Tutto sull'Abenomics nel giorno del suo primo compleanno
di Stefano Carrer
1. Abenomics / Il suo primo compleanno
L'Abenomics compie un anno. Fu a metà novembre del 2012 che l'ex premier Yoshihiko Noda annunciò elezioni anticipate, che sicuramente avrebbero portato al potere lo schieramento a lui avverso guidato da Shinzo Abe. Proprio a partire da quel momento - prima ancora che il nuovo governo si insediasse ufficialmente il 26 dicembre successivo, dopo una schiacciante vittoria elettorale del Partito Liberaldemocratico - che gli investitori cominciarono a scommettere sulla bontà delle politiche più aggressive per il rilancio dell'economia e della Borsa promesse da Abe. Vediamo in dieci punti luci e ombre, risultati positivi e aspetti problematici di un esperimento di politica economica e fiscale che ha suscitato grande attenzione internazionale come un modello alternativo - sia pure rischioso - per rilanciare la crescita economica in un Paese avanzato ad altissimi livello di indebitamento. Alternativo soprattutto rispetto alle politiche prevalenti nell'Eurozona, da molti considerate insufficienti o anche controproducenti per il rilancio della crescita in quanto troppo sbilanciate sul versante di un accelerato consolidamento fiscale.
I tre pilastri del rilancio del Giappone proposti da Abe sono stati: 1) una politica monetaria audace e non convenzionale; 2) una politica fiscale "flessibile" ossia caratterizzata da stimoli pubblici all'economia (con un pacchetto da oltre 100 miliardi di dollari introdotto a inizio 2013 e uno in arrivo il mese prossimo da almeno 50 miliardi di dollari) 3) una strategia di crescita e di riforme con cui la mano pubblica e la deregulation finiscano per stimolare gli investimenti privati.
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