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Tecnologie Digital Entertainment

Tutta l'alta definizione in punta di sigla, l'abc della nuova tv

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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2010 alle ore 16:12.

Sarà un Natale all’insegna del 3D? Sicuramente al cinema, un po’ meno nelle case, anche se le vendite di televisori predisposti per trasmettere film e altro in tre dimensioni pare stiano andando bene. In ogni caso saranno, come da vari anni a questa parte del resto, vacanze di fine anno all’insegna dell’intrattenimento digitale in alta definizione: musica, foto, video che dal Web e attraverso computer (tablet ovviamente compresi), fotocamere e telefonini e lettori multimediali di vario genere arriveranno sullo schermo ultra piatto e maxi formato del televisore del salotto.

Per i cultori del genere, l’irrompere delle nuove tecnologie aumenta il divertimento e il livello della cosiddetta “digital experience”. Per chi tecnologo non lo è, districarsi fra acronimi e diciture (oltre che cavi, spinotti e quant’altro) rischia di essere un problema. Ecco una breve guida, utile per andare un poco più preparati a fare shopping nei grandi negozi di elettronica, alle sigle di cui “non si può” non conoscere il significato.

Hd/Full Hd: High definition. Lo standard dell’alta definizione, circa quattro volte superiore a quello Dvd, prevede la riproduzione del segnale video unicamente in formato panoramico 16:9 e comprende più formati che differiscono sia per la risoluzione effettiva che per le modalità di scansione dell’immagine.
L’Hd ready, logo che identifica i dispositivi che supportano questo standard, garantisce una risoluzione di 1.280×720 pixel (921.600 punti complessivi sullo schermo) con scansione progressiva (per ciascun ciclo di trasmissione di un fotogramma viene trasmesso l’intero quadro dell'immagine). Nel caso dei pannelli al plasma è HD ready anche la risoluzione complessiva di 786.423 pixel (1024 x 768).
L’Hd 1080i opera a una risoluzione complessiva di 2.073.600 pixel (1920×1080) con scansione interlacciata: ciascun ciclo viene trasmesso un semiquadro formato alternativamente dalle sole linee pari o dispari dell'immagine.
Il formato 1080p, comunemente chiamato Full Hd e presente sulla gran parte dei televisori e camcorder di nuova generazione, è attualmente lo standard più evoluto dell’alta definizione e offre una risoluzione di 1920×1080 pixel con scansione progressiva (ogni “refresh” coinvolge tutte le 1080 linee e i 2.073.600 di pixel dello schermo) con una velocità di 24 fotogrammi al secondo.

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Blu Ray Disc: è il supporto ottico introdotto da Sony (suo il primo apparecchio, la PlayStation 3, ad aver adottato commercialmente questa tecnologia) agli inizi del 2002 come evoluzione dei sistemi Dvd per la televisione ad alta definizione. Utilizza un laser a luce blu e può contenere di norma su un unico disco fino a 54 GByte di dati, una quantità 12 volte superiore rispetto a un Dvd a singolo strato. Nel giugno 2010 sono stati annunciati i supporti Blu Ray XL a 3 o 4 strati con capacità di 100 e 128 GByte, le cui specifiche sono state certificate dalla Blu-ray Disc Association e in prospettiva la capacità massima di un disco multistrato potrà raggiungere e superare i 400 GByte.
La maggior parte dei lettori oggi in commercio, i cui costi sono drasticamente scesi negli ultimi, è oggi Blu Ray e si prevede che entro il 2014 i dischi (e il lettori) Dvd saranno completamente fuori commercio perché sostituiti dai supporti e dai prodotti a laser blu. Nel dicembre 2009 è nato ufficialmente anche lo standard Blu-ray 3D, che certifica la possibilità di riprodurre un’immagine in alta definizione 1080p per ogni occhio sfruttando il programma di decodifica Avc Mvc (Multiview Video Coding), un’evoluzione della tecnologia video H.264. Per visualizzare i contenuti in tre dimensioni di un disco Blu Ray 3D occorrono lettori compatibili con le nuove specifiche (il primo ad arrivare sul mercato in Italia, la scorsa primavera, è stato il modello BD-C6900 di Samsung) e televisori o proiettori “3D ready”, oltre agli appositi occhialini stereoscopici.

