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Vendere cara la pelle contro le due squadre al top
di Leonardo Ghiraldini | 7 marzo 2014
Oggi giornata di viaggio, destinazione Dublino. Ci aspetta una delle due squadre al top del Sei Nazioni, l'Irlanda, mentre l'altra, l'Inghilterra, l'affronteremo fra otto giorni all'Olimpico. Sicuramente daremo tutto in questi due ultimi match del torneo, per conquistare qualcosa di importante, ricordando anche come in passato siamo riusciti a svolgere un ruolo decisivo nell'assegnazione del trofeo.
L'anno scorso, proprio nel quarto turno, l'Inghilterra si sarebbe di fatto assicurata il primato finale se ci avesse battuto con uno scarto consistente. Invece vinse, sì, ma per soli sette punti, 18-11, e senza segnare neanche una meta. Diciamo che tutto sommato quelli a cui è rimasto da recriminare qualcosa, per quella partita, siamo noi. Nel 2007, Irlanda e Francia erano alla pari e gli irlandesi, all'ultimo turno, vennero a giocare al Flaminio. Si imposero, ma una nostra meta nel finale fece pendere la bilancia della differenza punti dalla parte della Francia.
Insomma, non si può pensare che ci sia qualcosa di scontato nei prossimi confronti, e l'esito della lotta al vertice può dipendere da un sacco di variabili. Quattro squadre allla pari (Irlanda, Inghilterra, Galles e Francia, in ordine di differenza punti) e due turni da giocare, con uno scontro diretto per turno: prima Inghilterra-Galles, poi Francia-Irlanda. Per completare il quadro, domani ci saranno Irlanda-Italia e Scozia-Francia, mentre sabato 15 si giocheranno Italia-Inghilterra e Galles-Scozia.
Diamo un'occhiata alle squadre in cima alla classifica?
Si può partire dall'Irlanda, che è probabilmente il team con il gioco più efficace e concreto. Con il nuovo allenatore Joe Schmidt sembrano avere una marcia in più. Sono ben preparati, tecnicamente e tatticamente, sanno esattamente quello che devono fare in ogni zona del campo, hanno fiducia e serenità. Il loro gioco si appoggia su uomini da anni sulla breccia: la coppia di centri O' Driscoll-D'Arcy, il numero 8 Heaslip e il granitico O' Connell. Come ogni grande squadra sanno quanto sia importante l'efficacia nella conquista del pallone dalle prime fasi, e in questo caso possiamo facilmente riconoscere che al momento hanno dimostrato di avere un pacchetto di mischia capace di fare danni, sia su mischia ordinata che nei raggruppamenti avanzanti da rimessa laterale. Arma, quest'ultima, micidiale. In più, rispetto al passato riescono a inserire anche giocate più fantasiose, che sono sicuramente studiate, ma consentono di osare, di aggiungere una dose di creatività.
Possiamo dire la stessa cosa dell'Inghilterra, che è a sua volta una squadra di altissimo livello e ha dimostrato inoltre grandi progressi con i trequarti. Mi riferisco in particolare alla vivacità dell'estremo Brown, molto sicuro anche nella gestione del gioco tattico e aereo, e alla reattività e capacità delle ali nella sfida uno contro uno, spesso proprio nel gioco rotto.Veri punti deboli non ne vedo, anche se nell'ultimo incontro, vinto 13-10 a Twickenham proprio con gli irlandesi, la mischia ordinata ha avuto qualche scricchiolio, forse dovuto anche all'assenza per infortunio del pilone Cole.
Il Galles ci ha abituati a venire fuori nella seconda parte del torneo, e anche stavolta mostra di volerci provare. Sicuramente Warren Gatland, l'allenatore dei Dragoni, ha fatto capire ai suoi che la selezione per i Mondiali 2015 è già iniziata e nessuno può pensare di avere la maglia da titolare cucita addosso. La squadra non ha bisogno di particolari presentazioni: ha grande esperienza, è piena di Lions britannici e dispone un triangolo allargato (estremo più ali) fenomenale. Si sono tirati abbastanza fuori dai guai con il 27-6 sulla Francia. Gran partita, soprattutto grazie a una difesa che non ha concesso palloni facili agli attaccanti avversari, abili nel contrattacco e nelle situazioni rotte.
Ed eccoci quindi alla Francia, team imprevedibile, capace di tutto e dotato di enormi qualità individuali, aiutata anche dal Top 14, campionato sempre più ricco e con il maggior numero di stelle internazionali. Certo, c'è l'aspetto della mentalità latina, con pro e contro: al Sei Nazioni scorso sono sembrati contratti e in preda al malumore, mentre quest'anno il gruppo sembra molto unito e questo, nel nostro sport, può fare veramente la differenza.
Se devo fare un pronostico, partirei dal fatto che Francia e Galles sono penalizzate dalla differenza punti. Se poi calcolo i due scontri diretti che rimangono, ritengo l'Inghilterra favorita in casa contro il Galles, mentre l'Irlanda avrà un compito più duro a Parigi... però, se motivata e galvanizzata, potrebbe essere capace di giocare la classica "partita della vita".
Ma domani saremo noi in campo a Dublino, come la prossima settimana a Roma con gli inglesi, e quindi probabilmente molto dipenderà dalle nostre prestazioni.