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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 17:49.
Tanto rumore per nulla. O invece no. La "boutade" secondo cui Facebook fosse realmente intenzionata a realizzare un telefonino da vendere sul mercato a proprio marchio tramite non ben identificati carrier telco può avere una sua logica e rientra nell'ambito di quei piani di marketing che le società hi-tech si inventano periodicamente per tenere alta l'attenzione di addetti ai lavori e consumatori. La realtà è che questo fantomatico smartphone (al momento) non esiste e la conferma arriva dalla smentita ufficiale a firma di Jaime Schopflin, portavoce del social network più popolare del mondo.
Resta però il dubbio che un sito come TechCrunch, una sorta di Bibbia per gli appassionati di tecnologia, abbia sparato questa indiscrezione - attribuibile ad alcune fonti vicino alla società capitanata da Mark Zuckerberg e ricca di dettagli - senza avere concreti elementi in mano per farlo.
Le domande che viene naturale porsi sono quindi almeno due. La prima: Facebook sta seriamente lavorando a un suo telefonino e sta creando le condizioni mediatiche per lanciarlo in pompa magna oppure no? La seconda: quale accoglienza potrebbe avere dagli utenti il "facebookfonino", considerando che tutti o quasi i cellulari di nuova generazione hanno già a bordo l'applicazione dedicata per utilizzare in totale mobilità il social network? Certo uno smartphone concepito per l'utilizzo di Facebook avrebbe qualcosa in più dei comuni social phone ma ce n'è veramente bisogno di un gadget di questo tipo? Sarebbe un oggetto "indispensabile" per 500 milioni di persone, tanti sono nel mondo coloro che hanno un profilo in Rete su Facebook? Nella smentita la Schopflin precisa che "l'unico nostro obiettivo è quello di sviluppare applicazioni e piattaforme per connettere l'utente in modo semplice da qualunque dispositivo mobile, interagendo con tutti i produttori di smartphone e con gli sviluppatori di sistemi operativi".
Messa così, di possibili dubbi non ce ne sono. La creatura di Zuckerberg vuole rimanere fedele alla sua natura e rimanere sostanzialmente un software. I terminali, in buona sostanza, che li facciano pure gli altri. E se invece i due sviluppatori (Joe Hewitt e Matthew Papakipos, rispettivamente ex di Firefox e di Chrome Os) di Facebook deputati allo sviluppo di questo progetto stessero veramente lavorando al fantomatico sistema operativo di cui hanno parlato in queste ore siti e blog di mezzo mondo? Nel vortice dei rumor è saltato fuori il nome di Inq, la società che ha dato vita a uno dei più noti e interessanti cellulari "Facebook oriented" visti finora in circolazione (nel 2009 ha debuttato nel nostro Paese con 3 Italia) e specialista riconosciuto in fatto di terminali pensati specificatamente per il mondo dei social network. Che sia proprio Inq il fantomatico produttore del facebookfonino? Ma perché allora non Samsung, Htc o qualcun altro? Una possibilità, coerente con la volontà di Zuckerberg di integrare maggiormente e più in profondità i contatti e altre funzioni di base di Facebook di quanto finora avvenuto su Android o altre piattaforme mobili, è che in cantiere vi sia un nuovo software che caratterizzerà un terminale "low cost", dotato di un'interfaccia utente semplice e intuitiva e da portare sul mercato di massa con un prezzo al pubblico inferiore ai 50 dollari.