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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2014 alle ore 17:27.
L'ultima modifica è del 25 luglio 2014 alle ore 18:02.

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Da sinistra, Scotti, Mazzetto, Milizia e FerraroDa sinistra, Scotti, Mazzetto, Milizia e Ferraro

Chi lo dice che gli italiani non sono dei campioni in fatto di tecnologia? Una doppia smentita è venuta oggi da due diverse competizioni internazionali a livello giovanile: un giovane pugliese si è aggiudicato la medaglia d'argento alle Olimpiadi Internazionali di Informatica a Taiwan, mentre il team dell'Itis Galilei di Roma ha vinto i mondiali di robotica in Brasile.

E' Francesco Milizia, dell'Itis Majorana di Brindisi, il giovane talento digitale che ha portato l'Italia sul podio, conquistando la medaglia d'argento all 26ima edizione delle
Olimpiadi di Informatica, appena conclusesi a Taipei, Taiwan. Un risultato di altissimo livello in una competizione che ha coinvolto oltre 300 studenti tra i 14 e i 20 anni provenienti da 81 paesi del mondo. Lo hanno comunicato Aica, Associazione italiana per l'informatica e il calcolo automatico, e il Miur, che si occupano insieme delle Olimpiadi nel nostro paese. All'ottimo risultato del giovane brindisino si accompagna la buona prestazione degli altri talenti del bit che componevano la squadra azzurra, che per un soffio hanno mancato la medaglia di bronzo.

"Siamo particolarmente orgogliosi della medaglia d'argento conquistata in questa competizione mondiale e della buona prestazione dell'intera squadra; è la conferma del valore di questi ragazzi, scelti fra migliaia di altri che hanno partecipato alle varie fasi di selezione per le Olimpiadi di Informatica, ed è un successo per un percorso che da quindici anni vede impegnati Aica e il Miur per diffondere le competenze digitali e valorizzare adeguatamente i talenti che siedono fra i nostri banchi", afferma Giulio Occhini, Direttore di Aica.

In Brasile invece tre diciottenni romani del team Spqr sono diventati campioni del mondo nella programmazione dei robot calciatori: Davide Aloisi, Lorenzo Di Donato e Simone Petrangeli, neo diplomati all'Itis Galilei di Roma, vincono la RoboCup Junior nella categoria Soccer Open Weight Secondary. Una grandissima soddisfazione anche per il loro coach, Paolo Torda. In questa categoria si sono sfidate 24 squadre, provenienti da 15 Paesi (6 europei). Per l'Italia c'era anche il Marconi New Football Team di Domodossola.

"La nostra squadra è nata nel 2011 - raccontano i campioni -, quando il nostro insegnante di informatica ci ha chiesto se volevamo partecipare al corso di robotica". Ma come funziona un team robotico? Ci sono leader? "Nella nostra squadra non ci sono leader", spiegano ancora i ragazzi, "Davide è l'ingegnere del software, Lorenzo si occupa soprattutto dell'hardware, come ingegnere meccanico, e Simone, anche lui hardwarista, cura tutta la documentazione scientifica".

Classificato primo alla RomeCup, il team Spqr ha ottenuto il terzo posto nel prestigioso Space Apps Challenge, l'hackathon proposto dalla Nasa. I due robot, Mida e Gordio, sono stati costruiti nel 2012, ma modificati in continuazione, per migliorare le prestazioni in campo. I due robot calciatori, attaccante e difensore, per regolamento, devono avere un peso inferiore a 1.1 Kg.

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