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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 16:48.
Un dispositivo a metà strada fra smartphone e pc portatile, una sorta di netbook evoluto. Questa la descrizione sommaria degli smartbook, "nuova" categoria di gadget hi-tech di cui si era iniziato a sentir parlare un paio d'anni fa, quando a mettere in mostra i primi prototipi furono Qualcomm e Freescale Semiconductor, due fra i principali produttori di chip per telefonini e simili. Poi più nulla. Nel senso che nessuno o quasi di questi device ha visto il mercato, schiacciati da una parte dalla sempre verde popolarità dei netbook e dall'ascesa vorticosa dei tablet di nuova generazione dall'altra.
Ora gli smartbook sembrano tornare di attualità grazie a Google, che da tempo lavora a un progetto di ultra portatile con a bordo il suo sistema operativo open source "premium", vale a dire Chrome Os, e processori a tecnologia Arm. Stando a quanto riportato dal sito specializzato Digitimes, i lavori di messa a punto del dispositivo voluto dal colosso di Mountain View - affidati ad alcuni produttori asiatici - sono ultimati ed entro la fine di questo mese il primo esemplare potrebbe già essere sul mercato. A firma di chi? La stessa Google, recitano i rumors, potrebbe ripetere l'esperimento (per altro non eccelso) già effettuato con lo smartphone Nexus One e vendere a proprio marchio il suo smartbook, attraverso il canale dei carrier, quello di retailer come Best Buy o direttamente dal proprio sito Web. A ruota, stando alle indiscrezioni, scenderanno in campo in dicembre, con i rispettivi device Chrome Os, sia Hewlett Packard che Acer, e cioè i primi due vendor al mondo di personal computer.
Dubbi ce ne sono quindi ancora molti sulla genesi di questa ennesima proposta in salsa mobile e l'unica cosa certa sembra essere il fatto che, se le date di rilascio presunte da Digitimes fossero confermate, l'arrivo del primo smartbook Chrome Os coinciderà con quella dell'omonimo Web Store. Un negozio virtuale, ebbe a dire a suo tempo Google, che renderà questi dispositivi più interessanti per gli utenti in cerca di applicazioni personalizzate. Ancora un mese o giù di lì e l'ennesima offensiva del gigante dei motori di ricerca prenderà corpo e sostanza.