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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2014 alle ore 12:27.
L'ultima modifica è del 28 ottobre 2014 alle ore 15:24.

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Un immagine della conferenza stampaUn immagine della conferenza stampa

Nella città dove è nata la più antica università al mondo non si smette mai di imparare anche quando la location è un teatro, il Duse, e quando le lezioni vengono impartite non da comuni professori, ma da 18 uomini e donne italiani (fieri di esserlo) che raccontano dal palco la loro esperienza professionale. La scuola aperta a un folto pubblico pagante, si chiama TedxBologna ed è una manifestazione, giunta alla quarta edizione, ispirata al format originario della conferenza TED (Technology Entertainment Design) che dal 1984 ha come obiettivo quello di divulgare le idee che val la pena vengano diffuse.

Il più giovane oratore che si è esibito il 25 ottobre è stato Federico Pieri, diplomatico globetrotter di poco più di vent'anni, che ha raccontato come attraverso Skype e le mail si possano fare grandi progetti in grado di cambiare in meglio i destini di Paesi lontani. Il più anziano Marino Golinelli, 91 anni, ha ricordato che anche nei momenti di crisi ci possono essere opportunità di business. Come non credere a un imprenditore che nel 1948 ha creato la prima start up e che ora attraverso la sua ventennale fondazione offre gratis gli strumenti del fare impresa ai più giovani?

Durante le intense lezioni di 18 minuti si poteva apprendere da Fabio Zaffagnini di Fusignano (Cesena), ex geologo del Cnr, che la geografia non si impara solo sui libri ma camminando sui sentieri con uno zaino da 7 chili in spalla dotato di videocamera. Zaffagini con altri 5 soci ha fondato Trailmeup.com un sito dove vengono raccolte le esperienze di trekking e si reclutano nuovi adepti. Il business model? I racconti per immagini dei percorsi inediti e inesplorati vengono venduti agli enti turistici che possono così promuovere le bellezze del territorio online anche attraverso questi dati. La prossima tappa di Fabio sarà l'Australia, l'ente turistico gli ha commissionato un trekking virtuale nella terra dei canguri.

La conferenza sull'arte è stata invece impartita dal collettivo Antonello Ghezzi. I due giovani artisti, Nadia Antonello e Paolo Ghezzi, hanno spiegato il progetto “Mind the door” un'installazione fatta da una porta magica che si apre solo con il sorriso. La porta, “un mezzo per far vivere meglio e far riflettere su temi come il sorriso, l'imprevedibilità, l'intersezione tra persone tra loro sconosciute e il superamento di tutte le barriere” è stata inserita nei contesti più strani in diversi Paesi ma è aperta alle sfide anche in Italia. Un esemplare si trova nella Chiesa di Santa Maria Maddalena in Via Zamboni 47 a Bologna: armatevi di un sorriso prima di entrare.

Sul palco del Duse si è esibito anche un vero cattedratico, il professor Roberto Grandi, Docente di Comunicazione Pubblica, di Massa e Politica all'Università di Bologna, che come responsabile del Bologna City Branding Project ha illustrato il nuovo “marchio della città” scelto attraverso un concorso e realizzato dai triestini Matteo Bartoli e Michele Pastore. Il risultato si chiama è Bologna ed è un alfabeto visivo,- si ispira a croce e giglio del gonfalone, ai mosaici di S. Maria dei Servi, alla forma esagonale della cinta muraria- disponibile online con il quale il quale ogni cittadino o impresa può riscrivere il suo nome. Per diventare in tempo reale un brand di Bologna basta compilare il form sul sito attendere l'elaborazione della gif del logo e condividerlo su Facebook.

Tra i vari interventi, non tutti allo stesso modo interessanti, ci sono state anche dissertazioni sull'ignoranza creativa promosse dal prof. Piero Formica, autore del libro di prossima pubblicazione “The role of creative ignorance”, slide sui record raggiunti da Emilia 3, l'auto a energia solare, e uno show canoro di una one woman band. La vincitrice di Music&art project Angelica Lubian, cantautrice di Udine, si è esibita sul palco e con voce, chitarra e uso sapiente del looper (registratore di suoni e vocalizzi comandato con i piedi) incantando il pubblico. Per finire poteva mancare al Tedx una performance muta? Ad eseguirla Barbara Calzolari, la prossima “maestra di penna” italiana, che ha eseguito, tutta assorta nel suo tracciare su carta i tratti realizzati a inchiostro con strumenti diversissimi, una performance calligrafica. Una lezione che anche Steve Jobs, studioso e appassionato di calligrafia, avrebbe apprezzato nella Silicon Valley. Ma qui siamo nella Food Valley dove, oltre al cibo, si guarda al futuro.

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