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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 14:20.

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Pubblichiamo l'introduzione di "The Italian Edge. Technology for Excellence", volume dedicato alle eccellenze tecnologiche italiane che, attraverso interviste, servizi fotografici e reportage, vuole far conoscere al grande pubblico le piccole, medie e grandi imprese "nascoste" dietro i prodotti di punta del "Made in Italy". Il volume è stato realizzato da Nòva, inserto di ricerca, innovazione e creatività del Sole 24 Ore.

L'Italia racchiude sul territorio un universo di mestieri. Di arte. Un Paese di artigiani, appunto, che danno forma alle idee con il lavoro delle loro mani. Dietro le scarpe, le automobili e il design Made in Italy si nasconde un tessuto produttivo fatto di tante piccole tradizioni. Un'enorme ricchezza per il Paese, un patrimonio sedimentatosi nel Dna dell'economia italiana e un modus operandi che connota gran parte del polverizzato universo di piccole e medie imprese. Sarebbe un errore, però, credere che dietro il Made in Italy ci siano solo piccole botteghe. La vera anima che ha permesso di far conoscere su scala internazionale il lavoro e l'arte di mastro Geppetto, archetipo dell'artigianato italiano noto a tutti per aver dato vita con le sue mani ad un burattino del tutto eccezionale, è la tecnologia. La manualità, infatti, si è integrata con apparecchiature hi-tech che oggi consentono ugualmente di personalizzare lo stile e di ottenere la stessa, se non una maggiore, precisione nel processo di lavorazione. Un costante lavoro di ricerca ha permesso alle nostre filiere produttive di poter contare oggi su macchine e mezzi di produzione molto sofisticati.

È proprio su questo terreno fertile che si radicano le migliori competenze e potenzialità del Made in Italy, conosciute in tutto il mondo attraverso marchi e prodotti d'alta qualità. È l'Italia dei distretti e delle piccole e medie imprese che, nonostante la pressione della crisi, conferma la sua centralità nel contesto internazionale. Secondo la Commissione europea, nel nostro Paese i cluster (come sono definiti i sistemi produttivi a elevata specializzazione tecnologica e notevole radicamento territoriale), mantengono una buona posizione per la loro capacità di creare occupazione, alimentare l'export e sviluppare innovazione. Un mix produttivo interessante: non concentrato solo sulla meccanica, come la Germania, e non esclusivamente focalizzato sui beni tradizionali, come la Spagna.

Ecco alcuni esempi per comprendere l'efficacia del prodotto Made in Italy. Nell'automotive il cluster europeo più importante è quello tedesco di Stoccarda (136.353 addetti), seguito però subito dopo dal Piemonte (85.915 addetti). Nella meccatronica la leadership europea spetta invece all'Italia: l'area più importante è in Lombardia (90.283 addetti), seguono la tedesca Stoccarda (82.471) e poi l'Emilia-Romagna (60.723) e il Veneto (43.931). E, infatti, "tutta l'industria della componentistica elettronica è straordinariamente ben piazzata e molto robusta", fa sapere Angelo Airaghi, presidente della Commissione ricerca e sviluppo di Anie, la Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche. Una rete di fornitori e subfornitori che lavora su commissione investendo continuamente nell'innovazione. Lo testimoniano casi come Comerson, azienda proprietaria di un software in grado di ricostruire i particolari a partire dalle immagini rilevate dai sistemi di videosorveglianza. Oppure realtà come Magneti Marelli che ha sviluppato numerose ricerche sulla "teletrasmissione" nel campo dell'automotive, applicata ai freni, alla fanaleria e alle più recenti soluzioni di guida assistita.

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