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Nasce Arte.it, il motore di ricerca italiano dedicato esclusivamente all'arte

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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2010 alle ore 11:56.

Organizzare le informazioni sull'arte può diventare sfida tecnologica e progetto imprenditoriale. In un paese dotato di uno dei più complessi e ricchi patrimoni artistici al mondo, con 45 siti Unesco, 3430 musei, 2100 monumenti e aree archeologiche, può anche acquisire il significato di scelta di impegno culturale. Da pochi giorni quest'idea è diventata realtà. È stato attivato infatti Arte.it, motore di ricerca italiano dedicato interamente alle arti figurative italiane. Un prodotto realizzato da Nexta, media company basata a Roma e specializzata in editoria e content providing.

Un servizio con caratteristiche avanzate, anche rispetto al contesto internazionale. La ricerca per parole chiave produce risultati altamente pertinenti. A prova di scettico: inserendo termini non riguardanti l'arte si ottiene poco o nulla, o si viene rimandati a pagine a tema artistico. I risultati sono organizzati secondo tre criteri: rilevanza, fonti selezionate, voti degli utenti, (che possono inoltre segnalare i link errati). La priorità del progetto, spiega Piero Muscarà, AD di Nexta, "è stata la riduzione del rumore. Sui motori generalisti, inserendo una query su un artista italiano la prima pagina è strutturata con quasi l'80 per cento di risultati coerenti, in quelle a seguire crescono i link non pertinenti o lo spam. Il nostro sistema mira a generare meno risultati, ma giusti". Sul piano tecnico, Arte.it si basa sul modello Lsa (Latent semantyc analysis), che misura la distanza semantica delle parole dalla query iniziale. Ci sono poi le correlazioni. Un diagramma grafico mostra in pagina termini semanticamente correlati, del tipo Barocco-Bernini. "Una relazione che può apparire banale – commenta Muscarà – ma non lo è affatto per una tecnologia".

Altra idea guida nella selezione delle informazioni, prosegue il manager, è stata il riferimento alle fonti. "Distinguiamo tra fonte editoriale e non. Naturalmente non entriamo nel merito della qualità della fonte specifica".

Molti i risvolti partecipativi. L'utente contribuisce al sistema in vari modi, oltre al voto e all'indicazione di link errati. Può segnalare siti, scrivere e modificare pagine su artisti, opere, luoghi e itinerari, sempre con il vincolo di esplicitare le fonti. "La crescita del sito e il suo miglioramento in efficienza di ricerca – dice Muscarà – sono strettamente legate alla collaborazione dei fruitori".

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Tags Correlati: Barocco | Fratelli Alinari Editoria | Internet | Nexta | Organizzazione delle nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura | Piero Muscarà | Roma

 

Con tutto ciò Arte.it è appena all'inizio, e aperto a ulteriori implementazioni. In primo luogo linguistiche: per ora è disponibile in italiano e inglese, ma dovrebbero uscire versioni per almeno altre cinque lingue. E' inattiva, il momento, una funzione di ricerca per le immagini, in attesa di definire accordi con i principali database, come Alinari, Scala Archives o Getty Images. La piattaforma, continua l'amministratore delegato, "indicizzerà le opere catalogate dei musei e degli archivi se le renderanno disponibili. Per adesso non mostriamo il database query-immagini, anche se ce l'abbiamo, perché ci siamo posti il problema del copyright". Infine la rete mobile. Le potenzialità per Muscarà sono molte, e tuttavia "i numeri sono ancora piccoli, e occorre definire una strategia". La scelta, conclude, è tra un applicativo per smartphone con semplice motore di ricerca oppure incentrato su contenuti puntuali, "una sorta di miniguida su argomenti specifici come il Barocco a Roma".

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