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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2014 alle ore 10:18.
L'ultima modifica è del 15 dicembre 2014 alle ore 10:21.

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Guha Bala, il papà degli Skylander dovrebbe davvero chiedere scusa ai genitori di tutto il mondo. La sua società dopo essere stata assorbita nel 2005 da Activision è “colpevole” di aver inventato il business dei giocattoli ibridi, una macchina commerciale perfetta e diabolica.

Cosa sono? Pupazzetti di plastica su un piedistallo. Usano la tecnologia Nfc (Near-Field Communication) per comunicare con le console. Li avvicini in qualche modo e con qualche aggeggio alle macchine da gioco e prendono vita sullo schermo diventando personaggi di un videogioco. Di malefico hanno l'intuizione di aver connesso la passione per il giocattolo fisico presente in ogni bimbo con le meccaniche seduttive del videogame.

Ora che anche Nintendo, la più potente industria di divertimento per “piccoli” videogiocatori, si è decisa a scendere in campo il cerchio si è chiuso. La trappola perfetta per le finanze dei genitori è scattata. Si può stimare che complessivamente il mercato degli hybrid toy-game è l'unico settore in crescita a doppia cifra e rischia di valere quasi il 2% di tutto il business dei giocattoli.

Per Nintendo il lancio degli Amiibo potrebbe “muovere” 3,6 milioni di console Wii U (in pratica la metà delle macchine da gioco installate finora). Secondo gli analisti interpellati da Bloomberg i pupazzetti di Super Mario e dei “residenti” del mondo Nintendo varrebbero un miliardi di dollari di ricavi solo su territorio Usa. E la previsione è pure conservativa perché i giapponesi si sono mossi in ritardo in un mercato che vede già al comando Activision con Skylander e Disney con Infinity. «Gli Amiibo - mette subito le mani avanti Andrea Persegati, numero uno di Nintendo Italia - sono diversi dalla concorrenza. In primo luogo perché non richiedono hardware ad hoc e poi perché non sono collegati a un singolo titolo».

In realtà per funzionare sulla console portatile Nintendo 3Ds e 2Ds avranno bisogno un accessorio ma in effetti è la logica a essere diversa. Ogni Amiibo può essere utilizzato su più giochi compatibili. Non è collegato a un singolo titolo. E quindi può avere effetti diversi a seconda del gioco: sbloccare nuove modalità, armi o personalizzazioni del personaggio. Miyamoto e Iwata hanno quindi puntato sui loro campioni per titillare il collezionista che vive e lotta in ogni fan della Nintendo. Da qui alla fine di gennaio atterreranno nei negozi 24 personaggi, da Super Mario a Link a Kirby.

Il nemico da battere è e resta Activision che nell'ottobre 2011 si è inventato quasi di sana pianta questo business. Ci hanno provato anche Mattel, Hasbro e ora anche Lego, tutti con alterne fortune. Decisamente bene è andata ai manager di Activision che all'inizio di quest'anno hanno dichiarato oltre 175 milioni di personaggi venduti. Dal lancio il franchise Skylander avrebbe raccolto 2 miliardi di dollari di vendite retail globali (compreso software e hardware). A ottobre poi si sono inventati Skylander Trap Team. Sempre per la gioia dei genitori-paganti il nuovo capitolo prevede l'acquisto di una sorta di trappola (un nuovo portale e quindi un nuovo accessorio) che consente di catturare il nemico e convertirlo. Una volta sconfitto il boss lo si potrà intrappolare in una chiavetta di plastica, da inserire nel nuovo portale. Lui si lamenterà il giusto (lo Skylander parla) fino a quando decideremo di “usarlo” richiamandolo in azione contro i suoi ex amici e quindi nostri nemici. In termini commerciali da sottolineare c'è l'apertura al mondo dei tablet.

Activision ha infatto liberato gli Skylander dai limiti del mercato console lanciando una versione anche per iOs e Android. Più classica ma non meno onerosa per le tasche dei genitori è l'offerta della Disney che ha debuttato un anno fa. Da settembre 2013 a gennaio 2014 Disney Infinity ha venduto tre milioni di copie (Starter Pack) a livello mondiale pari a 500milioni di dollari di vendita e 10 milioni di download di contenuti per la Scatola dei Giochi (un editor per creare livelli in cui invitare anche i propri amici per sessioni di gioco online). È invece di ottobre il lancio di Infinity 2.0: Marvel Super Heroes e della settimana scorsa 2 nuovi personaggi: Baymax e Hiro protagonisti dell'imminente film di Natale Disney “Big Hero 6”. Tuttavia, Infinity è la dimostrazione che nel mondo del videogame non basta possedere Ip (intellectual property) popolari e di sicuro successo.

I personaggi della Disney non sono riusciti a raccogliere su console lo stesso successo di quello sul grande schermo e nei negozi di giocattoli. Disney Infinity, fin dall'inizio ha dato l'impressione di essere gioco pensato più per i genitori che per i loro figli. Non si è chiamati solo a combattere ma a costruire mondi e condividerli. È quindi più creativo e social di Skylander. Ma sono dettagli. Questi pupazzetti da fuori sembrano davvero tutti uguali. Visti da vicini hanno differenze che solo un bambino sa apprezzare. Nel loro complesso sono macchine commerciali diaboliche e perfette.

Articolo pubblicato su Nova24 del 14 dicembre 2014

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