Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2014 alle ore 14:40.
L'ultima modifica è del 12 novembre 2014 alle ore 16:09.

My24
Fonte: EsaFonte: Esa

Darmstadt_ Il primo GO si riferiva alla conferma che Rosetta era nell'orbita giusta per consentire a Philae di scendere; il secondo GO è venuto dopo la conferma che i comandi per avviare la separazione funzionavano correttamente; il terzo GO è seguito alla verifica della buona condizione degli apparati del lander. Qui si è evidenziata la criticità che ha richiesto un quarto GO.

Il problema maggiore consiste in un malfunzionamento del sistema di discesa attiva, che fornisce una spinta per evitare rimbalzo al momento atterraggio: «Ma abbiamo deciso di andare avanti», precisa Paolo Ferri, direttore per le operazioni di missione. «Forse però non è il sistema di discesa attiva a non funzionare, ma il suo sensore. Non c'è nulla che possiamo fare a questo punto».

Si conta quindi sulle viti da ghiaccio installate in ciascuno dei piedi della sonda e su un sistema ad arpione per bloccare Philae alla superficie della cometa. Aspettiamo e sapremo.
Comunque il fatto che Philae si sia staccato è importantissimo, perché ora i tecnici sono certi che Rosetta potrà continuarle sua missione, seguendo la cometa fino al Sole.
La separazione è avvenuta alle 9,35, ora di Darmstadt, ma per averne conferma è stato necessario aspettare 28 minuti e 30 secondi. Quando il segnale è arrivato, lo si è visto dalla gioia e dalle strette di mano a Ferri e Accomazzo. Felicitazioni e sollievo che hanno reso evidenti la tensione del momento e le speranze riposte nella missione di Rosetta.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi