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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2014 alle ore 23:05.
L'ultima modifica è del 02 agosto 2014 alle ore 17:56.
Tonda in linea di massima, ma un po' schiacciata e con un bitorzolo da una parte, la forma di uno di quei limoni quasi tondi, ben diversi da una palla sferica. È la nuova forma della Luna, annunciata il 30 luglio scorso da un team di ricercatori californiani con la loro pubblicazione sulla rivista scientifica Nature, una delle più prestigiose.
Non che il nostro satellite, nottetempo, sia cambiato, è che, per quanto strano possa sembrare, la forma della Luna in dettaglio non la conoscevamo ancora a causa dei grandi crateri che la sfigurano letteralmente, e che vediamo bene anche a occhio nudo. Quarantacinque anni dopo che gli astronauti sono sbarcati sulla Luna, gli scienziati hanno finalmente scoperto la sua vera forma: leggermente appiattita, con un rigonfiamento all'equatore e un bitorzolo su un lato.
Sembra poco ma se pensiamo che in un certo senso ci sono voluti 2.400 anni circa per arrivare a questo risultato. Aristotele, il grande filosofo greco vissuto più di 300 anni prima di Cristo, il cui pensiero dominò il mondo occidentale fino al 1600 la pensava, con scarso senso di osservazione, come una sfera perfetta, di materiale quasi divino, immutabile per l'eternità. Ci volle Galileo, nel 1609 con il suo rudimentale cannocchiale, a capire che invece c'erano sulla Luna pianure, valli, crateri e soprattutto monti, la cui ombra correva sulla superfice proprio come fanno le cime dei nostri monti durante un'intera giornata. Sulla Luna poi ci siamo stati, proprio 45 anni fa la prima volta, e abbiamo nei laboratori pietre lunari per quasi 400 chili, ma la forma la conoscevamo magari anche bene, ma non in estremo dettaglio.
L'ostacolo è costituito dai grandi crateri, come abbiamo detto, che si sono formati a causa di spaventosi impatti con grandi asteroidi e comete dopo che il suolo si era oramai formato completamente e solidificato. Banalmente impedivano di misurare la forma oltre un certo limite di precisione.
La soluzione è stata quella di procurarsi carte topografiche e gravimetriche dettagliatissime, ora prodotte dall'ultima generazione di satelliti lunari, e misurare i crateri con un altimetro laser. Una volta conosciute con precisione forma e misure dei grandi "buchi" presenti sulla crosta lunare il gioco era fatto, si poteva sottrarli e trovare la vera forma della Luna. Si fa per dire semplice, dato che i ricercatori hanno lavorato mesi e mesi con programmi molto sofisticati.
La Luna, quando si formò 4,5 miliardi di anni fa, uscendo letteralmente dalla Terra ancora costituita da magma incandescente e quasi liquido, era però verosimilmente sferica, si sono chiesti i ricercatori, come mai ha preso questa forma di cui finalmente siamo sicuri? Probabilmente è stata la forte azione della gravità terrestre che ha agito come una tenaglia quando ancora la Luna era in formazione ma già ruotava, peraltro molto più vicina alla Terra di ora, sugli 80.000 chilometri invece dei 400.000 circa attuali. Possiamo pensare a una palla sferica di argilla schiacciata dalle forti mani del vasaio. Per noi è quasi una curiosità, ma è un risultato importante, per le tecniche che sono state sviluppate che già si pensa di utilizzare in altri casi nel sistema solare.
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