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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2014 alle ore 17:50.

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C'è l'insegnante di una scuola elementare romana che si porta da casa il tablet, connettendosi a internet grazie al wifi trasmesso tramite il suo cellulare pur di riuscire a scrivere fantastiche storie alla Rodari messe insieme dai bambini sfruttando la “nuvola” informatica. C'è la professoressa di Bergamo che scende dalla cattedra e si mette a fare lezioni di italiano eliminando banchi e sedie e trasformando la classe in un laboratorio di ricerca. Nella classe in fondo al corridoio ci sono i bambini, tantissimi, che fanno “coding”, imparando il linguaggio informatico della programmazione per costruire un videogioco con i mattoncini di Scratch, mentre al piano di sopra i più grandi creano gli oggetti con la stampante 3D in un'aula gremita di ragazzi che vedono realizzarsi davanti agli occhi cià che avevano disegnato.

E' successo oggi a Milano, nelle aule dell'Istituto Leone XIII dove un migliaio tra studenti, genitori e insegnanti giunti da tutta Italia, dalle primarie alle classi che si preparano alla maturità, hanno potuto andare a lezione alla scuola digitale del futuro, così come si va delineando sulla base delle diverse sperimentazioni, in occasione di Tablet School , il terzo meeting nazionale degli studenti organizzato dal Centro Studi ImparaDigitale.
Mentre a Matera il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini chiudeva la consultazione pubblica tirando le fila di quelle che dovranno essere i puntii cardine della riforma della scuola italiana, a Milano non ci si è limitati a parlare di scuola digitale, ma studenti e docenti hanno potuto assistere a lezioni che gli hanno fatto toccare con mano come la tecnologia sta rivoluzionando la didattica, secondo i nuovi metodi e le diverse sperimentazioni incentrate sulle tecnologie che stanno cambiando la scuola italiana.
In tutta Italia insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado stanno attuando una rivoluzione delle metodologie didattiche attraverso sperimentazioni che sfruttano le tecnologie digitali e i nuovi media per adattare il processo di apprendimento alle nuove esigenze della scuola e del mondo del lavoro. L'innovazione digitale è una parte portante dello stesso progetto di riforma del Miur e proprio per questo il vicepresidente di ImparaDigitale Dianora Bardi, nel collegamento video con l'evento di Matera, ha sottolineato la necessità di unitarietà nell'azione per la trasformazione del sistema scolastico.

“Oggi, con Tablet School abbiamo avviato un percorso che punta sul dialogo e, laddove possibile, sull'integrazione in una visione sistemica che veda come struttura generale la didattica per competenze – ha affermato Bardi -. Una sfida che parte dal basso, ma non potrebbe essere altrimenti: ognuno deve fare i conti con i propri ragazzi, con le proprie realtà scolastiche, con le regole che la scuola impone. Sono sicura che dal dibattito, dalla condivisione e della collaborazione potremo creare un vero modello di scuola innovativa”.
Parlare di digitale nella aule scolastiche significa anche rivoluzionare e aggiornare la regia della didattica. In quest'ottica, e in linea con la programmazione per competenze avviata nelle scuole italiane ed europee, ImparaDigitale ha presentato oggi la sua proposta di piattaforma di “curriculum mapping”, che prende spunto da un approccio nato e largamente diffuso negli Stati Uniti. Si tratta di uno strumento innovativo, ancora allo stadio sperimentale ma già disponibile per le scuole che vogliono testarlo, per mappare il curriculum scolastico di ogni singolo ragazzo e le sue componenti fornendo un supporto per gli insegnanti nell'ambito della programmazione per competenze. Che implica un complesso lavoro per unità didattiche multidisciplinari e sempre più spesso anche in comune tra diverse classi.

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