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Dossier Vinitaly sbarca in Cina. Dal 2020 a Shenzhen arriva Wine to Asia

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    Dossier | N. 19 articoli Vinitaly, l’Italia e il mondo del vino

    Vinitaly sbarca in Cina. Dal 2020 a Shenzhen arriva Wine to Asia

    (Italy Photo Press)
    (Italy Photo Press)

    Una manifestazione sul vino a Shenzhen come piattaforma per promuovere stabilmente le etichette made in Italy in Cina. La prima edizione si terrà nel 2020 e sarà realizzata in partnership da Veronafiere-Vinitaly e un socio cinese. Confermando quindi le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi (si veda Il Sole 24 Ore del 29 marzo) è stato ieri annunciato da Veronafiere che la nuova piattaforma multicanale si chiamerà “Wine to Asia” e sarà realizzata attraverso una newco della quale la spa veronese detiene la quota di maggioranza e con la partecipazione del socio unico Schenzhen Taoshow Culture & Media ( Pacco Communication Group Ltd).

    La nuova iniziativa di Veronafiere, che negli ultimi anni sotto le insegne di Vinitaly ha organizzato tra le altre molteplici iniziative fieristiche in Cina, anche se nessuna finora permanente, rappresenta quindi un salto di qualità nell'approccio al mercato cinese e dell'Asia orientale in genere.

    Un’area che tra Cina, Giappone, Corea del Sud e Hong Kong ha acquistato vino lo scorso anno per 6,4 miliardi di dollari e incalza ormai da vicino l’area leader per importazioni ovvero il Nord America (Usa e Canada). «Wine to Asia è la nostra scommessa sull'Asia Orientale – ha spiegato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –mercato che sta facendo partita a sé con un balzo in valore degli acquisti di vino che negli ultimi dieci anni è stato del 227%».

    DOSSIER / VINITALY 2019

    La città scelta per la nuova iniziativa è una delle aree più dinamiche della Cina, crocevia della Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay, area che conta oltre 100 milioni di abitanti. «Shenzhen vanta il più alto tasso di crescita economica in Cina negli ultimi venti anni e registra la presenza del 30% degli importatori totali di vino – ha aggiunto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –. Inoltre, è la terza città per importanza economica dopo Pechino e Shanghai ed è considerata la città dell'innovazione e della comunicazione digitale. Il nostro evento sarà b2b, e si prevede che già dalla fase di start vedrà up vedrà la presenza di 400 espositori».

    «Come Italia – ha commentato ieri il sottosegretario allo Sviluppo economico, Michele Geraci - dobbiamo approfittare di questo momento di grande attenzione per il nostro Paese da parte dei media e dei consumatori cinesi. Il Governo, dopo la firma del memorandum sulla Via della Seta e la creazione della Task force Cina, conferma una volta di più il suo sostegno alle PMI che necessitano di guida e assistenza». Intanto ieri ha chiuso i battenti l’edizione numero 53 di Vinitaly. Manifestazione che ha confermato ancora una volta numeri importanti, 125mila sono stati i visitatori da 145 nazioni e ben 33mila i buyer esteri accreditati con una crescita del 3% rispetto allo scorso anno. «Nella top five delle provenienze degli operatori - dice Mantovani - primeggiano gli Stati Uniti (+2% sul 2018), seguiti da Germania (+4%), Regno Unito (+9%), Cina (+3%) e Canada (+18%). Molto bene il Giappone (+11%)».

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