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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2014 alle ore 15:56.
L'ultima modifica è del 02 settembre 2014 alle ore 17:54.

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Premesso che l'impatto delle reti sociali online non è mai tutto buono o tutto cattivo, uno studio italiano ha provato a fornire una risposta all'annoso dilemma prendendo in analisi le categorie di benessere personale. Gli autori Fabio Sabatini dell'Università degli studi la Sapienza di Roma e Francesco Sarracino dello Statec (l'Istat lussembrughese ndr) hanno lavorato su un sondaggio di circa 50.000 persone in Italia, effettuato dall'Istat nel corso del 2010 e 2011.

L'indagine misura specificamente il benessere soggettivo e ha raccolto informazioni dettagliate sul modo in cui ogni persona che utilizza internet. Come spiegato sulla prestigiosa rivista Mit Technology Review, la domanda da cui sono partiti i due ricercatori è quella di capire se l'uso di reti online riduce il benessere soggettivo e in che modo. La risposta dello studio è positiva.

Ecco come hanno impostato lo studio. La domanda contenuta nel sondaggio oltre a chiedere su una scala da 0 (molto insoddisfatto) a 10 (molto insoddisfatto) lumi sul proprio benessere si occupa anche di raccogliere informazioni come la frequenza con cui le persone si incontrano e la fiducia nei confronti del prossimo in relazione a Facebook e a Twitter. Lo studio, condotto quindi su base statistica, ha scoperto per esempio che le interazioni vis a vis sono fortemente correlati con il benessere in modo positivo. In altre parole, si tende a fidarsi della gente quando la si guarda in faccia. E fin qui, tutto bene. Quando invece la relazione avviene solo online e resta tale la fiducia e quindi il livello di benessere tende a scendere. In altre parole la mancanza di un contatto diretto ha un effetto negativo. «Abbiamo capito - spiegano i due ricercatori sulla rivista online del Mit - che il networking online gioca un ruolo positivo nel benessere individuale solo quando è associato a interazioni fisiche». Se, in altre parole, la relazione resta solo online l'impatto sulla fiducia è negativo.


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