Bali, gli Emergenti cercano di rianimare il Doha Round
Cina, Brasile, India vogliono rianimare ciò che resta del Wto, almeno a livello di negoziati commerciali tra i Paesi aderenti. Partito il 2 a Bali, in Indonesia, fino al 6, la nona sessione del Round Doha Development Agenda (Dda), bloccato dal 2008. La delegazione italiana è guidata dal viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda. I cosiddetti Paesi emergenti giocheranno tutte le loro carte per portare a casa il massimo del risultato
dalla nostra corrispondente da Pechino Rita Fatiguso
4. Bali round/Il senso del negoziato
(Afp)
La Tf è il capitolo negoziale del "Bali Package" di maggior interesse offensivo per l'Ue (e per gli Usa), che lo considera elemento centrale del possibile accordo. La Ue ritiene che sia un accordo "win-win", in quanto una sua conclusione assicurerebbe a tutti i partecipanti significativi vantaggi economici: secondo alcune stime fornite dalla Commissione, una riduzione dell'1% dei costi dei commerci globali porterebbe ad un aumento del reddito globale di oltre 30 miliardi di euro, il 65% dei quali andrebbe poi a beneficio dei Pvs.
Sulla facilitazione al commercio è possibile concludere un accordo separato dagli altri protocolli della Doha Development Agenda (che invece debbono essere approvati assieme secondo il principio della decisione simultanea o "single undertaking"). Si tratta del tema quindi più interessante per i Paesi industrializzati e per le loro imprese, specialmente le Pmi.
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