italiani hanno voglia di alzare la testa. Diamogli questa opportunità», ha dichiarato l’ex membro del Cio.

A manifestare perplessità sul clima di incertezza sono soprattutto atleti e allenatori, anche in previsione degli impegni di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 che si terranno nel corso di quest’anno. «Gli atleti devono essere consapevoli del proprio destino», ha chiesto Alessandra Sensini, vicepresidente del Coni.

Dalle Federazioni sportive voci differenti. C’è chi, più diplomaticamente, auspica collaborazione e chi, come Alfio Giomi, presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, sottolinea una minore disponibilità economica a disposizione in un anno cruciale per lo sport italiano come quello in corso.

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