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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2014 alle ore 13:05.
Apple entra ufficialmente nella fase di Tim Cook. Per quanto ormai ai vertici di Apple da tre anni, il ceo era atteso alla prova dell'annuncio di una nuova categoria di prodotti. La risposta è Apple Watch, ovvero il primo orologio «intelligente» realizzato dall'azienda di Cupertino. Presto per dire se sarà davvero una rivoluzione. Il mercato ha dato segnali di entusiasmo prima e durante la presentazione, con il titolo che sfondato quota 100 dollari, per poi muoversi nervosamente intorno alla parità appena terminato lo show con gli U2 sul palco ad annunciare la release gratuita del loro nuovo album su iTunes.
L'orologio di Apple ha un design abbastanza classico anche se esistono tre collezioni che si differenziano, da quella sportiva a quella in oro. Non solo: si possono scegliere due diverse misure, quello con il display più piccolo è probabilmente pensato per il pubblico femminile. Costerà 349 dollari il modello più economico e sarà sul mercato a inizio 2015. Da quanto è emerso dalla presentazione sembra che Apple abbia lavorato molto sull'interfaccia, in modo da rendere semplice la gestione di uno schermo così piccolo.
C'è però il limite che per funzionare appieno Apple Watch ha bisogno di comunicare con un iPhone, dal 5 in su. Niente gps integrato e niente sim, dunque. Non si tratta di un primato, visto che ormai il mercato è affollato da oggetti simili che però non hanno ancora convinto. Per ora il focus delle funzionalità sembra concentrato sul fitness e il monitoraggio dei dati biometrici grazie ai sensori.
Forse l'annuncio più interessante non è stato né l'orologio 2.0 né i nuovi iPhone, bensì Apple Pay. Qui l'obiettivo è rendere davvero lo smartphone un portafoglio elettronico. I nuovi iPhone (ma anche Watch) hanno al loro interno un chip Nfc che permette i pagamenti dopo aver registrato su iTunes la carta di credito. La sicurezza è garantita dal riconoscimento dell'impronta digitale, reso necessario per ogni transazione, e un chip dedicato con le informazioni di pagamento che però restano anonime. Per ora i partner sono: Subway, McDonalds, Disney, Walgreens, Macy's, Sephora e ovviamente gli Apple store. Tra i partner anche Groupon, Uber e Panera. L'azienda sta lavorando con American Express, Mastercard e Visa.
Anche in questo caso la novità è relativa, visto che i chip Nfc sono già sul molti cellulari, ma Apple ha dalla sua i nomi di rilievo con cui sta lavorando per portare la tecnologia nell'uso quotidiano. Altra nota positiva la possibilità di effettuare i pagamenti con Apple Watch.
Infine, i nuovi iPhone. Si chiamano iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Il primo ha un display da 4,7 pollici, il secondo da 5,5. Significa che sono decisamente più grandi degli ultimi modelli (l'iPhone 5 si ferma a 4 pollici) e soprattutto che l'approccio pragmatico di Tim Cook lo ha spinto a seguire lo standard imposto sul mercato da Samsung e gli altri. I prezzi sul mercato americano partiranno da 199 dollari per l'iPhone 6 da 16 giga con due anni di contratto fino ai 399 del 128 giga. Cento dollari in più per ogni capacità di memoria per il «Plus». I nuovi iPhone hanno prestazioni maggiori rispetto al precedente e un display denominato «Retina HD» con una definizione maggiore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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