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Dal Nexus Two alla console Nokia N-Gage: viaggio tra flop e rinvii hi-tech

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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2010 alle ore 11:40.

Nexus Two, Kin, Courier, Que, Skylight. E poi ancora Slate, N-Gage, Foleo. La lista di gadget e prodotti hi-tech che hanno avuto vita breve sul mercato, hanno cambiato caratteristiche in corso di sviluppo o che sono stati cancellati come progetti prima ancora di arrivare nei negozi è lunga. Lunga ed autorevole, perché a cadere in fallo sono stati (e saranno) i più grandi nomi dell'industria tecnologica. Nel carnet di prodotti finiti nell'oblio c'è di tutto: device digitali di nuova generazione, soluzioni per l'intrattenimento domestico e componenti hardware.

A queste ultime due categorie appartengono per esempio il Project Offset di Intel, gioco fantasy ad altissimo contenuto grafico e 3D partorito dagli ingegneri della Offset Software (acquistata dal colosso di Santa Clara nel 2008), e i chip multicore "Rock" di Sun Microsystems, progetto oggetto di sviluppi per cinque anni che doveva partorire processori fino a 16 cervelli ad altissime prestazioni per i server. Entrambi cancellati, entrambi abbandonati dopo aver richiesto milioni di dollari di investimento.

Il googlefonino non avrà eredi
L'ultimo episodio della serie vede protagonista Google. La società di Mountain View ha infatti comunicato ufficialmente, per bocca del Ceo Eric Schmidt, che non ci sarà un Nexus Two, e cioè la seconda edizione del primo telefonino a piattaforma Android a proprio marchio. Perché il gigante californiano "abbandona" gli smartphone? Per due motivi. Perché i dati di vendita non sono entusiasmanti – solo 135mila, secondo gli analisti di Flurry, gli apparecchi acquistati nel mondo in due mesi di commercializzazione nei negozi (prima era proposto solo online) – e perché, soprattutto, l'obiettivo della società è sempre stato un altro. Quello, parole di Schmidt, di «rivoluzionare il mercato delle piattaforme mobili. Ci siamo riusciti, è stato un grande successo. Non ne abbiamo bisogno e non abbiamo mai pensato a una second edition del nostro smartphone». Messaggio forte e chiaro, con buona pace di quegli utenti che hanno comprato la prima versione e che pensavano magari a un futuro esemplare ad alte prestazioni.

Non vedremo il Nexus Two quindi perché gli sforzi di Google saranno destinati solo all'evoluzione del proprio sistema operativo mobile: di prossimo rilascio è la release 2.2 "Froyo", che sarà resa disponibile come upgrade anche per i Nexus One. Android intanto gode già di vita propria, riscuote ampio credito presso operatori e utenti (sono 160mila, nel mondo, i terminali androidi attivati ogni giorno) ed è già un serio concorrente di iPhone Os, Symbian, BlackBerry e Windows Phone. Il primo vero googlefonino della storia, in parole povere, non serve più e può andare tranquillamente in soffitta a far idealmente compagnia agli smartphone Kin di Microsoft, oggetto di recentissimo ridimensionamento. Con una sostanziale differenza: a Redmond, si dice, credevano seriamente di avere successo con i due "social phone" di cui sopra, in attesa di calare la carta di Windows Phone 7 e con essa cercare di recuperare il (tanto) terreno perduto. A Mountain View l'aver buttato sul mercato, per altro con evidenti errori di valutazione, uno smartphone "brandizzato" è stato poco più di un esercizio, la cui vera finalità era (dicono soddisfatti da Google) quella di creare audience attorno alla piattaforma software.

