Notizie SportBrunel: con l'Irlanda primo tempo di qualità, il problema è il possesso
Brunel: con l'Irlanda primo tempo di qualità, il problema è il possesso
di Flavia Carletti | 8 marzo 2014
(Ap)
Senza palla in mano non si vince e difendere per 80 minuti non può bastare a salvare il risultato. Specialmente quando si gioca contro una squadra tra le più in forma del torneo come l'Irlanda. Gli Azzurri hanno imparato la lezione nel più duro dei modi, arrendendosi per 46 a 7 nei confronti dei padroni di casa all'Aviva Stadium di Dublino. «È un risultato molto pesante», ammette Leonardo Ghiraldini, aggiungendo che l'Italia «ha preso qualche meta di troppo». Dopo 80 minuti sono sette quelle degli uomini in maglia verde, contro una sola degli Azzurri. «Abbiamo difeso tutta la partita e questo non va bene», il tallonatore analizza lucidamente il match, non discostandosi dalle parole del ct dell'Italrugby, Jacques Brunel. «Il nostro problema è stato ancora il possesso», spiega il commissario tecnico, che ai suoi riconosce di aver fatto «un primo tempo abbastanza di qualità», anche se ci sono state «troppe imprecisioni nella conquista» dell'ovale. «Non abbiamo avuto palloni di qualità in attacco», prosegue Ghiraldini, sottolineando che «nel primo tempo abbiamo perso una mischia e una touche, ci sono quindi mancate occasioni per attaccare». Nel secondo tempo è andata anche peggio. «Alla fine del primo tempo ho pensato che saremmo potuti restate a questo livello», confida Brunel, però «poi con l'inizio del secondo tempo abbiamo avuto ancora un problema di continuità».
Un copione già visto in questo Sei Nazioni. Così come l'incapacità di sfruttare le occasioni – questa volta poche – per fare punti. «Anche quando abbiamo avuto il pallone non siamo stati così efficaci», dice ancora Ghiraldini. Un aspetto da non sottovalutare, specialmente quando i minuti giocati con l'ovale in mano sono pochi, troppo pochi. Non deve stupire quindi che l'Italia abbia segnato solo sette punti (una meta trasformata al 25'). Non consolano le altre statistiche: 124 placcaggi nel primo tempo e 208 in tutta la partita. «È un dato che indica che non abbiamo avuto il pallone. È molto logorante difendere per 40 minuti così e alla lunga ne abbiamo risentito», sono ancora parole di Ghiraldini e ne sono lo specchio le sette mete incassate, le ultime due in meno di cinque minuti nel finale di partita.
Non vuole apparire come una giustificazione l'affermazione di Brunel, secondo il quale «siamo comunque di fronte a una grandissima squadra». E l'Irlanda, che oggi ha salutato le 140 presenze in un test match internazionale di uno dei suoi uomini simbolo, Brian O'Driscoll, ha dimostrato di esserlo, ponendosi come una delle più agguerrire pretendenti alla vittoria del torneo. All'Italia non resta che concentrarsi su sabato prossimo, quando a Roma affronterà l'Inghilterra. «Abbiamo un'altra partita cui pensare, dobbiamo lavorare bene. Dobbiamo lavorare sul possesso, perché per segnare c'è bisogno di avere il pallone», dichiara ancora il tallonatore azzurro. Brunel dovrà fare i conti con le condizioni fisiche dei suoi, Derbyshire è uscito dal campo un po' acciaccato e Martin Castrogiovanni non ha potuto festeggiare i 105 caps in Nazionale (record per l'Italia), lasciando il terreno di gioco dopo pochi minuti dal fischio di inizio Ad ogni modo, Brunel potrà di certo fare affidamento sui molti giovani visti fino a oggi. «Hanno giocato bene, hanno messo velocità al gioco», è la benedizione alle nuove leve da parte del mediano di apertura Luciano Orquera. «Sono contento di come stanno giocando i giovani in questo Sei Nazioni, avranno un buon futuro», aggiunge il numero 10 azzurro. E il futuro è già tra una settimana, allo Stadio Olimpico di Roma per la quinta e ultima giornata del torneo.
