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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2010 alle ore 14:12.
L'obiettivo è quello di bloccare l'uso illegittimo dei due gioielli di famiglia e tutelare gli utenti in caso di eventuale furto o smarrimento di iPhone, iPad o un qualsiasi altro dispositivo basato sul sistema operativo iOs. Registrando, giovedi 19 agosto, un apposito brevetto – "Systems and Methods for Identifying Unauthorized Users of an Electronic Device" - presso le competenti autorità americane, Apple ha, come spesso le capita, colto i classici due piccioni con una fava: rendere i propri prodotti sempre più sicuri e proteggere gelosamente la propria tecnologia e il proprio ecosistema.
In estrema sintesi il nuovo "patent" della società di Cupertino, una sorta di manuale operativo che copre una lunga lista di tecnologie hardware e software, risponde alle seguenti finalità. Una volta rilevato un utilizzo non autorizzato, il terminale può disattivare alcune sue funzionalità, limitare l'accesso alle informazioni sensibili e trasmettere notifiche verso determinati servizi on line. Fin qui nulla di trascendentale, ma ciò che ha maggiore rilevanza è il fatto che Apple può stabilire, di fatto, chi sta impiegando un iPhone o un iPad, identificare il profilo dell'utente e quindi giudicare se questi è autorizzato o meno ad usarli applicando un diverso "trattamento" per coloro che utilizzano fuori norma il terminale.
Ecco, in estrema sintesi, come funziona la protezione oggetto di brevetto. Rilevato il soggetto attraverso una ripresa fotografica tramite una delle due fotocamere in dotazione, il tono della voce e – questa è una delle novità annunciate dei futuri melafonini - persino il battito cardiaco ed eseguito il confronto con i dati archiviati nel database di Apple, scatta in automatico la segnalazione (via e-mail, Sms o anche via telefono) al legittimo proprietario e i dati di sistema dell'apparecchio vengono per così dire sigillati. Il dispositivo viene quindi localizzato tramite le coordinate Gps e una foto dell'utente non autorizzato può essere inviata direttamente da remoto a una stazione di Polizia.
Dove sta il (presunto e possibile) rovescio della medaglia di questa nuova azione, preventiva e ultratecnologica, da parte della casa della Mela? Nel fatto che, questo almeno si legge su vari siti hi-tech specializzati, grazie a questo sistema Apple sarà in grado di classificare l'utente e individuarlo anche attraverso prassi comuni (per quanto sconsigliate o in alcuni casi vietate dal contratto di utilizzo) quali il "jailbreak", lo sblocco o la rimozione della Sim card.