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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2014 alle ore 16:43.
L'ultima modifica è del 17 settembre 2014 alle ore 16:58.

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Confindustria rinnova il suo sito, ma non è solo un cambiamento di design. L'intervento ha avuto un duplice obiettivo. Il primo è innovare il modo in cui l'associazione si presenta e dialoga con l'esterno. Il secondo è cambiare radicalmente la comunicazione interna, facilitando lo scambio di informazioni e best practice tra le imprese associate.

Il nuovo Confindustria.it parte da un aspetto grafico più agile. Cambia la navigazione: per andare alle sezioni si scorre in orizzontale, aiutandosi con la colonna a sinistra. Trovano spazio le news, la documentazione, gli aggiornamenti del Centro studi, i video e il network. «È un progetto partito oltre un anno e mezzo fa - ha spiegato Antonella Mansi, vicepresidente di Confindustria con delega all'organizzazione, durante l'evento che si è tenuto nella sede di Assolombarda -. L'associazione ha una forte volontà di innovazione, ammodernamento e cambiamento profondo, portando avanti l'avanguardia delle proprie imprese».

Il nuovo portale «deve essere motore di cambiamento: oggi il nostro sistema è impegnato in oltre il 70% delle proprie associazioni nella riorganizzazione e nel rinnovamento della comunicazione interna» ha sottolineato Mansi. L'infrastruttura tecnologica la mette Ibm (il sito è realizzato su piattaforma Ibm WebSphere Portal e integrato con i servizi applicativi Ibm Connections), il layout e l'interfaccia l'agenzia di comunicazione Emporio Adv.

Il secondo livello di navigazione, più profondo, è dedicato agli associati. Si tratta di un social network dove ognuno ha il suo profilo personale, può avere un blog, fare file sharing dei documenti in tempo reale e sperimentare altre modalità di collaborazione. A oggi è limitato a chi ha una carica associativa.

Antonella Mansi ha chiarito che «non si tratta di un'operazione di maquillage, né di marketing, ma di una piattaforma di social-collaboration che ha cambiato il nostro modo di stare assieme». Al social network, che al momento coinvolge il 60% dei dipendenti di Confindustria, suddiviso in 15 comunità professionali sui vari temi - dal credito al fisco, all'ambiente - collaborano complessivamente duemila persone. «La nostra ambizione è poter mettere in rete tutti gli oltre nostri 150mila imprenditori, mentre oggi lo sono soltanto quelli che hanno una carica associativa».

La vicepresidente ha inoltre dato la notizia che settimana scorsa la Giunta di Confindustria ha approvato la domanda di adesione di Italgrob, la Federazione italiana grossisti e distributori di bevande: «Questo nuovo ingresso, con il quale abbiamo aggregato 1.200 nuove imprese, è un'ulteriore dimostrazione dell'impegno con cui da sempre Confindustria sostiene le azioni di sviluppo associativo e di integrazione tra le organizzazioni confederate, per garantire alle imprese sempre maggiore rappresentatività e capacità progettuale».

Nicola Ciniero, presidente e amministratore delegato di Ibm, ha sottolineato come «il mondo negli ultimi 10 anni è cambiato molto velocemente, e l'Italia fa fatica per un problema di anoressia digitale. Internet è un mezzo democratico che unisce ma allo stesso tempo divide: chi sceglie di non starci esce da un mondo. Per questo il nuovo portale e la logica che ci sta sotto sono un cambiamento epocale».

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