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Mini consolle, e-reader e tavolette: fra flop e ripensamenti
Di telefonini o gadget che dopo il debutto sul mercato hanno fatto poca strada e sono finiti prematuramente fuori catalogo ce ne sono tanti. N-Gage, la console portatile di Nokia che fungeva anche da cellulare, è arrivata sul mercato a fine 2003 ma costi e funzionalità non all'altezza delle altre piattaforme di gioco tascabili ne hanno subito condizionato il gradimento al grande pubblico. Risultato: nel 2008 il produttore riconsidera l'idea del terminale e punta tutto sul software per il gaming online N-Gage Arena da installare sui propri telefonini. A fine settembre 2010 anche questo andrà definitivamente in pensione, nonostante tutti gli sforzi (economici anche) compiuti da Nokia. Mentre è stata già chiusa la piataforma per videogiochi. Ad altri device, vedi lo smartphone open source basato su Li-mo dell'israeliana Else (Emblaze) Mobile, ammirato in vetrina all'ultimo Ces di Las Vegas per via della sua interfaccia touch particolarmente innovativa, è andata pure peggio. Progetto cancellato perché non si sono trovati partner (leggi operatori mobili) seriamente interessati alla commercializzazione del prodotto. Buon per la società che almeno il software a bordo del telefono (sistema di messaggistica e di gestione della rubrica a tecnologia push in primis) rimane in vita in attesa di qualcuno che lo possa adottare, dietro pagamento di regolare licenza.

Alla fiera dell'elettronica di consumo un'altra grande attrazione era stata il Que di Plastic Logic, un elegante lettore di ebook touchscreen con tutte le credenziali tecniche in regola per sfidare il Kindle di Amazon (l'iPad non era ancora stato annunciato). Ebbene le consegne dovevano partire prima in aprile, poi spostate al 24 giugno e invece i pre-ordini sono stati annullati e la disponibilità commerciale ulteriormente rinviata a data da destinarsi. E se fosse un addio definitivo? Sempre in campo tablet, negli ultimi due mesi, sono arrivati i bruschi dietro front di Microsoft e Hp. Il colosso di Redmond ha infatti messo da parte, per il momento almeno, il progetto Courier, computer tattile a doppio schermo che molti vedevano con il più autorevole rivale dell'iPad. Meglio concentrarsi su Windows 7 e sulle sue molteplici applicazioni su device mobili; peccato che uno di questi, lo slate pc della casa di Palo Alto (portato in anteprima mondiale sul palco del Ces 2010 nientemeno che dal Ceo di Microsoft Steve Ballmer), non è mai uscito dai laboratori sebbene fosse in predicato di vedere il mercato entro l'estate. Cosa è successo? Che Hp si è comprata Palm e ha deciso di sfruttare il nuovo sistema operativo di quest'ultima, WebOs, per costruirci sopra il suo tablet di nuova generazione, con tanti saluti a Windows 7.

Smartbook, questi sconosciuti
Era la primavera del 2007 e Palm rivelava un asso nella manica che prometteva molto: il Foleo Mobile Companion, una sorta di antesignano degli attuali netbook (con schermo da 10 pollici) basato su software open source e pensato per essere utilizzato, in modo del tutto sincronizzato via connessione Bluetooth, in compagnia di uno smartphone Windows Mobile. Nel settembre dello stesso anno, dopo che del prodotto fu fissato anche il prezzo (499 dollari), l'allora Ceo della società californiana Ed Coligan annunciò l'aborto del progetto per i seguenti motivi: Palm deve focalizzare le proprie risorse su una sola piattaforma mobile (WebOs), Foleo non fa parte del nostro core business (gli smartphone). Sappiamo com'è andata a finire: Palm è finita nelle mani di Hp e le entusiastiche dichiarazioni del papà del Foleo (e fondatore di Palm) Jeff Hawkins – "è il prodotto più interessante sul quale io abbia mai lavorato" – nella storia delle frasi celebri. Altro mini pc portatile visto solo a livello di prototipo è lo smartbook Skylight di Lenovo. Quello visto in anteprima mondiale al Ces 2010, frutto di un progetto di design italiano, sul mercato mai arriverà perché il produttore cinese ha deciso di modificarne alcune caratteristiche tecniche. Il previsto debutto commerciale fra primavera ed estate è saltato perché a bordo di questo device ci saliranno Android come sistema operativo (al posto di una versione personalizzata di Linux) e un processore Snapdragon dual core da 1,5 GHz. Indiscrezioni dicono che arriverà sul mercato a Natale. Sempre che qualcuno non decida di mandarlo in soffitta anzitempo.

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