| Borsa: lunedi' di forti vendite ma non e' il temuto crollo -3- |
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| Hanno tenuto le Pirelli (+0,5%), nell'attesa che la societa' ottenga l'assegno da oltre tre miliardi di euro per la cessione della quota detenuta in Telecom Italia (-1,19%). Domani la brasiliana Anatel esaminera' il dossier sull'operazione e se dara' il proprio via libera, il passaggio di proprieta' avverra' in tempi rapidi. Intanto il mercato inizia gia' a ipotizzare tutte le possibili soluzioni a disposizione della Bicocca per utilizzare la liquidita' in arrivo. Sono inoltre state gettonate le Unipol (+0,8%), nell'attesa di operazioni straordinarie della compagnia assicurativa. Entro fine anno, comunque, il management dovra' decidere dove destinare il capitale in eccesso di cui dispone la societa', mentre nel fine settimana il presidente, Carlo Salvatori, ha ribadito che la compagnia "resta interessata ad aggregazioni con banche popolari". In merito alle modalita' di una possibile operazione straordinaria, Salvatori ha sottolineato che Unipol privilegia "aggregazioni senza fuoriuscita di risorse". Sul finale sono inoltre state gettonate le Seat (+0,5%). Tra le azioni minori, infine, sono volate del 3,9% le Basicnet, mentre sono scivolate del 4,6% le Marcolin e del 5,7% le A.s. Roma, dopo il pareggio con il Napoli. Nel resto d'Europa sono andate male le azioni delle aziende minerarie, dopo la nota negativa di Citigroup, che ha rivisto la raccomandazione sull'intero settore da 'buy' a 'equal-weight'. Cosi' Bhp Billiton ha perso il 3,87%, Rio Tinto il 3,7%, Kazakhmys il 5,15%, Vedanta il 5,04% e Xstrata il 3,04%. Le tedesche Deutsche Telekom hanno guadagnato lo 0,15%, dopo che la stampa ha ipotizzato che nella societa' 35mila posti siano a rischio negli anni a venire. Hanno inoltre chiuso in rialzo dell'1,6% le Volkswagen, dopo che il settimanale Focus ha sostenuto che l'azionista Porsche (+0,16%) prende tempo prima di salire nel capitale e di prenderne il controllo. |
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