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Stefano Pizzarello, ingegnere della Sorical che in Calabria dice a no alle mazzette

Reggio Calabria (Marka)Reggio Calabria (Marka)

Il 21 gennaio gli uomini del Comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria hanno disarticolato una presunta associazione a delinquere composta da imprenditori, funzionari e pubblici dipendenti.
Con l'operazione, denominata "Ceralacca 2" c'è stato anche il sequestro preventivo di 12 società e beni per un valore complessivo di circa 40 milioni. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria (il pm che le ha condotte è Matteo Centini), hanno rilevato l'esistenza di un vero e proprio cartello criminale, presente nella provincia di Reggio e operante in tutta la Calabria, in grado di "pilotare" sistematicamente l'andamento e l'aggiudicazione di numerosi appalti pubblici.
Fin qui si tratta, ahinoi, di una storia di ordinaria amministrazione. Oltretutto questa operazione fa seguito a quella gemella del 7 marzo 2012 (Ceralacca) con la quale la Procura della Repubblica e la Gdf hanno accertato che alcuni funzionari pubblici consentivano ad alcuni imprenditori di accedere alla cassaforte dove erano conservate le offerte delle varie ditte che partecipavano alle gare di appalto. Secondo l'accusa gli imprenditori prendevano tutto l'incartamento e lo portavano nei propri uffici dove, dopo avere rimosso la ceralacca sulla busta (ecco dunque il nome dell'operazione), controllavano le offerte degli altri e inserivano la propria che risultava quindi la migliore. Poi richiudevano la busta e la sistemavano al proprio posto in cassaforte. Così facendo, quattro imprenditori riuscivano ad aggiudicarsi le gare di appalto.

In questo quadro sconsolante emerge però l'incorruttibilità di alcuni dirigenti e funzionari della Provincia di Reggio Calabria.
Stefano Pizzarello, 67enne ingegnere romano, lavora alla Sorical all'ufficio gare e appalti (questi ultimi fanno molto gola ovviamente).
Secondo quanto riporta nell'ordinanza il Gip Cinzia Barillà, il funzionario è incorruttibile. Leggete qui come viene apostrofato in un dialogo intercettato: "uno stupido, "non ho bisogno di soldi", ...incompr..., la fissa di quella puttana di tua moglie, e allora che cazzo vuoi, che risparmi la Sorical".
All'ingegnere era stato offerto denaro affinchè rivelasse notizie coperte da segreto di ufficio sulle gare di appalto indette dalla Sorical (la società di risorse idriche calabresi) o omettesse di sovrintendere ai procedimenti di gara ed alla compilazione delle liste di imprese da invitare, lasciando così alcuni indagati, liberi (secondo l'accusa) di condizionare le gare in corso.

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