Notizie SportBrunel: "Nulla di positivo in questo torneo"
Brunel: "Nulla di positivo in questo torneo"
di Flavia Carletti | 15 marzo 2014
Un Sei Nazioni da dimenticare. Di fronte ai risultati dell'Italia nell'edizione 2014 del torneo, è una missione impossibile riuscire a trovare qualcosa da salvare. Cinque sconfitte su cinque partite giocate e anche male. Tra tanta diplomazia e frasi di circostanza, Michele Campagnaro, uno dei giovani azzurri, con la sua sincerità fotografa la realtà nel migliore dei modi. "Mi sento due passi indietro rispetto a questi giocatori", dice il tre quarti, parlando dell'Inghilterra, che oggi ha battuto l'Italia per 52 a 11 davanti ai 71mila spettatori dell'Olimpico, e degli altri avversari italiani.
"Li vedo molto sopra e abituati a giocare a un livello molto alto", continua, sottolineando che "se noi siamo in affanno, vuol dire che ci manca ancora qualcosa". Nel Sei Nazioni dello scorso, con le vittorie su Francia e Irlanda e la bella prestazione con l'Inghilterra, sembrava che il ct Jacques Brunel fosse riuscito a dare una svolta alla Nazionale italiana e a trovare la chiave di volta giusta per mettere gli Azzurri sullo stesso piano degli altri. A un anno di distanza, quella chiave sembra persa, svanita, senza neanche capire il perché. Tenere il ritmo delle altre squadre del Sei Nazioni, comunque "non è solo questione di atletica", aggiunge Campagnaro, che rintraccia come una delle cause dell'andamento della Nazionale quello negativo delle due formazioni che militano in Pro12 (già Celtic League). Il campionato "ci offre un buon livello, ma dovremmo essere a metà e alta classifica per poter competere a questi livelli" nel Sei Nazioni, spiega, mentre Benetton Treviso e Zebre sono i fanalini di coda. Un'analisi non dissimile è quella offerta da Lorenzo Cittadini. "Gli altri vanno avanti – ammette – dobbiamo crescere anche noi, perché se torniamo indietro non va bene". Per farlo, prosegue il pilone, "dobbiamo ripartire dai club, da lunedì quando lasceremo il ritiro della Nazionale", con un imperativo: "Ritrovare fiducia ed entusiasmo da parte di tutti, anche in vista del tour estivo". Le prestazioni dell'Italrugby, per Cittadini, "riflettono quelle dei club", con "Treviso e Zebre ultime in Celtic, ne abbiamo risentito in Nazionale", perché, spiega "il lavoro principale si fa nei club". Incalzato su domande inerenti gli argomenti tracciati dai suoi giocatori, il ct Jacques Brunel si tiene sul vago, eludendo per lo più di rispondere. "È difficile trovare qualcosa di positivo in questo torneo", è il suo esordio in conferenza stampa. "Abbiamo iniziato abbastanza bene e finito in maniera negativa. Siamo indietro rispetto agli obiettivi", precisa, aggiungendo che ora "dobbiamo cercare di capire perché in rapporto allo scorso anno siamo indietro", così come "siamo indietro rispetto alla nostra ambizione e alle nostre capacità". Sui motivi per questo sia accaduto, Brunel ha posto solo interrogativi e non risposte. "Ho fatto le domande che dobbiamo porci – insiste – poi con Federazione, allenatore e giocatori siamo tutti sulla stessa barca e dovremo trovare le risposte insieme", iniziando con il "capire quale è la nostra ambizione, quali sono i nostri obiettivi e che gioco vogliamo fare". A un anno dal mondiale di Inghilterra 2015 e dopo tre Sei Nazioni sulla panchina dell'Italia forse le risposte sarebbero già dovute arrivare.