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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2011 alle ore 06:51.
La leggenda narra che il sito non abbia "retto" lo stress, e sia caduto proprio nella giornata topica. Quella delle proiezioni in anteprima alla stampa. E tuttavia, come biasimare i visitatori. Un luogo dedicato a un film così ricco, e così divertente, non si era mai visto in Italia. Di che pellicola si tratta? Forse farà storia, forse l'ha già fatta: titolo "Qualunquemente", regista Giulio Manfredonia, protagonista indiscusso Antonio Albanese, nei panni di Cetto La Qualunque e del suo Partito Du Pilu.
Di grande attualità il suo film che immortala le peggio caratteristiche di un'impresentabile classe politica attraverso il personaggio di un leader calabrese – più volte testato all'interno di "Che Tempo Che Fa" di Fabio Fazio – e di grande attualità anche la promozione del progetto, che il 14 gennaio scorso è partita con gazebo nelle piazze di Milano, Roma, Bologna e Napoli, e ha promosso "vere e proprie" primarie per le elezioni del candidato leader. Primarie alle quali hanno partecipato non solo divertiti spettatori, ma anche disorientati giapponesi, che si sono fotografati di fianco alla sagoma dell'attore con parrucca da mago Silvan, per poi inviare al loro profilo di Facebook immediata release dell'operazione.
Antonio Albanese ha spiegato il suo personaggio come «la rappresentazione di un carattere di politica nazionale. È forse la prima rappresentazione comica, ironica, di un certo cinismo politico». E probabilmente qualche politico potrebbe anche imparare, dall'operazione che Albanese ha messo in campo. A partire dallo slogan all'interno dei trailer, gustosamente online come la camicia verde e la cravatta arancione a strisce di Cetto, che è prevedibile – «Più pilu e più cemento armato per tutti» – ma colpisce nel segno. E immediatamente cattura gli spettatori: chissà se fossero elettori, quale sarebbe la giusta ricetta? Quella che davvero funziona, e muove qualcosa dentro le persone.
Insieme alla dialettica, il sito che parla di "Qualunquemente" è anche un pot pourri di immagini e sensazioni che fanno non solo presagire il film, ma desiderarlo in tutto e per tutto, quasi fosse un gadget. Quasi Cetto fosse stato in grado di creare un'aspettativa, e di soddisfarla.