DivX: è una tecnologia multimediale proprietaria, di DivX Inc., basata su una variante del codec Mpeg-4, di cui è di fatto un ecosistema alternativo per usufruire in modo più immediato dei contenuti video in formato digitale. Nato come prodotto illegale da una versione “craccata” dell’Mpeg-4 Asp di Microsoft, è poi diventato un prodotto freeware e legale e quindi sviluppato come prodotto commerciale. La quasi totalità dei lettori Dvd e delle macchine fotografiche digitali in commercio supporta questo formato, la cui caratteristica principale sta nella versatilità nel poter generare file di dimensioni ridotte di filmati di lunga durata senza scadimenti della qualità dell’immagine. Un film in tecnologia VDv da 6-8 Gbbyte può essere cioè convertito in un file DivX di 700 Mbyte con una qualità video e audio più che discrete.
DivX7 è la versione in alta definizione, fino a una risoluzione 1080p, di questa tecnologia: rilasciato a gennaio 2009, inizialmente solo per Windows ma da tempo esiste anche la versione per Mac OS X, non sfrutta più il codec Mpeg-4 bensì quello libero H.264 (rilasciato gratuitamente per la prima volta nel 2005 da Apple QuickTime. Supporta anche il formato multimediale Matroska (Mkv). I dispositivi capaci di riprodurre file DivX 7 hanno il logo “DivX Plus HD”

Hdmi: acronimo di High-Definition Multimedia Interface, identifica lo standard di interfaccia digitale non compressa per la trasmissione simultanea dei segnali audio e video in alta definizione. Creato nel 2002 dai principali produttori di elettronica di consumo, è retro-compatibile con la tecnologia Dvi (Digital visual interface, in grado di trasportare solamente il segnale video) e ha sostituito di fatto nei televisori di ultima generazione la vecchia presa Scart. Tramite apposito cavo e connettore Hdmi si collegano al Tv o a videoproiettori ad alta defnizione set-top box e decoder, lettori Blu Ray e ricevitori satellitari.

Matroska: è un formato multimediale open source, le cui estensione più nota è .mkv, che nasce da un progetto del 2002 fondato sull’utilizzo del linguaggio Ebml (Extensible Binary Meta Language), tecnicamente conosciuto anche come l’Xml binario. Matrioska funziona da contenitore di file digitali estensibile e multipiattaforma che abilita lo streaming attraverso Internet e una ricerca rapida all’interno del file e dei menu tipo. Matroska non è un codec come invece lo sono le tecnologie Mpeg o DivX, ma per l’appunto come contenitore che può raggruppare, occupando minore spazio, flussi video e audio creati nei formati digitali standard più diffusi.

Mpeg-4: è lo standard di codifica di audio e video digitale universalmente riconosciuto sin dal 1998, quando fu presentato pubblicamente dall’Iso/Iec Moving Picture Experts Group (Mpeg). È utilizzato nella televisione digitale e per la trasmissione di filmati via Web ed è supportato dalla quasi totalità dei dispositivi multimediali.
Una sua componente è il codec video H.264 (o Mpeg-4 Part 10 Advanced Video Coding), un formato standard di compressione video digitale anch’esso creato dal Moving Picture Experts Group e rilasciato per la prima volta da Apple nel 2005 all’interno di QuickTime. La sua funzione è quella di poter gestire video ad alta definizione a frequenze di trasmissione inferiori rispetto ai codec Mpeg-2, garantendo rispetto a quest’ultimo un’efficienza della compressione superiore del 50%. Il codec H.264 è utilizzato in dispositivi quali l’iPod di Apple o la Playstation di Sony e nei dischi Blu Ray ed è supportato come formato video in versione Html5 da siti come YouTube.

 

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