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Rugby, l'Italia riparte da zero (non solo in classifica)

Sexton (Epa)Sexton (Epa)

Cinque partite, cinque sconfitte, di cui quattro nette e una di misura ma ultrameritata, contro una Scozia tutt'altro che inarrivabile. Zero punti in classifica e zero certezze, se non quella del cucchiaio di legno. Questa è l'Italia del rugby alla fine del Sei Nazioni 2014. Un tecnico capace e onesto come Jacques Brunel arriva semplicemente a dire che bisogna "capire".

Certo, dal torneo dell'anno scorso (favorito, è bene ricordarlo, da un calendario più benigno e dalle condizioni precarie di avversarie come Francia e Irlanda, battute dagli Azzurri) la tendenza è cambiata completamente. Ma l'Italia non è "solo" calata: è sprofondata.

E il primo motivo rimane quella regressione in mischia che ci ha portati a non avere più una quota decente di possesso palla. Se in passato ci si poteva lamentare, più di una volta, dell'assenza di un gioco offensivo in grado di sfruttare gli ovali messi a disposizione dagli avanti, questa volta il problema risale alla radice e sul piano dell'attacco non ci sono più obiezioni da fare: semplicemente perché, il più delle volte, ci siamo dovuti limitare ad arginare le altre squadre che conquistavano valanghe di palloni.

Gli Azzurri, dopo il quarto posto del 2013, sono andati male nella tournée estiva in Sudafrica e nei test match autunnali giocati in casa. Nel frattempo, sul fronte dei superclub che ci rappresentano in Pro 12 (l'ex Celtic League) e nella Heineken Cup, il Benetton sta vivendo la sua peggiore stagione. Indipendentemente dall'assetto delle varie manifestazioni a partire dal prossimo anno (già oggi si potrebbe sapere qualcosa di più sulla partecipazione italiana), l'incertezza che è "esplosa" proprio in queste settimane ha portato sicuramente un po' di malessere anche nel giro azzurro, con un numero a doppia cifra di giocatori che l'anno prossimo andrà all'estero, e altri che si interrogano sul loro destino.

Naturalmente, visto che la malasorte gioca immancabilmente la sua parte in annate così storte, ci si sono messi anche gli infortuni. Innanzitutto quello al collo per Minto (guerriero rivelazione nella stagione scorsa), del quale si dice che potrebbe addirittura non giocare più. Ma, a parte questo caso limite, ci sono mancati uomini di impatto come Masi, Favaro, Venditti, per non parlare dei problemi che, a torneo in corso, hanno messo fuori causa l'inossidabile Zanni.

Se dobbiamo provare a salvare qualcosa, diamo un'occhiata alla classifica dei marcatori. A parte la dozzina di punti segnati al piede dal veterano Orquera, il resto del bottino azzurro è firmato da giovani e giovanissimi: Allan, Campagnaro, la rivelazione Sarto, Furno e Iannone. Speriamo che siano tutti nomi su cui contare per il futuro, anche quello prossimo. Perché l'anno prossimo, oltretutto, ci sono i Mondiali, che ci riservano un girone con Francia, Irlanda, Canada e (novità di questo settimana) la Romania, che ha appena concluso il suo percorso di qualificazione.

Chiaro che le prime due, al momento, risultano completamente al di fuori dell'orbita di Parisse e dei suoi. In particolare è stata l'Irlanda a costruirsi una piattaforma perfetta: dopo la vittoria, quanto mai sofferta, di sabato a Parigi, si può pensare che il trofeo appena vinto sia stato il migliore preludio ai festeggiamenti che sfociano oggi nella festa di San Patrizio, patrono nazionale. Bevute a non finire, alla salute di Brian O' Driscoll che sembra proprio intenzioanato a chiudere dopo avere battuto il record in test match internazionali (141) ed essersi conquistato un'ultima grande gioia. Onore alla Francia, per questa singola partita, e ovviamente all'Inghilterra, che dopo una sconfitta iniziale di misura, proprio contro i transalpini, è andata avanti come uno schiacciasassi. Ma gli uomini dell'isola di Smeraldo, che sotto la guida di Joe Schmidt erano addirittura andati vicinissimi a battere gli All Blacks quattro mesi fa, hanno meritato di primeggiare. Mettendo in mostra fra gli altri la stella Jonathan Sexton, che ha vinto anche la classifica dei marcatori ed è finito alla pari con l'inglese Brown in quella delle mete, segnando due doppiette nelle ultime due partite.

Il sei nazioni 2014
Prima giornata: Galles-Italia 23-15; Francia-Inghilterra 26-24; Irlanda-Scozia 28-6
Seconda giornata: Irlanda-Galles 26-3; Scozia-Inghilterra 0-20; Francia-ITALIA 30-10
Terza giornata: Galles-Francia 27-6; Italia-Scozia 20-21; Inghilterra-Irlanda 13-10

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