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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2014 alle ore 18:28.
L'ultima modifica è del 28 settembre 2014 alle ore 20:58.

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Inutile nascondersi dietro un dito, Fifa 15 è arrivato ma non per tutti. Per la precisione per tutti quelli - e non sono pochi - che hanno rinviato l’investimento da 3-400 euro in una console next-gen, Ps4 o Xbox One che sia. Il videogioco sul calcio più venduto, prodotto dalla californiana Electronic Arts, dopo avere superato e staccato negli anni il massimo rivale, Pro Evolution Soccer della giapponese Konami, si presenta adeguatamente rinnovato, più realistico grazie al motore grafico Ignite e all’introduzione di un’intelligenza collettiva che porta i giocatori a esultare o arrabbiarsi (600 le opzioni inserite) durante le diverse fasi di gioco.

Calciatori più umani
Esempi? Dopo uno scontro di gioco più duro del lecito ci può stare un gesto di stizza o uno spinta all’avversario con tanto di atteggiamento minaccioso. La classica reazione, per cui non di rado scatta l’ammonizione, a volte doppia, come nella realtà. Il compagno sbaglia clamorosamente un passaggio? Gli altri glielo fanno notare con una mimica nemmeno troppo criptica. L’arbitro fischia un fallo senza motivo? Ci scappa l’imprecazione.

Forse è questa la novità che avvicina di più all’atmosfera di una partita vera, oltre a una visione generale degli stadi sempre più dettagliata, con il pubblico reso in maniera finalmente meno imbarazzante rispetto ad altri videogiochi sportivi, come Nba 2K. Le tifoserie si comportano diversamente, con una maggiore aderenza se si tratta di top club, come è sempre stato. I supporter del Manchester City, per dire, sono più riconoscibili per sciarpe e cori da quelli del Chelsea o del Real Madrid. Più attenzione è stata dedicata anche al comportamento dei portieri e, particolare non da poco, al progressivo deterioramento del campo durante la partita: zolle che si sollevano, pozze d’acqua e tutto quello che ci si potrebbe aspettare da un prato stressato da 22 giocatori che corrono, lottano e si scontrano, magari sotto un acquazzone.

I miglioramenti più evidenti solo per Xbox One e Ps4
Fantastico, vero? Se solo si potesse provare in prima persona. Il nuovo mondo non esiste, a meno che non si giochi su Ps4, Xbox One e perfino Pc (rigorosamente Windows, quindi). E allora Fifa 15, pur costando (con oscillazioni) tra i 60 e 90 euro a seconda delle offerte - stesso prezzo per le console old-gen - resta per molti, la stragrande maggioranza, un gran bel gioco ma nulla di più. Di Ps3 e Xbox 360 ce ne sono in circolazione quasi 170 milioni, infatti, contro i miseri 15 delle next-gen (poco meno di 11 milioni Ps4 contro 5,4 Xbox One).

Quanto alle modifiche percepibili del gameplay, sono minime rispetto a Fifa 14. I ritmi di gioco sono sufficientemente realistici, la prima impressione è che siano leggermente rallentati per limitare al massimo l’effetto arcade tipico del Fifa di alcuni anni fa, quando era Pes a passare per la miglior simulazione calcistica. Sembra perfezionata la capacità dell’attaccante di crearsi lo spazio e assumere la posizione più naturale per il tiro. I tackle più duri danno una certa soddisfazione, soprattutto se per l’entrata assassina si usa un killer di comprovate capacità come Nigel De Jong, anche se la dinamica della caduta continua a scontare alcune imperfezioni e produce a volte effetti comici.

La telecronaca: evviva Pardo, Nava didascalico
A fare da colonna sonora, oltre ai 40 brani ascoltabili in una playlist su Spotify (https://play.spotify.com/user/easportsaudio/), la telecronaca di Pierluigi Pardo - scuderia Mediaset Premium, conduttore di TikiTaka su Italia 1 e voce di Tutti Convocati su Radio24 - e Stefano Nava, un passato da calciatore e oggi commentatore di Sky. Nel cambio Pardo per Fabio Caressa (voce storica di Fifa) ci si guadagna. Non così per Nava, troppo didascalico e impostato (si può dire anche un po’ noioso?), al punto da fare rimpiangere la voce del partner di Caressa, Beppe Bergomi. L’opzione migliore, se Nava risultasse insostenibile, è passare alla telecronaca in inglese.

Cosa cambia rispetto a Fifa 14
Da un punto di vista tattico le opzioni sono infinite. Nuova e interessante, per miracolo anche in Ps3, la possibilità di creare dei movimenti su corner, come l’uomo sul secondo palo, quello pronto per il tiro da fuori area o l’attaccante che va a disturbare il portiere avversario. Last but not least le diverse modalità di gioco. Resistono i grandi classici, dalla possibilità di costruire da zero una squadra in Fifa Ultimate Team o Fut (che riconosce i vecchi utenti e trasferisce i crediti acquisiti in Fifa 14) alla Carriera. E c’è anche un gradito ritorno, i tornei, scomparsi in Fifa 14 per fare largo ai MatchDay, singole partite in cui le condizioni delle squadre sono identiche a quelle reali, dalla condizione atletica agli infortuni. Così oltre a poter sfidare, come sempre online, player da tutto il mondo sarà possibile viversi in magnifica solitudine anche i campionati preferiti, dalla Serie A alla Premier League, dalla Liga alla Eredivisie.

PS. Sulla cover nell’edizione italiana ci sono l’immancabile Leo Messi (che non si discute, ma alla lunga stanca un po’) e Gonzalo Higuain. La star dell’anno scorso, Stephan El Shaarawy, passò una stagione intera da infortunato. E quest’anno il Napoli non è partito benissimo.

twitter @albe_

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