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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2011 alle ore 06:41.
È il social network che ha inventato la "pubblicità haiku": gli utenti di Twitter ricevono messaggi promozionali più brevi di un sms. E gli inserzionisti investiranno entro l'anno circa 150 milioni di dollari, secondo le previsioni della società d'analisi eMarketer. A utilizzare i microtesti, per adesso, sono soprattutto colossi come Nissan, Hp e Starbucks che hanno già sperimentato campagne sulle reti sociali online: gli utenti che leggono i messaggi e cliccano sui link che rimandano a vetrine online, blog e forum. Ma twitter punta ad ampliare l'investimento nelle inserzioni da parte di piccole e medie imprese: su Facebook, per esempio, il 60% della pubblicità arriva da aziende locali.
Il social network delle comunicazioni simili a post-it ha già vinto molte sfide. Partito appena cinque anni fa, ha convinto anche i fondi di venture capital: ha ottenuto di recente un finanziamento da Kleiner Perkins di 200 milioni di dollari. E ormai da due anni ha conquistato le cronache internazionali durante proteste di piazza, catastrofi naturali, campagne elettorali: i suoi iscritti segnalano in diretta notizie, opinioni, risorse online. E costruiscono su internet uno spazio pubblico che interessa anche la diplomazia.
Philip Crowley è il portavoce del Dipartimento di Stato. Scrive in tempo reale le sue osservazioni con i messaggi telegrafici di Twitter, per esempio: «Ora che i tunisini cercano un futuro differente, la stabilità sociale e politica sono ingredienti essenziali per elezioni credibili». E ancora: «Quella tunisina non è una rivoluzione Wiki. I tunisini sapevano della corruzione da molto tempo. Sono soltanto loro il catalizzatore di un dramma che si sta svolgendo». La protesta nel paese africano è iniziata in dicembre: secondo la rivista online Huffington Post, Twitter ha aiutato la diffusione delle informazioni soprattutto tra gli emigranti che hanno condiviso su internet notizie e link. Catalizzando l'attenzione dei media internazionali. Anche la Corea del Nord ha aperto un canale ufficiale su Twitter: è stato un raro passo verso la comunicazione da parte del regime di Pyongyang e Crowley è intervenuto tra i primi per aprire una conversazione sul microblog.