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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2010 alle ore 18:05.
L'ultima modifica è del 21 maggio 2010 alle ore 16:57.
Facebook potrebbe rivedere le impostazioni sulla privacy. «I nostri utenti ci hanno detto che abbiamo un pochino complicato le cose - ha detto Tim Sparapani, direttore delle public policydurante un'intervista -. Penso che metteremo una serie di opzioni a disposizione degli utenti che vogliono scegliere in maniera semplice come gestire i propri dati. Credo che arriveranno entro un paio di settimane».
L'annuncio è nell'aria. Nelle scorse settimane è cresciuta la voce degli utenti insoddisfatti. Blog e giornali hanno segnalato le conseguenze delle novità introdotte nelle scorse settimane dal fondatore Mark Zuckerberg. In particolare la "personalizzazione istantanea", inserita di default per alcuni Microsoft Docs.com, Pandora e Yelp. I dati personali impostati dall'utente nel profilo personale su Facebook vengono condivisi con questi siti partner, che offrono una navigazione personalizzata. Per eliminarla occorre andare sulle impostazioni di privacy e compiere una serie di passaggi.
Un gruppo di senatori americani, diverse associazioni dei consumatori e la Commissione europea si sono mossi, mentre in Italia si lavora al «Codice di autodisciplina a tutela della dignità della persona sulla rete internet». Gli utenti, come testimonia il manager dell'azienda californiana, si sono fatti sentire.
Il divenire delle cose ha fatto scattare dissidi anche all'interno della società. Come scrive il Wall Street Journal, dentro Facebook non tutti la pensano come l'amministratore delegato, Mark Zuckerberg, che a più riprese ha detto che la privacy, nell'era del social networking, muta di significato. In questo caso, però, le novità introdotte di default hanno fatto alzare qualche sopracciglio. Il management di Facebook si è incontrato diverse volte negli ultimi giorni. Nel 2007 il sistema di pubblicità "Beacon", giudicato troppo invadente, venne ritirato a pochi giorni dall'introduzione. Questa volta si dovrebbe trattare di alcune modifiche che tutelino un bene preziosissimo per un'azienda che gestisce foto, informazioni e pensieri di quasi 500 milioni di utenti. La loro fiducia.