Notizie SportPljushenko e il fenomeno Julija infiammano lo stadio sotto gli occhi di Putin
Pljushenko e il fenomeno Julija infiammano lo stadio sotto gli occhi di Putin
dal nostro inviato Antonella Scott | 9 febbraio 2014
Lo Zar di ghiaccio è tornato, con ogni gesto sembra volersi vendicare sul passato, di quell'oro mancato a Vancouver malgrado Evghenij Pljushenko fosse stato l'unico a osare, allora, il salto quadruplo. Per questo accusò l'americano Evan Lysacek di "ballare", semplicemente, invece di pattinare. Ma oggi, già a 32 anni, è Pljushenko che danza e pattina insieme, l'intera Russia è con lui: nell'istante in cui appare in pista, l'Iceberg esplode, e ad applaudire c'è anche Vladimir Putin.
Sochi 2014, pattinaggio artistico a squadre: la prima volta alle Olimpiadi per questa competizione che unisce i punteggi dei programmi singoli, maschile e femminile, e a coppie. Non c'è da discutere, seguendo la performance di Pljushenko ma soprattutto della nuova stella del pattinaggio russo, la quindicenne Julia Lipnizkaja. Lei è perfetta.
A Sochi la prima domenica di gare è finalmente festa. L'Iceberg Palace è pieno, e affollatissimi sono i trenini rossi che da Sochi e dintorni sbarcano spettatori qui, al Villaggio olimpico sulla costa, e tra le piste di Krasnaja Poljana. A bordo del "Lastochka" (rondine), un'anziana coppia si entusiasma al pensiero della partita di hockey (Russia-Germania) che sta andando a seguire, e si lascia alle spalle i disagi che la costruzione delle Olimpiadi ha causato negli anni passati.
E che non sono finiti, anzi: oggi è domenica e il traffico è meno intenso, ma durante la settimana ospitare i Giochi significa corsia unica lungo la strada che collega Sochi ad Adler (la vera sede delle Olimpiadi, a 30 km di distanza). Sulla seconda corsia, trasformata in "olimpica" per l'occasione, possono viaggiare solo i cosiddetti "mezzi speciali", la multa e' di 5.000 rubli, piu' di 100 euro.
Prendere un treno invece significa viaggiare gratis, oggi, sulla smagliante ferrovia, costata 8,7 miliardi di dollari, che da Sochi puo' portarti a Krasnaja Poljana in poco piu' di un'ora. Ci si chiede se sara' poi cosi' utile in tempi piu' tranquilli, soprattutto lascia perplessi la grandiosita' della nuova stazione di Adler, che sembra Roma Termini invece della fermata di un paesino che si e' ritrovato sulla rotta dei piani olimpici di Putin. "Quanto più è costata, tanto piu' hanno potuto rubare - brontola un signore -. Putin si e' fatto le Olimpiadi per se'".
Ma tutti gli altri non sembrano farci caso. Prendere un treno oggi significa fare ore di coda perche' a causa dei Giochi i controlli sono triplicati. Ma intanto sui maxi-schermi scorrono le immagini della discesa libera di Rosa Khutor, quella che ha visto l'argento di Christof Innerhofer, e tutti stanno con il naso in su. Ci sono televisori aperti sulle gare ovunque, alla biglietteria della torre sul monte Akhun, da cui puoi vedere l'intero Caucaso, nel gabbiotto del custode della Zelionaja Rosha, la dacia verde di Stalin, nel ristorantino armeno della vecchia stazione. "Rossia", "Julija", "Molodzy, bravi!", urla il tifo da stadio dell'Iceberg. Trascinata da Pljushenko e dalla Lipnizkaja, la Russia ha vinto la sua prima medaglia d'oro, davanti a Canada e Stati Uniti e all'Italia, quarta.